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Ecco cosa prevede il nuovo ''Piano per lo sviluppo'' del ministero del Welfare

Nel nuovo piano anche i mutui per la prima casa ai lavoratori atipici

01 marzo 2005

Le misure del Ministero del Welfare che faranno parte del Piano per lo sviluppo sono pronte, e il ministro Roberto Maroni per l'approvazione dell'intero ''pacchetto'' è pronto a tutto.
Il ''pacchetto Maroni'' fa leva sull'innalzamento dell'indennità di disoccupazione e sulla sperimentazione di due nuove strade: quella di un ''Fondo di garanzia'' per consentire l'accesso al mutuo per la casa anche ai lavoratori con un contratto "atipico"; e quella di incentivare la mobilità territoriale.
Decolla, poi, la previdenza complementare, con il trasferimento ai fondi del Tfr, e sarà estesa la cassa integrazione a quei settori e aziende in crisi (dall'indotto Fiat, ai calzaturieri di Vigevano, a gran parte del sistema moda) che ora non possono utilizzarla.
Per l'intero piano - assicurano al Welfare - ci sono a disposizione  circa 460 milioni di euro.

L'indennità di disoccupazione
L'organica riforma degli ammortizzatori sociali non ci sarà. Ormai è difficile che si riesca ad approvarla in questa legislatura. Ci sarà soltanto un anticipo - per quanto importante - relativo all'indennità di disoccupazione. Tutto è finanziariamente coperto, dicono dagli uffici di Maroni dove l'intera manovra di welfare to work viene quantificata in circa 500 milioni di euro ogni anno per un triennio.
L'importo dell'indennità sarà più consistente e l'assegno sarà ricevuto per un periodo maggiore. Chi perderà il lavoro otterrà per nove mesi, se over 50, una indennità pari al 50 per cento dell'ultimo stipendio (attualmente è il 40 per cento) e per un ultimo mese (il decimo) una indennità pari al 30 per cento. Per gli under 50 il periodo si riduce a sei mesi, più un settimo nel quale l'indennità scenderà al 40 per cento.

Incentivo alla mobilità territoriale
Nella logica si un sistema di welfare che favorisce il reimpiego anziché la permanenza in uno stato di assistenza, il governo prova a sperimentare una forma di incentivo alla mobilità territoriale. Per quei lavoratori in mobilità o sospesi in cassa integrazione straordinaria e che accettino un nuovo posto di lavoro ad almeno 200 km di distanza, viene previsto un assegno (una tantum) pari a una mensilità dell'indennità di mobilità in caso di contratto a termine di durata superiore a 12 mesi, o pari a due mensilità della mobilità in caso di contratto a tempo indeterminato o determinato di durata superiore a 18 mesi.

Il Fondo mutui per i precari
Al ministero del Welfare hanno calcolato che facilitando l'accesso ai mutui per la casa da parte dei lavoratori con contratti di collaborazione (i co. pro. che hanno sostituito i co. co. co) si potrebbe dar vita a circa 200 mila nuovi nuclei familiari. Da qui l'idea di un Fondo di garanzia, alimentato con un prelievo aggiuntivo dello 0,3 per cento sugli iscritti al fondo previdenziale dei contratti a progetto. Un meccanismo che consentirà una dote iniziale di 48 milioni. Il Fondo potrebbe pagare le rate nei casi di difficoltà economiche del lavoratore che poi le rimborserà. I vantaggi, secondo il Welfare: cominciare a considerare il lavoro "atipico" come quello standard e protetto, aumentare la domanda, incrementare il gettito fiscale.

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01 marzo 2005
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