E' suonata la campanella!
Gli studenti siciliani tornano a ripopolare le aule, fra nuove riforme e antichi problemi
E’ trillata la campanella, e i nostri giovani, con gli zaini in spalla e con gli occhi ancora pieni di mare e riposo, tornano a popolare gli edifici scolastistici, fra nuove riforme e antichi problemi.
In questa fine di settembre dell'anno scolastico 2003/04, il primo anno in cui entra in vigore la recente riforma Moratti, pur con tutti gli studenti all’interno delle aule, rimangono parecchi nodi ancora da risolvere.
A dire il vero le polemiche si sono scatenate e inasprite già da qualche tempo. La querelle assurta più recentemente agli onori della cronaca riguarda la 'lotta' tra i docenti non di ruolo e i giovani diplomati delle scuole speciali. Questi ultimi, infatti, potranno beneficiare di 30 punti in più in graduatoria rispetto a colleghi più esperti, abituati a insegnare - tramite supplenze e sostituzioni - già da qualche anno. I precari storici non ci stanno e chiedono al Governo di evitare sperequazioni.
In generale, i sindacati dei docenti insistono nel giudicare largamente insufficienti gli organici. I docenti di ruolo quest'anno in Italia, secondo le previsioni del settimanale "Tuttoscuola", potrebbero calare, non arrivando a superare quota 820.000. Il rapporto fra docenti e alunni non dovrebbe arrivare a dieci alunni per ogni insegnante, attestandosi piuttosto a quota 9,37 ragazzi per insegnante, laddove il rapporto medio tra alunni e insegnanti in Europa si aggira sul valore di 13.
E, visto che i ragazzi iscritti in ogni scuola statale di ordine e grado per l'annata 2003-04 saranno oltre otto milioni e mezzo (per la precisione 8.666.956), per arrivare a quota 13 si dovrebbero tagliare circa 230 mila unità, vale a dire di quasi il 30% della platea nazionale dei docenti.
In Sicilia, per esempio, in quest’anno scolastico 2003/04, anno dedicato al disabile, la riforma Moratti apporta qualche taglio anche fra gli insegnanti di sostegno. Nonostante si registri un aumento degli alunni, il servizio manterrà gli standard quantitativi del precedente anno scolastico.
Le perdite, infatti, interesseranno solo l’organico di diritto e non d’adeguamento (quello finale per intenderci). L’organico di diritto nominato solitamente ad aprile, è ricoperto da docenti assunti a tempo indeterminato e dai quei precari che conquisterebbero il posto fisso qualora scattassero immissioni in ruolo da parte del ministero (passaggio questo, che non avviene da due anni). Su questo fronte il dicastero della Moratti nell’Isola “cancella” 12 cattedre, passando dalle 6.340 del 2002/03, alle 6328 attuali, non rispettando il rapporto studente-docente di dodici mesi fa: gli iscritti aventi diritto al sostegno sono aumentati da 17.014 a 17868, e di conseguenza le cattedre sarebbero dovute salire a quota 6600- 6700.
Malgrado tutto, lo spettacolo dell’istruzione deve continuare, e in questo primo giorno di scuola in Sicilia, l'assessore regionale della Pubblica Istruzione, Fabio Granata, ha voluto inviare un messaggio augurale a studenti, istituzioni scolastiche e genitori, e a tutti ha rivolto un invito:
"A 'Pensare Sicilia' nel senso di un ritrovato orgoglio della propria appartenenza in una dinamica di apertura alla modernità, anche in un'attenta rilettura di ciò che di importante abbiamo rappresentato nella storia delle idee e della civiltà. Non è un caso che grazie all'intelligenza e all'ingegno di tanti docenti abbiamo con successo, da qualche anno, affrontato in modo positivo i cosiddetti programmi regionali, attraverso gli interessanti e moderni progetti legati alla riscoperta della storia della Sicilia, ai suoi musei, ai suoi autori, alla sua lingua alle sue tradizioni. Tutto questo intimamente connesso ad una visione aperta e innovativa, europea e mediterranea: identità e innovazione. Questa la traccia sulla quale si è lavorato si lavorerà per pensare sempre più ad una Sicilia che ricordi Florio e Paolo Borsellino, Federico II e le raffinate civiltà arabe e greche, le nuove Imprese e la riscoperta della produzione agro-alimentare. Nella vita a voi ragazzi un compito gravoso affascinante: far ridiventare la Sicilia, la Sicilia".