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E' stato condannato

Silvio Berlusconi per la Giustizia italiana è colpevole di frode fiscale

02 agosto 2013

Ieri, i giudici della sezione feriale della Cassazione, presieduta da Antonio Esposito, hanno emesso il loro verdetto: confermate le condanne per frode fiscale a carico di Silvio Berlusconi e degli altri tre imputati del processo Mediaset, gli ex dirigenti di Mediaset Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto e il produttore cinematografico Frank Agrama.
Resta dunque la condanna a quattro anni di reclusione per Berlusconi: tre anni coperti da indulto, l'anno residuo da scontare ai domiciliari o con l'affidamento ai servizi sociali.
La Cassazione ha invece annullato la sentenza limitatamente alla pena accessoria a carico dell'ex premier, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, e ha disposto il rinvio alla Corte d'Appello di Milano per la rideterminazione della pena accessoria.

Pochi secondi e la condanna di Berlusconi a quattro anni di carcere e il rinvio per l'interdizione dai pubblici uffici è la breaking news di tutti i media mondiali: dalla britannica Bbc a Skynews, ai francesi Le Monde e Le Figaro, ai tedeschi Bild e Spiegel, gli spagnoli El Paìs e El Mundo, la notizia apre i siti dei maggiori quotidiani e tv internazionali.
Durante la diretta televisiva della lettura del verdetto, alla parola "annulla" pronunciata da presidente Esposito in riferimento alla pena accessoria, l'interdizione, un grido di esultanza si è levato dalla folla radunata in via del Plebiscito, tenuta dietro le transenne dalle forze dell'ordine. Poi, quando è apparso chiaro che la condanna del Cavaliere era invece confermata, è arrivato lo sconforto. "Siamo profondamente delusi, all'inizio avevamo capito che c'era stato un rinvio ma quando abbiamo capito che era solo parziale ci siamo resi conto che questa sentenza è veramente ingiusta" hanno spiegato. "L'esercito di Silvio" resterà a presidiare, anche se da lontano, palazzo Grazioli.

Berlusconi, che ha seguito la lettura della sentenza da Palazzo Grazioli, dopo la lunga riunione d'urgenza con i vertici del Pdl, ha registrato un videomessaggio nel quale, rivolgendosi agli italiani, li ha messi in guradia da una parte della magistratura assolutamente "irresponsabile".
Nel suo discorso, il Cavaliere ha riassunto la sua vicenda politica, dalla discesa in campo nel 1994 al presente, caratterizzata da un "continuo attacco" a base di processi, iniziato dopo aver sconfitto "i comunisti". Berlusconi ha chiamato a raccolta "i giovani migliori e le migliori energie dell'imprenditoria" per rimettere in campo il centrodestra e arrivare alle riforme. La più importante, ovviamente, quella della giustizia.

Nel frattempo, il premier Enrico Letta, dopo tanti "no comment", ha chiesto infine che a prevalere sia "l'interesse del Paese sugli interessi di parte". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha invitato tutti ad avere "fiducia e rispetto per la Magistratura". "La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la Magistratura, che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge. In questa occasione attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all'attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l'on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti".

"La sentenza della Cassazione non può che lasciare sgomenti", hanno scritto invece in una nota i legali di Berlusconi, Franco Coppi, Niccolò Ghedini e Piero Longo. "Vi erano solidissime ragioni e argomenti giuridici per pervenire a una piena assoluzione. Valuteremo e perseguiremo ogni iniziativa utile anche nelle sedi europee per far sì che questa ingiusta sentenza sia radicalmente riformata".
I legali sono stati presenti alla "riunione d'urgenza" del Pdl. Tra i primi a giungere a via del Plebiscito i due capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, il coordinatore del partito Denis Verdini e il senatore pidiellino Altero Matteoli, presenti anche tre ministri, Quagliariello, Lupi e De Girolamo. Il vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, era già con Berlusconi al momento della lettura della sentenza.

In serata, finalmente il commento del premier Enrico Letta: "Esprimo piena adesione alle parole del presidente Napolitano. La strada maestra è il rispetto per la magistratura e per le sue sentenze. Per il bene del Paese è necessario ora che, anche nel legittimo dibattito interno alle forze politiche, il clima di serenità e l'approccio istituzionale facciano prevalere in tutti l'interesse dell'Italia rispetto agli interessi di parte".
Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani: "Oggi dopo il verdetto di condanna il Pd esprime totale rispetto per la sentenza. La condanna di Silvio Berlusconi è un atto di grande rilevanza, per quanto ci riguarda la sentenza va rispettata,  eseguita e applicata". "Seguiremo con attenzione il comportamento del Pdl, sapendo che un atteggiamento responsabile rafforzerebbe l'opportunità di tenere distinte le vicende giudiziarie da quelle politiche e di Governo".

Intanto Grillo esulta: "Berlusconi è morto". "Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989", scrive il leader dei 5 Stelle sul suo blog. "Il Muro divise la Germania per 28 anni. L'evasore conclamato, l'amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d'Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un'illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto".
Ancor più diretto l'ex capogruppo M5S al Senato, Vito Crimi: "Berlusconi è un condannato, adesso non ci sono più dubbi. E' vergognoso che possa sedere in Parlamento. Vedremo che posizione prenderanno i suoi alleati su Berlusconi. Deve essere dichiarato decaduto". Il capogruppo del M5S alla Camera Riccardo Nuti: "Il giochetto del rinvio sulla interdizione non significa che non sia stato condannato. Questa maggioranza si inventerà qualcosa per non cadere ora e arrivare al semestre europeo".

Dal Pdl sono giunte altre grida di dolore. Michaela Biancofiore, disgustata dall'"Italietta" che assiste alla "condanna di un innocente" ha annunciato: "Sto andando a rimettere il mio mandato di sottosegretario alla Pubblica amministrazione nelle mani del Presidente Berlusconi che per quella carica mi ha indicato all'interno del governo Letta da lui fortemente voluto. Mi auguro che gli avvocati facciano immediato ricorso alla Corte Europea del Diritto dell'Uomo".
A seguire, anche Gianfranco Miccichè ha annunciato l'intenzione di rimettere il proprio mandato da sottosegretario. Mara Carfagna ha evocato i "padri fondatori" della Repubblica: "C'è bisogno che tra i poteri ci sia equilibrio, così come lo avevano previsto i padri costituenti. Non credo che questi ultimi, oggi, sarebbero contenti di vedere una situazione per la quale una piccola parte di un potere prevarica un altro".

Tra i primi a commentare pubblicamente la sentenza Mediaset, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: "Oggi è un giorno importante per la democrazia perché finalmente la giustizia ha comunque compiuto il suo corso, nonostante i mille tentativi di ostacolarla. Oggi - ha detto ancora Orlando - è un giorno triste per la democrazia, perché la politica e il Parlamento hanno atteso e attendono che la giustizia e la magistratura liberino l'Italia da un insopportabile conflitto di interessi che ha inquinato e inquina l'Italia da oltre un ventennio".

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02 agosto 2013
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