E' stato catturato il ''Provenzano'' di Calabria. Pasquale Condello, il ''Supremo'', era latitante da 18 anni
Era ricercato dal 1997 e in Calabria era conosciuto da tutti come il ''Supremo'': Pasquale Condello, 57 anni, latitante storico della 'ndrangheta calabrese e inserito nell'elenco dei ricercati di "massima pericolosità", è stato arrestato ieri sera a Reggio Calabria dai carabinieri, che hanno fatto irruzione nell'abitazione dove si nascondeva, nel quartiere Pellaro.
Condello, boss indiscusso dell'omonima cosca, considerato il capo della cupola provinciale, era in compagnia di altre persone la cui posizione è ora al vaglio degli investigatori.
L'attività di ricerca per la cattura di Condello, secondo quanto si è appreso, era stata intensificata nell'ultimo periodo. Dopo l'arresto il boss, scortato da decine di carabinieri, è stato trasferito nella Scuola allievi dell'Arma, dove è giunto anche il coordinatore della Dda reggina, Salvatore Boemi, e dove gli sono stati notificati i provvedimenti restrittivi per i quali era ricercato.
"E' l'ennesima straordinaria operazione contro la criminalità organizzata: Pasquale Condello era il boss numero uno della 'ndrangheta, gli investigatori lo definivano il 'Provenzano' della Calabria e come Provenzano è finito anche lui in manette". Così il ministro dell'Interno, Giuliano Amato e il viceministro Marco Minniti hanno commentato l'arresto del latitante. "Per la Calabria e per la lotta alle organizzazioni mafiose - hanno aggiunto Amato e Minniti - è un gran giorno. Perciò ai carabinieri e ai magistrati che hanno realizzato questa operazione con grande professionalità e intelligenza vanno le più sentite congratulazioni e il ringraziamento di tutto il Paese". L'arresto di Condello "è un segnale importante per la lotta alla 'ndrangheta - afferma il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso - e dimostra che anche importanti boss latitanti finiscono in cella". [la Repubblica]