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Ecco come verranno restaurati i mosaici di Piazza Armerina. La presentazione del progetto a Ferrara

31 marzo 2006

Nel 1991 un'alluvione ricoprì di fango i mosaici della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, quattro anni dopo alcuni vandali imbrattarono di vernice nera la deliziose ragazze in bikini, forse il mosaico più conosciuto al mondo. Anche le tessere musive del triclinio e del corridoio della Grande Caccia furono rovinate in una seconda incursione vandalica nel '98, mentre l'anno successivo venne danneggiato il mosaico sullo schiavo Cassio, di cui venne asportato il viso. Questa serie di minacce resero indifferibile il grande intervento di restauro, che è finalmente pronto e mette un punto fermo anche alle polemiche seguite alla nomina di Vittorio Sgarbi ad Alto commissario della Villa di Piazza Armerina.

Il progetto è stato presentato ieri al Salone del restauro di Ferrara, nel corso di un incontro-convegno a cui hanno partecipato Vittorio Sgarbi, l'assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia, Alessandro Pagano, il dirigente generale Antonino Lumia, Guido Meli, direttore del Centro regionale di restauro siciliano e la soprintendente ai beni culturali di Enna Beatrice Basile.

Il progetto di Recupero e conservazione della Villa del Casale di Piazza Armerina si inserisce nell'ambito dei Progetti POR Sicilia 2000-2006 - Misura 2.01 - Azione B.; un consistente finanziamento di circa 18.000.000 di euro è stato destinato alla salvaguardia del sito archeologico che, con il suo apparato musivo di oltre 3500 mq., è meta di 400.000 visitatori l'anno.
Per la redazione del progetto, che interesserà il restauro degli apparati decorativi e la realizzazione di un idoneo sistema di conservazione per la fruizione del sito, è stato incaricato l'arch. Guido Meli, Direttore del Centro Regionale per la Progettazione ed il Restauro, organo dell'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della P.I della Regione Siciliana.

La progettazione, avviata nel 2005 è attualmente in corso: essa prevede, una rivisitazione critica ed un aggiornamento tecnologico del progetto realizzato dall'arch. Franco Minissi, negli anni '60 del secolo scorso, la razionalizzazione dei percorsi di accesso e visita della villa, la sostituzione delle strutture con un nuovo sistema di copertura del sito, che recuperando l'idea ispiratrice dell'architetto romano, consenta alla luce delle esperienze maturate e delle nuove tecnologie disponibili, la conservazione degli apparati decorativi ed una adeguata lettura e fruizione dell'edificio archeologico.

Nella fase attuale, in cui il progetto si avvia alla approvazione definitiva, la presentazione dello stadio dell'arte su tale complessa operazione di recupero della Villa del Casale, assume particolare significato nell'ottica di un proficuo confronto culturale tra gli addetti ai lavori.

- www.salonedelrestauro.info

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31 marzo 2006
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