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Ecco cosa chiede la Cisl per la Sicilia al nuovo governo Prodi: prima di tutto fiscalità di vantaggio per il Sud

22 maggio 2006

Sono arrivate da Palermo, a conclusione del consiglio generale regionale, le richieste che il neosegretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni ha fatto al nuovo governo Prodi. Principalmente ''un segnale forte per il Sud. In primo luogo col fisco di vantaggio''.
Il leader Cisl ha rivendicato una politica in tal senso dell'esecutivo. ''Dal governo Prodi - ha detto parlando a una platea di 200 sindacalisti - attendiamo che ponga mano alla questione, capace di attrarre investimenti esterni all'area''. E' nell'interesse del Mezzogiorno ma anche, ha puntualizzato, del Sistema-Paese. Perché altrimenti la competizione internazionale vedrebbe il Meridione zoppo e con il Sud, l'economia nazionale. ''Il governo Prodi - ha sottolineato Bonanni - è il primo governo italiano che ha tutti i numeri per farcela e portare a casa questo risultato. Non può mancarlo''.
Sul punto ha insistito anche Paolo Mezzio, numero uno del sindacato siciliano, aprendo l'assise. ''Chiediamo - ha sostenuto - la ripresa della politica degli incentivi mirati, dal fisco compensativo al credito d'imposta alla programmazione negoziata a una nuova politica dei collegamenti e della programmazione dei fondi strutturali''. Sullo sfondo della riforma del credito e della pubblica amministrazione. E della ''affermazione della cultura della legalità''. Una ''precondizione per lo sviluppo'' pure per Bonanni. Che ha toccato anche gli altri temi caldi dell'agenda politica: dal ponte sullo Stretto alla devolution, alla legge Biagi, all'unità tra Cgil, Cisl e Uil. Anche se, ha ammonito, ''a monte occorrono la ripresa della politica di concertazione e un patto sociale che rassicuri i mercati''.

Riguardo al collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, Bonanni ha detto che ''siamo favorevoli''. Ma la discussione sa tanto del vecchio adagio tra l'uovo (il ponte) o la gallina (strade, ferrovie, autostrade). ''Vorremmo - ha spiegato - che si discutesse almeno di cosa viene prima. E, se non si vuole fare il ponte perché si pensa che sottragga risorse ad altre infrastrutture bene, si facciano almeno queste infrastrutture. Perché altrimenti sorge il dubbio che il proposito vero sia di squagliarsela quando si tratta di investire nel Meridione. Ma nessuno può squagliarsela: senza uovo e senza gallina non va bene''.
E un altolà al neoministro dei Trasporti Alessandro Bianchi che un paio di giorni fa aveva pronunciato un niet contro l'opera, è arrivato, a margine del consiglio, pure dalla Filca siciliana (gli edili), secondo cui ''la posizione del ministro taglia fuori l'Isola dal corridoio uno Berlino-Palermo e mette a repentaglio le opportunità legate all’area di libero scambio, prevista per il 2010''.

Bonanni ha toccato, inoltre, i nodi della riforma del welfare, dichiarando: ''Siamo contrari a tagliare lo Stato sociale, anzi chiediamo che siano tassate le rendite finanziarie. Questo per recuperare le risorse necessarie a sostenere priorità quali la ricerca, l'innovazione, il Mezzogiorno''.
Sulla legge Biagi ha osservato che ''il problema non è Biagi sì Biagi no ma la mancanza di tutele che rende precari i lavoratori flessibili o atipici''. Le tutele però costano contributi e ''il ministro del Lavoro Damiano, e soprattutto Prodi, dovranno chiedere a commercianti, artigiani e imprenditori l'aumento dei contributi''. Cosicché il maggior gettito contributivo possa finanziare ''tutele come previdenza, formazione, indennità di malattia e di gravidanza''.
Il leader della Cisl si è quindi soffermato sulla devolution, pronunciando un no a tutto tondo. ''Siamo seccamente contrari'', ha detto. Perché siamo ''per la democrazia parlamentare e la partecipazione dei corpi intermedi alla costruzione di un federalismo responsabile che poggi su basi solide e diffuse''. Questo è il contrario della ''logica degli uomini forti e dei poteri forti''. Sull'unità sindacale, infine, per il segretario Cisl ''non c'è alternativa, sul terreno dello sviluppo e delle vicende contrattuali''. E Cgil Cisl e Uil sapranno presentarsi ''uniti all'appuntamento con il governo''.

Umberto Ginestra

- www.cislsicilia.net

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22 maggio 2006
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