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E sull'influenza aviaria? Di seguito le ultime notizie sul virus che per settimane ha fatto tremare l'Europa

18 aprile 2006

Continua l'altalena dell'informazione sull'influenza aviaria. Continuano a susseguirsi, infatti, settimane nelle quali le prime pagine sono piene di notizie sull'H5N1, e settimane nelle quali le informazioni sul temuto virus aviario sembrano scomparire del tutto.
Le ultime notizie, comunque, non ci dicono niente di buono, la scorsa settimana, infatti, un cittadino danese di 25 anni è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale di Copenhagen dopo essere risultato positivo al test del virus H5N1 dell'influenza aviaria. Se il contagio sarà confermato, si tratterà del primo caso umano di influenza aviaria in Danimarca e nell'Unione europea.
Dalle analisi del sangue effettuate nell'ospedale di Nykoebing, nel sud del Pese, è risultato che il giovane era stato attaccato dal virus, ed è stato quindi trasferito d'urgenza nell'ospedale reale della capitale, uno dei due poli ospedalieri autorizzati in Danimarca a trattare i casi di influenza aviaria. Si ignora, per il momento, come il giovane sia stato contaminato dal virus.

Giorni precedenti a questa notizia, dal canale televisivo inglese ITV il principale consigliere scientifico del governo britannico, Sir David King, aveva invece affermato che il rischio di una mutazione del virus H5N1 in una forma facilmente trasmissibile tra esseri umani è ''molto debole''.
Secondo King, affermare che il virus per forza di cose muterà provocando una pandemia è ''totalmente sbagliato''. ''Si tratta di una probabilità molto bassa - ha commentato King - e non credo che sia inevitabile''. ''Abbiamo infatti un virus apparso negli uccelli nel 1996, e soprattutto in Asia ci sono stati molti contatti tra esseri umani e uccelli vittime del virus - ha spiegato King -. Ma non abbiamo ancora visto lo sviluppo di un virus umano a partire da ciò''.
Un'analisi ottimistica che, nonostante tutto, non ha fatto abbassare il livello d'allerta in Gran Bretagna per il rischio aviaria, e che non ha impedito al quotidiano ''The Times'' di riportare un'altra previsione di un altro esperto medico, Sir Liam Donaldson, che ha dichiarato che in caso di una pandemia di aviaria circa 100.000 bambini morirebbero. Questa previsione ha fatto riunire alcuni ministri che hanno deciso un piano che - sempre qualora si verificassero casi umani della malattia - prevede la chiusura delle scuole in modo tale da dimezzare le vittime.

Intanto, sempre la scorsa settimana, l'aviaria ha colpito per la prima volta pollame da allevamento in Germania. E' successo in un'azienda agricola a Bernsdorf, in Sassonia (regione orientale del Paese). Finora la malattia aveva contagiato solo gli animali selvatici in Germania. Il virus H5N1 rinvenuto è della variante più contagiosa dell'influenza aviaria. La Germania è il secondo Paese della Ue, dopo la Francia, dove il virus H5N1 dell'aviaria è stato scoperto sui volatili di un allevamento.
In America invece, il ministero della sanità ha lanciato un'iniziativa che rientra nell'ambito di una campagna per tranquillizzare i consumatori ed educarli a cuocere la carne nella giusta maniera per evitare problemi alla salute. ''Non è una risposta diretta all'influenza aviaria - ha detto Richard Raymond, il sottosegretario del dipartimento per la sicurezza alimentare - ma molte persone sono preoccupate per il virus. E' un ottimo momento per educare tutti sul fatto che ci sono molte ragioni per cucinare in maniera corretta la carne bianca''.
Tra le raccomandazioni, oltre alle regole base dell'igiene in cucina (lavare bene le mani e tenere la carne cruda separata dai cibi cotti), c'è quella di cuocere il pollo alla temperatura (interna, si badi bene) di 74 gradi centigradi per uccidere il virus dell'aviaria ed eventuali altre infezioni. A stabilire la temperatura ''sicura'' per mangiare i volatili è stato il ministero della Sanità americano, che ha comunicato i risultati del lavoro di una commissione scientifica del ministero.

E l'aviaria in Italia?

Secondo il Wall Street Journal l'Italia è tra paesi meno pronti a fronteggiarla

''Nel caso scoppiasse un pandemia causata dall'influenza aviaria l'Italia sarebbe, tra i Paesi europei, uno dei meno in grado di fronteggiarla: è questo il risultato di uno studio che campeggiava qualche giorno fa sulla prima pagina del Wall Street Journal''.
A rilanciare il caso aviaria è Dorina Bianchi della Margherita che si chiede: ''Il governo italiano ne sa qualcosa? Noi abbiamo da una parte un ministro della salute ad interim che ha fatto sparire l'argomento e dall'altro un autorevolissimo giornale che cita uno studio che, pur con tutte le cautele del caso, crea preoccupazione e allarme. E' fondato questo allarme?''
''Al governo non chiediamo rassicurazioni generiche o parole di circostanza: qui parliamo della sicurezza dei cittadini - insiste Bianchi -. Il governo allora smentisca in maniera articolata e puntuale ma soprattutto renda disponibile questo studio in Italia perché anche l'opinione pubblica e la comunità scientifica possano fare le valutazioni del caso''.
''L'autorevole quotidiano - aggiunge Bianchi - cita la bozza di uno studio che verrà pubblicato dalla rivista scientifica Lancet. Lo studio ha individuato 136 criteri di analisi per verificare quali fra i Paesi Ue, siano più preparati all'eventualità di una pandemia: l'Italia, tra i 25, sta sopra solo a Lettonia e Lituania a fondo classifica. Ai primi cinque posti troviamo Francia, Olanda, Regno Unito, Germania e Svizzera''. [APcom, 13 aprile 2006]

Il ministro della Salute ad interim Silvio Berlusconi ha sconfitto l'influenza aviaria
Il Codacons ringrazia il nuovo Ministro della Salute Berlusconi per aver fatto scomparire l'aviaria dal nostro paese. Appena un mese fa, infatti, l'allarme in Italia era elevatissimo, soprattutto a seguito del ritrovamento di volatili deceduti in modo sospetto. Gli aggiornamenti erano costanti e i cittadini pienamente informati. Oggi invece tutto sembra essere tranquillo e dell'aviaria e i relativi rischi non si parla più.
Il Codacons chiede quindi chiarimenti al Ministro della Salute circa la situazione dell'influenza aviaria nel nostro paese, e ricorda agli italiani - che in questi giorni di Pasqua consumeranno circa 365 milioni di uova di gallina - di cuocerle bene prima di metterle a tavola, e di prestare particolare attenzione nei contatti con i gusci delle uova crude dipinte. [Sesto Potere, 13 aprile 2006]

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18 aprile 2006
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