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Ecco come cambia il volto dell'Ars

La nuova mappa dell'Assemblea regionale siciliana: fuori numerosi big, boom del MoVimento 5 Stelle

30 ottobre 2012

Il candidato di Pd e Udc, Rosario Crocetta, è il nuovo presidente della Regione Siciliana. L'ex sindaco di Gela è riuscito a staccare di quasi 5 punti l'avversario diretto, Nello Musumeci (25,73 %), espressione del centrodestra, e altro principale favorito per la corsa a Palazzo d'Orleans.
Questi i risultati definitivi della tornata elettorale siciliana, che sarà ricordata per un astensionismo fino ad oggi senza precedenti (alle urne è andata della metà degli elettori), per il successo oltre le aspettative della vigilia del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, e per la debacle dei partiti tradizionali.
Dopo Crocetta e Musumeci si trovano Giancarlo Cancellieri (Movimento 5 Stelle) 368.006 voti - 18,17 per cento; Gianfranco Micciché (Grande Sud, Pds-Mpa) 312.112 - 15,41 per cento; Giovanna Marano (Sel, Fds, Verdi e Idv) 122.633 - 6,05 per cento. E ancora, Mariano Ferro (Movimento dei Forconi) con l'1,5%, Cateno De Luca (Rivoluzione siciliana) con l'1,2%, Gaspare Sturzo (Sturzo presidente) con lo 0,9%, Giacomo Di Leo (Partito comunista dei lavoratori) con lo 0,2% e Lucia Pinsone (Volontari per l'Italia) con lo 0,1%.

Fuori dall'Ars i finiani, i partiti della sinistra radicale e Italia dei valori, che non hanno superato lo sbarramento del 5 per cento. Le elezioni siciliane regalano al MoVimento 5 stelle di Beppe Grillo un successo che va oltre le aspettative della vigilia. I rappressentati del movimento, infatti, nell'isola si sono laureati primo partito con il 18.1 per cento, ottenendo con il riparto proporzionale 15 seggi all'Ars. Il Partito Democratico non va oltre il 13.4 per cento e i 14 seggi. La coalizione del nuovo governatore Crocetta porta complessivamente a casa con il proporzionale 30 deputati (oltre a quelli del Partito Democratico, gli 11 dell'Udc e i cinque della lista del presidente). Sull'altro fronte il Pdl si ferma al 12.9 per cento e 12 seggi. Quattro seggi vanno al Cantiere popolare di Saverio Romano (5.85 per cento) e quattro alla lista Musumeci presidente (5.6 per cento). Resta fuori da Palazzo dei Normanni Futuro e Libertà. Il 9.53 per cento per il Partito dei siciliani - Mpa significa 10 seggi, mentre la lista Grande Sud Micciché si ferma al 6 per cento e 5 seggi.
Adesso si apre la partita delle alleanze: come ampiamente previsto, nessuna coalizione ha ottenuto i 46 seggi necessari ad avere la maggioranza all'Ars.

A rimanere fuori da palazzo dei Normanni numerosi big, politici di lungo corso che questa volta non ce l’hanno fatta, mentre fanno il loro ingresso a Sala d'Ercole molti volti nuovi.
Non ce l'hanno fatta big come Rudy Maira di Pid, Innocenzo Leontini, fino a poco tempo fa capogruppo del Pdl all'Ars ma che adesso si è candidato con il Cantiere popolare, ma anche il deputato di Fli Carmelo Briguglio. E ancora, l'ex sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, del Pdl e il deputato uscente Franco Mineo, legatisssimo a Gianfranco Micciché, imputato a Palermo. Niente scranno a Sala d'Ercole neppure per Riccardo Minardo, indagato per truffa. Niente da fare neppure per un uomo di Alfano come Nino Bosco.
Del Partito democratico restano fuori Miguel Donegani e Davide Faraone, uomo di Matteo Renzi, arrivata solo quarto e Pino Apprendi, ex vicepresidente della commissione Attività produttive, mentre ce la fanno a Palermo Fabrizio Ferrandelli, che a maggio perse le amministrative nel ballottaggio contro Leoluca Orlando, Antonello Cracolici e il segretario del Pd Giuseppe Lupo.
Molte le new entry: dai quindici i deputati del MoVimento 5 Stelle, molti dei quali giovanissimi, alle vecchie glorie della politica come l'ex cuffariano Nino Dina e Totò Lentini, dell'Udc, il presidente dell'Ars uscente Francesco Cascio, Francesco Scoma e Salvino Caputo, tutti del Pdl, e Riccardo Savona di Grande Sud.
A Palazzo dei Normanni ci sarà ancora un Lombardo: è il figlio dell’ormai ex Governatore, Toti, eletto a Catania con il Partito dei siciliani assieme all’ultimo capogruppo del Mpa Nicola D’Agostino e all’altro deputato uscente, Dino Fiorenza. Pagano dazio infine Pippo Gianni (candidato col Cantiere popolare a Siracusa) e l’ex vicepresidente dell’Ars Camillo Oddo.

[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica/Palermo.it, Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

- Per tuttte le informazioni sulle elezioni regionali siciliane 2012: www.elezioni.regione.sicilia.it

 

 

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30 ottobre 2012
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