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Ecco come funzionano le ''leggi ad personam''. Silvio Berlusconi assolto dall'accusa di falso in bilancio

02 febbraio 2008

Nei giorni scorsi Silvio Berlusconi è stato assolto dal processo Sme. Una notizia passata un po' in secondo piano, visto i terremoti politici (e non solo) che si sono susseguiti nelle ultime settimane, che noi vogliamo riprendere per chiarire (a noi a agli altri) cosa significa essere detentore di potere e avere tutta la possibilità di confezionarti le tanto celebri ''leggi ad personam''.

Dunque... Il processo SME è una complessa vicenda giudiziaria riguardante la mancata vendita della SME (comparto agro-alimentare dell'IRI, il cui presidente era Romano Prodi) alla CIR di Carlo De Benedetti. Lo svolgimento del processo è stato di particolare interesse presso l'opinione pubblica data la rilevanza politica degli imputati, tra i quali Silvio Berlusconi accusato, e assolto, di concorso in corruzione, e Cesare Previti, prima condannato a 5 anni, ma poi proscilto per prescrizione del reato.
Nei giorni scorsi Silvio Berlusconi è stato assolto dall'accusa di falso in bilancio del quale era imputato nell'ultimo stralcio di procedimento nel processo Sme, separato dal troncone pricipale. Assolto perché: "I fatti non sono più previsti dalla legge come reato". Abbiamo capito bene: siccome il reato di ''falso in bilancio'' non è più reato, chi era colpevo è diventato innocente...

La sentenza di assoluzione è stata letta dopo 5 minuti di camera di consiglio, dopo di che il tribunale ha pronunciato il non doversi procedere perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato, accogliendo così la richiesta della difesa di Berlusconi. Complessivamente l'udienza è durata circa un quarto d'ora.
Il capitolo Sme in questione era stato separato dal troncone principale (in cui Berlusconi è stato assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari) perché i giudici si erano rivolti alla Corte europea per chiedere di valutare la corrispondenza tra la normativa italiana e le direttive comunitarie. La Corte europea aveva deciso però di non entrare nel merito delle leggi in vigore nei singoli Paesi.
A ottobre la Cassazione ha confermato l'assoluzione per Berlusconi, dopo che il 27 aprile l'ex premier era stato assolto con formula piena dalla Corte di Appello di Milano (leggi).
Il pm Ilda Boccassini aveva chiesto che fosse dichiarata la prescrizione per il reato di falso in bilancio relativo alle attività della Fininvest negli anni 1986-1989 di cui era accusato l'ex premier. I suoi difensori, Nicolò Ghedini e Gaetano Pecorella, aveva invece chiesto l'assoluzione perché il fatto non è più rubricato come reato, dopo la modifica della normativa sul falso in bilancio nel 2002.

Era stato, infatti, proprio durante il governo Berlusconi che il falso in bilancio era stato derubricato. Una interpretazione, quest'ultima, che è stata accolta dai giudici (leggi). La legge che depenalizza il falso in bilancio è stata una delle prime cosiddette "leggi ad personam". Il provvedimento è diventato operativo già dal gennaio 2002 grazie a un decreto varato a tempo di record dall'allora ministro della Giustizia Roberto Castelli. "Le fattispecie di minore gravità del falso in bilancio - spiegava il Guardasigilli - sono state depenalizzate e saranno punite con sanzioni amministrative in linea con l'attuale tendenza a limitare ai casi realmente gravi l'intervento penale".
"Dopo sei anni è stata pronunciata una sentenza che il Tribunale e la Procura avevano cercato in ogni modo di evitare rivolgendosi addirittura alla Corte di Giustizia europea"
, ha commentato l'avvocato di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini.

Vogliamo inoltre ricordare che lo scorso ottobre la Cassazione aveva chiuso definitivamente assolto Silvio Berlusconi dalle accuse di corruzione nell'intricata vicenda Sme, insieme agli altri sei imputati, compresi il senatore Cesare Previti e il giudice Roberto Squillante, in seguito all'approvazione del "Lodo Schifani", un'altra delle cosiddette "leggi ad personam" (successivamente dichiarata incostituzionale) che introduceva l'immunita per le cinque più alte cariche dello Stato.

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02 febbraio 2008
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