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E' "strage" nelle carceri italiane

In meno di sei mesi ben 31 detenuti in Italia si sono tolti la vita e 46 sono stati salvati in extremis

15 giugno 2010

In meno di sei mesi si contano ben 31 casi di suicidio dietro le sbarre. Gli ultimi due detenuti si sono tolti la vita nei giorni scorsi a Milano e a Lecce.
Sabato scorso nel carcere milanese di Opera si è ucciso Francisco Caneo, 48 anni, ergastolano originario delle Filippine. Si è impiccato approfittando dell'uscita del compagno di cella. Caneo era detenuto dallo scorso dicembre dopo una condanna all'ergastolo per duplice omicidio.
A Lecce, sempre sabato, ha deciso di impiccarsi un uomo di 55 anni originario della zona che doveva ancora scontare circa tre anni di pena. I sindacati di polizia penitenziaria Sappe e Osapp, che hanno dato la notizia, hanno rilevato che si tratta "del secondo suicidio avvenuto nel giro di qualche giorno nel carcere leccese, fatto questo che la dice lunga sull'attuale situazione vissuta all'interno del penitenziario". Sappe e Osapp denunciano che nel carcere salentino vi è una "drammatica situazione igienico-sanitaria derivante da un sovraffollamento che a Lecce, a fronte di 660 posti disponibili, vede la presenza di quasi 1.400 detenuti".

L'associazione Ristretti Orizzonti, che si occupa di questioni carcerarie, dice che dagli anni '60 a oggi i suicidi sono aumentati del 300 per cento. La UilPa Penitenziari non esita a parlare di "strage" nelle carceri italiane. "Con questi ultimi due casi il numero delle autosoppressioni in carcere dal primo gennaio 2010 è salito a 31 - ha spiegato il segretario generale della UilPa, Eugenio Sarno - a questi occorre sommare i 46 tentativi di suicidio non portati a termine esclusivamente per l'intervento in extremis dei poliziotti penitenziari. Con questi numeri ci sembra che si possa parlare di strage, senza poter essere smentiti. La visione minimalista del fenomeno fornita dal sottosegretario Casellati, pertanto, ci appare priva di ogni fondamento e ragione".
"E' indicativo - ha aggiunto il segretario della UilPa - che tali eventi luttuosi si verifichino, nella maggior parte dei casi, in strutture dove il sindacato ha da tempo lanciato l'allarme sulle condizioni strutturali o per le difficoltà operative. Segno che da una parte si dispone di sensori adeguati a monitorare i segnali, dall'altra ci si ostina a non tenere in debito conto le segnalazioni che si ricevono. E' certamente il caso di Milano Opera, praticamente in ginocchio per la grave deficienza organica della polizia penitenziaria. Lo è ancor più per Lecce, un istituto di cui la Uil da mesi denuncia, inascoltata, le deficienze strutturali, operative e amministrative".

Ristretti Orizzonti, con una elaborazione di dati statistici del ministero, ricorda che negli ultimi dieci anni, dal 2000 al 2009, i detenuti che si sono tolti la vita sono stati 568; nel decennio 1960-1969 furono "soltanto" cento. "I motivi di questo aumento - spiega l'associazione - sono diversi: 40 anni fa i detenuti erano prevalentemente criminali 'professionisti', che mettevano in conto di poter finire dentro ed erano preparati a sopportarne i disagi. Oggi buona parte della popolazione detenuta è costituita da persone provenienti dall'emarginazione sociale (immigrati, tossicodipendenti, malati mentali) spesso fragili psichicamente e privi delle risorse caratteriali necessarie per sopravvivere al carcere".

La Commissione di inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, ha avviato inchiesta sui due suicidi nel carcere di Milano e di Lecce, inoltrando una richiesta di relazione al capo del Dap, Franco Ionta. Lo riferisce una nota, dove si spiega che "con questi ultimi due episodi, i suicidi in carcere salgono a 31 dall'inizio dell'anno. Un numero talmente elevato - ha commentato il Presidente della Commissione Leoluca Orlando - che non può non destare preoccupazione". Per questo, aggiunge Orlando, "abbiamo avviato un filone di indagine specifico sul diritto alla salute dei detenuti, che ci ha portato in missione nel carcere di Sulmona e che ci porterà ad ispezionare altre case circondariali italiane per conoscere le diverse realtà e verificare se il diritto alla salute dei cittadini detenuti venga realmente rispettato, cosi' come prevede la Costituzione".
Nell'ambito di questo settore di inchiesta, giovedì prossimo è prevista, in Commissione, una specifica seduta con audizione dei rappresentanti del Forum nazionale del diritto alla salute delle persone private della libertà personale, una delle realtà associative che operano a tutela dei detenuti. L'audizione è pubblica e si terrà giovedi' 17 giugno alle ore 8.30 a Palazzo San Macuto, in via Del Seminario 76, Roma.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Adnkronos/Ing]

 

 

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15 giugno 2010
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