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E' stata assolta la solidarietà

I tre imputati per la vicenda della nave umanitaria Cap Anamur sono stati assolti

08 ottobre 2009

I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Antonia Sabatino, hanno assolto i tre imputati per la vicenda della Cap Anamur, la nave dell'omonima associazione umanitaria tedesca che nell'estate del 2004 fu al centro di un braccio di ferro diplomatico dopo avere salvato 37 immigrati nel Canale di Sicilia. Il presidente dell'associazione umanitaria Elias Bierdel e il comandante della nave Stefan Schmdt, il primo ufficiale Vladimir Dachkevitce, erano accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Alla lettura della sentenza da parte del presidente del tribunale Antonina Sabatino il pubblico presente, molti erano componenti di associazioni umanitarie, hanno gridato la propria gioia per la decisione.
Il presidente dell'associazione Elias Bierdel dopo la sentenza ha detto: "C'è poco da rallegrarsi. Siamo stati sotto porcesso per cinque anni, soltanto per aver salvato delle vite umane". "Questa sentenza è importante per tutti quelli che fanno del bene" ha commentato il comandante Stefan Schimdt. "L'unico rammarico è che col denaro speso per seguire il processo per cinque anni si poteva fare del bene alla gente e risolvere tante emergenze legate al fenomeno dell'immigrazione clandestina".
In aula era presentae anche una delegazione municipale di Lubecca in Germania, e una rappresentanza dell'associazione "Humanistic union", da cui provengono due degli imputati.

La vicenda della Cap Anamur in sintesi - La Cap Anamur fu al centro di un estenuante braccio di ferro diplomatico tra l'Italia, Malta e la Germania che andò avanti per tre settimane. Una vicenda che ebbe una larga eco nell'opinione pubblica e con uno strascico giudiziario sfociato, davanti al tribunale di Agrigento, nell'assoluzione in primo grado dei tre imputati.
La vicenda risale al luglio del 2004, quando la nave dell'organizzazione umanitaria prese a bordo 37 naufraghi sudanesi originari del Darfur che erano a bordo di un gommone alla deriva tra la Libia e Lampedusa. La nave non fu autorizzata all'attracco né a Lampedusa né a Porto Empedocle perché il governo italiano contestava alla Cap Anamur di essere entrata in acque maltesi e sollecitava il trasferimento degli immigrati a Malta. Inoltre delegava alla Germania la responsabilità dei profughi, essendo la nave di nazionalità tedesca.
Dopo estenuanti trattative, la nave decise di forzare il blocco, dichiarando lo stato di emergenza sanitaria, e finalmente venne concessa l'autorizzazione a entrare nel porto empedoclino. Ma, al momento dello sbarco, il comandante, il primo ufficiale e il presidente dell'associazione furono arrestati con l'accusa di favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina e rilasciati pochi giorni dopo.
I tre imputati hanno sempre detto che i naufraghi furono soccorsi in acque internazionali. Secondo le autorità italiane la Cap Anamur rifiutò di permettere il trasbordo dei naufraghi sulle motovedette italiane.
Il Pm aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione e 400 mila euro di multa per Bierdel e Schimdt, mentre aveva chiesto l'assoluzione per Dachkevitce. Oggi i tre sono stati prosciolti da ogni accusa perché il fatto non costituisce reato.

[Informazioni tratte da Ansa.it, Repubblica.it]


Alcuni articoli di Guidasicilia.it riguardanti il caso della Cap Anamur:

- Umanità vs Diplomazia? (Guidasicilia.it, 08/07/04)
- No Man's Lands (Guidasicilia.it, 10/07/04)
- La Cap Anamur è attraccata! (Guidasicilia.it, 12/07/04)
- Uno schiaffo all'umanità (Guidasicilia.it, 13/07/04)
- I fatti della Cap Anamur diventano un caso diplomatico (Guidasicilia.it, 15/07/04)
- Odissee tragiche (Guidasicilia.it, 05/07/06)

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08 ottobre 2009
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