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Ecco i segreti dell'amichevole trattato tra Italia e Libia

Nell'accordo di amicizia, partenariato e collaborazione tra Italia e Libia...

24 ottobre 2008

Ecco i segreti del Trattato
"ITALIA E LIBIA SARANNO ALLEATI MILITARI"
di Vincenzo Nigro (Repubblica.it, 23 ottobre 2008)

Muhammar Gheddafi vorrebbe che il Parlamento italiano accelerasse. Vorrebbe che il "Trattato di amicizia" firmato a Bengasi il 30 agosto con Silvio Berlusconi con cui l'Italia chiude il passato coloniale (tra l'altro impegnandosi a pagare 5 miliardi di dollari alla Libia), venisse solennemente ratificato al più presto dal Parlamento italiano. Il suo ambasciatore a Roma, Hafez Gaddur, grande mediatore dell'intesa, lo ha già chiesto a Franco Frattini, a Gianni Letta, a chiunque in questi mesi abbia aiutato l'intesa fra i due paesi: "Per cortesia, il leader si aspetta dall'Italia che il Trattato sia ratificato in maniera speciale, non annegato fra mille altre leggi e leggine".
Nessuno ha avuto il coraggio di dire all'ambasciatore che, mentre il Congresso del popolo libico dovrebbe votare entro novembre, nel Parlamento italiano potrebbe passare anche un anno per ratificare il testo e quindi per farlo entrare in vigore. Tra l'altro, finché il trattato non entrerà in vigore, l'Italia non pagherà un dollaro, ma la Libia formalmente non sarà neppure impegnata a rispettare i capitoli dedicati - per esempio - all'immigrazione clandestina.

Repubblica è riuscita a ottenere una copia di lavoro del "Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione". Al lungo "Preambolo" concordato da Gheddafi e Berlusconi avevano già iniziato a lavorare Romano Prodi e Massimo D'Alema durante il governo di centrosinistra. "Se le due parti saranno davvero in buona fede - dice un diplomatico del ministero degli Esteri - quel "Preambolo" descrive il quadro di un'alleanza davvero strategica fra due paesi che sono complementari per struttura politica, economica, industriale e sociale". Il testo parte dall'articolo 1 dedicato al "Rispetto della legalità internazionale" e si chiude con l'articolo 22 dedicato alla "Collaborazione parlamentare e fra enti locali". I contenuti in buona sostanza sono già stati anticipati sulla stampa in settembre, ma alcuni punti sono di interesse particolare.

Nel Trattato non c'è nessuna parte che metta in discussione l'Alleanza dell'Italia nella Nato (come era sembrato dopo un'indiscrezione dell'agenzia Libia Jana); ma all'articolo 20 vengono dettate le linee della "Collaborazione nel settore della Difesa". Italia e Libia saranno partner nel settore militare, si scambieranno "esperti, istruttori e tecnici, informazioni militari ed effettueranno manovre congiunte". I due paesi lavoreranno per "realizzare un forte e ampio partenariato industriale nel settore della Difesa e delle industri militari".
Altra "sorpresa": si è parlato per anni di ricompensa italiana alla Libia con la costruzione di un'autostrada costiera dal confine con la Tunisia a quello con l'Egitto. Il lungo articolo 8 che descrive i "Progetti infrastrutturali di base" non fa nessun accenno a quell'autostrada. "Un lavoro del genere costerebbe 8 miliardi di euro, e invece nel testo sono previsti 5 miliardi di dollari in 20 anni", dice una fonte di Palazzo Chigi. I lavori verranno esplicitamente assegnati a ditte italiane, e gli stessi fondi saranno gestiti dall'Italia: la Libia metterà a disposizione i terreni per le opere "senza oneri per la parte italiana e per le aziende esecutrici".

Hafez Gaddur, l'ambasciatore libico, ne è convinto: "Questa è la creazione di un vero partenariato, l'Italia diventa per noi il paese amico con cui costruire il nostro futuro, e questo per noi sarà valido con qualsiasi governo sia al potere a Roma". Rimane il problema del calendario parlamentare italiano, e si sa che non è un problema da poco.

- LEGGI IL TESTO DELL'ACCORDO

- Nel Trattato di amicizia e cooperazione italo-libico... (Guidaisicilia.it, 03/09/08)
- Italia-Libia: amici, partner e collaboratori (Guidasicilia.it, 01/09/08)

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24 ottobre 2008
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