Ecco il ''Pacchetto Trasparenza'': Catania si dota di un importante strumento per la legalità degli appalti
''Uno strumento importante che proporrò subito all'Associazione Comuni d'Italia perché potrà essere esportato in tutti gli enti locali italiani. Un plauso e un grazie all'Amministrazione e al Comune di Catania per questo regolamento''.
Così il senatore Roberto Centaro, presidente della Commissione Nazionale Antimafia intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del ''Pacchetto Trasparenza'' sugli appalti di cui si è dotato, primo ente locale in Italia, il comune di Catania.
Il senatore Centaro ha posto in risalto il fatto che questo progetto consentirà anche una maggiore tutela dei lavoratori, sia per quanto riguarda il lavoro nero sia la loro sicurezza, ''elementi che contribuiscono fortemente alla lotta alla criminalità organizzata che utilizzando questa forma di illegalità riesce ad aumentare il margine del profitto''.
''Un progetto con una valenza superiore all'ordinario, una forma di sperimentazione importante che è un vero modello per tutti gli altri comuni''. Gli fa eco il sottosegretario all'Interno Giampiero D'Alia.
''L'idea di informatizzazione del sistema degli appalti - continua l'esponente del Governo Nazionale - è straordinaria poiché, tra l'altro restringe la soglia della discrezionalità, la regolarizza ed offre un patrimonio informatico ed uno scambio di informazioni utilissimo ad i vari soggetti che si occupano di legalità fornendo ulteriori strumenti per il controllo del territorio. Un impegno che, al di là delle divisioni politiche, deve essere portato avanti nella massima unità perché è un importante strumento per la lotta alla criminalità''.
Un evento di grandissima importanza che sabato scorso ha visto l'Aula del consiglio comunale di Catania gremita delle massime autorità civili e militari con in evidenza il Procuratore Generale della Repubblica Giacomo Scalzo, il presidente del Tar Vincenzo Zingales, il questore Stefano Berrettoni, il ma anche rappresentanti sindacali, delle categorie professionali, del mondo della politica; la Giunta quasi al completo e tantissimi consiglieri comunali.
L'amministrazione comunale di Catania si è dotata nel tempo di una serie di strumenti per la legalità particolarmente necessari per una città che il Sole 24 Ore ha messo per ben quattro volte, in tempi recenti, in testa alla classifica nazionale per gli appalti assegnati.
Un protocollo di legalità era già stato stipulato per quanto riguarda il ''Patto Territoriale Catania Sud'' ed esiste già la prassi di esporre all'albo pretorio tutto ciò che riguarda gli appalti. Inoltre, l'amministrazione Scapagnini aveva abbassato la soglia, da 10 miliardi delle vecchie lire a 500 mila euro, degli appalti da inviare al Comitato per il Controllo degli Appalti Pubblici presieduto dal Prefetto.
Il ''Pacchetto Trasparenza'', la cui delibera di Giunta è stata recentemente approvata dal Consiglio Comunale, si articola nei seguenti punti:
1. Presentazione del software ''cruscotto di monitoraggio'', che consentirà alle varie direzioni dell'Amministrazione comunale di usufruire di una metodologia unitaria per le aggiudicazioni e/o delle procedure fiduciarie, cottimi, trattative, affidamenti, convenzioni, fino alla soglia di legge (100/150/200 mila euro) in modo tale che, attraverso l'interscambio delle informazioni, si evitino eventuali superamenti delle soglie previste;
2. Relazione sugli obiettivi dell'Ufficio ''monitoraggio sugli appalti'', previsto nell'organizzazione della direzione Lavori Pubblici, in collegamento con tutte le Direzioni, che servirà a creare un ''report'' minuto per minuto sullo stato degli appalti e dei cottimi;
3. Adesione al Protocollo sulla Legalità siglato tra Ministero dell'Interno e Regione Siciliana sulle procedure per l'aggiudicazione delle gare d'appalto;
L'esercizio delle attività connesse ai punti elencati consentirà di pervenire al monitoraggio delle varie procedure di gara dall'avvio degli atti fino all'aggiudicazione. In sostanza l'Ufficio di monitoraggio sugli appalti si collegherà con tutti gli enti di vigilanza sui cantieri per garantire la ''sicurezza'' e l'emersione del lavoro sommerso.
Il Pacchetto Trasparenza si collega infine fortissimamente e tempestivamente con la proposta lanciata pochi giorni fa dal neo Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso il quale ha chiarito che ''uno dei mezzi per ottenere legalità, fattore imprescindibile dello sviluppo economico, è quello dei protocolli di legalità che gli imprenditori e gli enti locali dovrebbero firmare per escludere l'assunzione di mafiosi o il pagamento di tangenti''.