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Ecco come ti rendo mansueti ed innocui i bambini... Sull'uso eccessivo degli psicofarmaci sui minori

21 novembre 2006

Sembra che negli ultimi cinque anni in Italia la prescrizione di psicofarmaci ai più piccoli è aumentata del 280%. Tanto, troppo se pensiamo che negli Usa, dove i bambini in terapia sono più di 11 milioni, l'aumento è stato del 150%.
E' un vero e proprio allarme quello lanciato da un cartello di associazioni, tra le quali ''Giù le mani dai bambini'' con altre 100 organizzazioni e 230 mila addetti ai lavori del settore salute. Un allarme che ritorna a suonare, se è possibile in maniera più preoccupata, visto che il tema della somministrazione fin troppo leggera di farmaci pesanti e pericolosi ai bambini negli ultimi anni è ritornato con preoccupante frequenza.

Tutti insieme gli esperti hanno nuovamente denunciato lo stato delle cose e hanno lanciato un appello al ministro della Salute Livia Turco affinché intervenga subito istituendo, anche, un tavolo di confronto al ministero.
''E' un grande scandalo - ha affermato il portavoce di 'Giù le mani dai bambini', Luca Poma - se si pensa che si stanno aprendo in Italia 82 centri per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini iper-attivi, mentre le autorità di controllo sanitario avevano garantito l'istituzione di un solo centro d'eccellenza per regione in modo per prevenire gli abusi''.
A questo si aggiunge un altro elemento che gli esperti considerano allarmante: l'agenzia europea per i farmaci (Emea) ha autorizzato la somministrazione del Prozac (ribattezzata come 'la pillola della felicità', un farmaco antidepressivo largamente usato come stupefacente) ai bambini già da 8 anni dopo appena 4-6 sedute di psicoterapia senza risultati.
Per quanto riguarda invece l'uso del metilfenidato (Ritalin) nei casi di bambini a cui è stato diagnosticato il Disturbo da Deficit dell'Attenzione con Iperattività (ADHD), questo è ancora oggetto di numerose controversie. Alcuni studi dimostrerebbero numerosi effetti collaterali e l'insorgenza di altri disturbi mentali più gravi negli anni successivi. A proposito, invece, dei dati a favore dell'uso di questo farmaco, è essenziale premettere che sono nella maggior parte dei casi il prodotto di studi pagati dalle case farmaceutiche. Proprio su questo argomento, sul British Medical Journal viene chiaramente denunciato che ''le sperimentazioni di farmaci sponsorizzate dai produttori devono essere valutate con molta cautela, non sono né trasparenti né rigorose''.

La situazione è grave anche nelle scuole: ''Gli istituti - ha detto Poma - non hanno risorse per affrontare il problema dei bambini super vivaci e così si sono già registrati i primi casi di alunni allontanati dalle scuole; chiediamo al ministro Fioroni di intervenire''.
Dura anche la posizione dello psicoterapeuta e direttore dell'Istituto di ortofonologia di Roma Federico Bianchi di Castelbianco: ''Chi all'Emea ha deciso ciò - ha commentato - è incompetente poiché in sei settimane nessuno può dichiarare fallita una psicoterapia. Ecco perché il ministro Turco deve subito intervenire per neutralizzare la corsa agli psicofarmaci e limitare i danni della decisione dell'Emea, mentre chiediamo al ministro Fioroni di emettere una circolare affinché le scuole siano messe in condizioni di gestire i cosiddetti bambini 'Giamburrasca'''.
In Italia, hanno sottolineato gli esperti, sono 30 mila i piccoli che già assumono psicofarmaci secondo uno studio dell'Istituto Mario Negri, ma si tratterebbe di un dato fortemente sottostimato. Inoltre, ha rilevato Poma, ''secondo i dati del ministero della salute sono 700 mila i bambini affetti da disturbi psichici. Ciò vorrebbe dire che per ogni 100 bimbi 9 sono candidati ad assumere psicofarmaci; come dire che in ogni classe scolastica almeno due piccoli dovrebbe essere medicalizzati''. Insomma, psicofarmaci 'facili' e diagnosi troppo 'disinvolte'.
Ma a cosa si deve questo 'boom' di prescrizioni? ''Sono dovute - ha affermato lo psichiatra Massimo Di Giannantonio dell'università di Chieti - a diagnosi non corrette formulate da medici che non hanno il necessario bagaglio di informazioni ma anche diagnosi fatte da medici competenti come neuropsichiatri infantili e psichiatri adolescenziali che ritengono che alla base del disturbo dei bambini ci sia un fattore biologico curabile, quindi, solo con i farmaci''.

Solidali con la denuncia del cartello delle associazioni anche vari esponenti del mondo politico, che hanno assicurato il proprio impegno istituzionale.
Ad esempio, la vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera Dorina Bianchi, ha proposto un piano di investimenti sociali insieme alle regioni, di supporto ai giovani e per l'implementazione dei consultori, mentre la presidente della commissione bicamerale per l'infanzia, Anna Maria Serafini, ha annunciato che ''questo sarà uno dei temi su cui si lavorerà in commissione e che verrà messo all'ordine del giorno''.

Le associazioni, dunque, continuano ad invitare a puntare i riflettori su un fenomeno che definiscono ''drammatico'', ricordando anche come il 97% degli italiani, sulla base di un sondaggio svolto da ''Giù le mani dai bambini'' su un campione di 1.600 adulti, ha detto no all'uso degli psicofarmaci per risolvere i disagi psichici dei minori.  

- www.giulemanidaibambini.org

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21 novembre 2006
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