E se vi dico...
L'ennesima denuncia di Rosario Crocetta: "Sussidi regionali a ex Pip in carcere. Pagavamo pure i mafiosi"
"Se vi dico che 48 ex Pip della Social Trinacria erano in carcere invece di lavorare? E se vi dico che stiamo facendo un elenco per accertare in tutti questi anni che nel periodo in cui questi erano in carcere qualcuno affermava che questi facevano parte del bacino degli ex Pip? E se vi dico che nonostante questi entrassero e uscissero dal carcere non veniva tolto loro il sussidio?" "Alcuni rispondono di reati gravissimi: di estorsione, detenzione e spaccio stupefacenti, favoreggiamento di Cosa nostra, associazione a delinquere di stampo mafioso. Per alcuni di loro lo stato detentivo permane tuttora".
E’ questa l’ennesima denuncia del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, a proposito di una parte del bacino di 3.150 lavoratori al quale la Regione riconosce un sussidio, durante la conferenza stampa convocata ieri in gran fretta sul tema della "moralizzazione della vita pubblica".
Crocetta ha parlato di "un pozzo di San Patrizio del malaffare". "Invieremo l'elenco anche alla Corte dei conti e avvieremo un'operazione di recupero delle somme: si tratta di appropriazione indebita, parliamo di 600 mila euro per tre anni, per un totale di circa 1 milione e 800 mila euro". Nell'elenco fornito dal presidente della Regione ci sono ex pip detenuti anche dal 2010, che quindi hanno incassato "più di 100 mila euro indebitamente".
"Ringrazio la Procura e la questura di Palermo, quando si opera insieme si può fare velocemente. Per molto meno sono stati sciolti comuni in Calabria: dare soldi a mafiosi o comunque a detenuti è assurdo. Bisogna fare chiarezza su questo. Oltre questo elenco, ci sono altri casi che stiamo accertando. Non c'è nessuno che controlla. su questo fronte, come su altri, abbiamo lavorato con la magistratura. In questo caso non c'è stato alcun esposto. Tutto nasce dal nostro fiuto sbirresco. Chi è stato messo in carcere doveva chiedere la sospensione della sovvenzione e invece in Sicilia funziona così".
Infine, Crocetta ha annunciato: "Al più presto provvederemo a commissariare la Sicilia e-Servizi, e penso di chiamare Ingroia che ha dato la sua disponibilità". "Alla Sicilia e-Servizi - ha proseguito - lavorano la figlia di Stefano Bontade, il capomafia, e alla Venture il genero". "E' una società molto strana la Venture, fa parte del cartello di Sicilia e-Servizi ma prende tutti i suoi appalti. Per questo provvederemo immediatamente a commissariare la società, c'è una truffa di circa 200 milioni di euro. Soldi presi in violazione delle norme comunitarie che prevedono il principio della libera concorrenza".