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Eccesso di zelo (o demagogia?)

Dalla pirotecnica conferenza stampa del "rivoluzionario" Crocetta, un paio di punti discutibili

06 marzo 2013

"Io sono più grillino dei grillini. Sto facendo tutto quello che ho detto in campagna elettorale".
Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, illustrando ieri, in conferenza stampa, il suo "Pacchetto Tsunami" approvato l’altro ieri sera dalla Giunta regionale.
La "rivoluzione crocettiana", per adesso, almeno a livello mediatico, ha sicuramente avuto un effetto deflagrante. C’è però chi lamenta l’eccesso di zelo negli annunci del governatore e chi si spinge oltre, denunciando l’esagerata teatralità che sfocia nella pura demagogia.
Ad esempio, dalla conferenza stampa di ieri sono due i punti che hanno acceso polemiche che potrebbero anche finire nelle aule di un tribunale.
Uno di questi è la rimozione e il consegunate trasferimento di Franco Schillaci, dirigente della segreteria genrale della Regione. "Abbiamo spostato - ha dettto Crocetta durante la pirotecnica conferenza stampa - un dirigente della Segreteria generale. Pensate, per vent'anni gestiva i finanziamenti dei Fondi strutturali. Ed è il genero del presunto boss di Villabate Nino Mandalà". "Per vent'anni - ha aggiunto con sarcasmo il presidente - nessuno alla Regione se ne era accorto".

Parole che hanno offeso Franco Schillaci che oggi si difende, denunciando proprio l’eccessivo zelo teatrale e demagogico del governatore. "Mi hanno avvisato alcuni colleghi - ha raccontato Schillaci a LiveSicilia - che avevano letto sul vostro sito la notizia. E mi hanno subito manifestato la loro vicinanza, la loro solidarietà. Sono rimasto, ovviamente, sorpreso, e molto amareggiato. L'unica cosa che non mi ha sorpreso sono stati i modi con i quali è stato raccontato il mio trasferimento. Sono sempre gli stessi, in effetti: teatrali e demagogici". "Nonostante quelle dichiarazioni pubbliche, io - ha aggiunto Schillaci - ho uno spiccato senso della giustizia. E non intendo accettare supinamente quelle parole". Il dirigente ha ricordato di essere "un dirigente della Regione entrato per concorso nel 1989 (e non catapultato dall'esterno per misteriosi meriti manageriali, come soltanto una mala politica ha fatto e continua a fare)", e ha precisato che "prima di essere 'genero di', sono figlio di un artigiano morto in un incidente sul lavoro". Infine, ha chiesto al presidente "pubbliche scuse". "Io posso comprendere - ha concluso Schillaci - che il governo decida di spostarmi da un ufficio, nel quale comunque ritenevo di stare a pieno titolo, a differenza di qualcun altro. Quello che è inaccettabile è che io possa essere messo alla gogna solo per una parentela e che riguarda mia moglie. Questi non sono comportamenti degni di un Paese civile".

L’altro punto, o se vogliamo "nota dolente" suonata da Crocetta durante la conferenza stampa, è quella riguardante "la gestione degli uccelli del Parco D’Orleans".
Secondo quanto detto dal governatore la gestione di questi costano alla Regione 500 mila euro all'anno. "Purtroppo la fantasia della casta supera immaginazione", ha detto Crocetta, che ha annunciato il taglio di questa voce col passaggio della gestione degli uccelli ai lavoratori forestali della Regione e dall’Università. I volatili sono stato donati alla Regione circa sessant'anni fa dalla famiglia Lauricella di Palermo, ha informato ancora il presidente. Quindi, i circa ottocento esemplari del parco "continueranno a vivere da re", ha precisato Crocetta, ma non più a spese della Regione. "Questa vicenda è una vergogna", ha aggiunto, "una delle tante che scopro quotidianamente".

Il direttore del parco ornitologico di villa D'Orleans, Nicola Lauricella, parla oggi a proposito del rapporto fatto dalla Regione sulla sua società, che a suo dire non corrisponde al vero. "Leggo con sorpresa una ennesima versione circa il rapporto della mia società con l'amministrazione regionale che non corrisponde al vero. Il presidente della Regione o, forse meglio, chi segue per lui l'argomento del parco ornitologico di Villa d'Orleans, non può non sapere che i quasi 1.000 uccelli pregiati presenti al parco sono tutti e da sempre di proprietà della mia famiglia, mai donati alla Regione Siciliana". "Una svista del genere - aggiunge - può accadere solo se la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Così come è scritto in mille documenti ufficiali appartengono alla Regione: 42 passeriformi, 62 pappagallini, 17 anatre e 20 colombi. Inoltre questa società non ha mai avuto compensi da 500.000 euro e nel 2012 ha percepito 284.000 (per la gestione e non per l'affitto degli uccelli) dovendo licenziare cinque zoo keeper".

Se Rosario Crocetta vuole continuare a portare avanti la "rivoluzione", che a nostro modesto parere alla Sicilia serve come il pane e l’acqua, deve prestare la massima attenzione a tutto e sforzarsi di sbagliare il meno possibile. La rivoluzione è una cosa seria. La rivoluzione, alla quale si può aderire con zelo, non può manifestarsi con sterili coup de théâtre. Se teatro deve esserci deve essere il migliore.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it, GdS.it]

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06 marzo 2013
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