Ecco le liste...
I giochi in Sicilia sono oramai (quasi) fatti. Big e volti nuovi nelle liste dei due schieramenti
Manca poco alla scadenza per la presentazione ufficiale delle liste, ma i giochi in Sicilia, sono già fatti, o quasi.
Big e volti nuovi nelle liste siciliane dei due schieramenti: dall'ex premier, Silvio Berlusconi, all'ex ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, fino all'europarlamentare, Claudio Fava. Accanto alle vecchie guardie scalpitano giovani giornaliste, volute dal Cavaliere in persona, e persino il fratello di un noto magistrato antimafia, pupillo di Paolo Borsellino.
Tra le candidature della Sicilia orientale, sempre per la Camera (sono 11 le liste presentate, fino ad ora. Il deposito avviene nella terza sezione penale della Corte d'appello di Catania e proseguirà oggi fino alle 20), la prima lista a essere stata depositata è stata quella 'Aborto? No, grazie - Per la moratoria con Giuliano Ferrara', e il capolista è l'ex magistrato e adesso avvocato Vincenzo Vitale. C'è quella dell'ormai ex sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, medico personale del Cavaliere. In corsa, con ogni probabilità, anche Antonino Germanà, giovanissimo figlio del deputato Basilio Germanà di An. Candidato, sempre con molta probabilità, anche il coordinatore provinciale di Catania di Forza Italia, Enzo Gibiino, il presidente dell'Ordine degli avvocati di Catania Salvo Torrisi e il coordinatore provinciale di Messina, Ottavio Garofalo.
Sono sette, al momento, le liste per il Senato depositate a Palermo. Il Pdl candida come numero uno Renato Schifani, attuale capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. Dietro di lui ci sarà Domenico Nania (An) che prende il posto dell'assessore regionale al Bilancio Guido Lo Porto, che in un primo momento era stato dato per certo. Sempre per Palazzo Madama in corsa due deputati dell'Assemblea regionale siciliana, entrambi di Forza Italia: si tratta di Simona Vicari, subentrata a Sala d'Ercole dopo l'arresto di Giovanni Mercadante, in carcere con l'accusa di associazione mafiosa, e l'ex assessore regionale Salvo Fleres. Restano al Senato gli uscenti Carlo Vizzini, l'ex sottosegretario all'Interno, Antonino D'Alì, l'ex presidente della Commissione nazionale Antimafia, Roberto Centaro e Mario Ferrara.
Sul versante del centrosinistra spicca il nome di Salvatore Ingroia, 41 anni, fratello del pm antimafia di Palermo, Antonio Ingroia, pupillo del giudice Paolo Borsellino e oggi uno dei maggiori esperti di mafia. Ingroia junior si candida per i Comunisti italiani. In passato, l'insegnante di lettere, si era candidato alle amministrative di Palermo, ma questa sarebbe la prima vera esperienza politica importante. Il capolista al Senato per la Sinistra Arcobaleno in Sicilia sarà l'europarlamentare, Claudio Fava. Il Partito comunista dei lavoratori ha come capolista Marco Ferrando. Seguono: "Sinistra critica", con Franco Turigliatto; "Unione democratica per i consumatori", con Rocco Palamara; "Italia dei valori", con Fabio Giambrone, "Per il bene comune", con Fernando Rossi, e, infine, "La Destra", con Enrico Trantino.
Per Montecitorio il capolista sarà Pino Sgobio, capogruppo alla Camera del Pdci, che correrà nella circoscrizione orientale. Ai primi due posti della lista della Sicilia occidentale ci sono il deputato uscente Massimo Fundarò, presidente dei Verdi, e Vladimir Luxuria, candidatura quest'ultima che ha suscitato in Sicilia numerose polemiche a causa dell'esclusione di rappresentanti isolane. In questo modo resterà fuori il deputato uscente Daniela Dioguardi. "Non bisogna essere per forza siciliani per occuparsi della Sicilia - si è difesa Luxuria - io sono pronta a trasferirmi a Palermo e a non abbandonare questa terra subito dopo elezioni come fanno tanti politici". Sempre in Sicilia, al Senato, sono candidati nella circoscrizione orientale Gianni Battaglia (Sd), Andrea Carbone (Verdi) e Gennaro Migliore (Prc). Francesco Forgione, presidente della commissione nazionale Antimafia, verrà candidato non più in Sicilia ma nella 'sua' Calabria.
Per quanto riguarda Italia dei valori, unico partito del governo Prodi a correre insieme con il Partito democratico sia alle politiche che alle regionali, il capolista sarà l'ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, seguito dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Nella Sicilia occidentale in corsa l'ex assessore comunale di Palermo, Emilio Arcuri, l'ex sindaco di Sciacca (AG), Ignazio Messina e il consigliere provinciale palermitano, Giusi Scafidi. Per palazzo Madama il capolista Idv sarà il senatore uscente Fabio Giambrone, seguito da Vincenzo Lo Re, noto penalista palermitano. Orlando sarà candidato anche nel Lazio, in Trentino e in Umbria.
Il Partito democratico e il Movimento per l'autonomia presenteranno le loro liste oggi. Nel Pd il capolista è annunciato Giuseppe Berretta, seguito da Walter Veltroni; nel Mpa il capolista è previsto sia Raffaele Lombardo, seguito da Lino Leanza.
Sempre alla Camera del collegio Sicilia 2, tra i candidati per La Destra c'è anche l'ex ostaggio italiano in Iraq, Salvatore Stefio, rapito il 13 aprile del 2004 assieme ad altri tre italiani, tra i quali Fabrizio Quattrocchi che fu poi assassinato. Stefio, 38 anni, dipendente della Croce rossa italiana, ha lasciato Alleanza nazionale, per il quale era commissario della sezione di Catenanuova, nell'Ennese, per aderire a La Destra. "La mia - ha spiegato - è una scelta di principi, di valori, come fede, patria e famiglia che, secondo me, sono rappresentati adesso da La Destra. Sto con La Destra per riaffermare il diritto a difendere l'identità e la civiltà cristiana contro ogni minaccia dell'integralismo islamico"...
E se per quanto riguarda le candidature per la presidenza sono già assodate, sia da una parte che dall'altra, Sonia Alfano, ultima candidata a sorpresa che correrà per "Gli amici di Beppe Grillo", ha il proprio, chiaro parere a proposito di alcune doppie candidature. "Come al solito, più che alla vera politica fatta di idee assistiamo ad una corsa alla poltrona [...] Non riesco a comprendere secondo quale logica il Pd e la Sinistra arcobaleno, cosi come il Pdl e l'Udc, nel resto d'Italia si sfidano mentre in Sicilia vanno tutti insieme. La condivisione dei programmi e delle idee o c'è sempre ed ovunque oppure non c'è mai e da nessuna parte". "Rita Borsellino ed Anna Finocchiaro - ha detto ancora la figlia di Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia nel 1993 - sono insieme in Sicilia e rivali in Emilia. Cosi come l'Udc ed il Pdl che nel resto d'Italia hanno deciso di rompere la coalizione mentre in Sicilia, secondo logiche elettorali, corrono insieme. Ai politici, di noi siciliani, non importa nulla. Siamo solo un bacino di voti da sfruttare, niente di più". "Noi siamo comuni cittadini, studenti, impiegati, precari, madri, esasperati d'essere considerati come fossimo soltanto numeri da questi signorotti della politica - ha concluso -. E' arrivato il momento in cui noi comuni cittadini decidiamo il futuro nostro e dei nostri figli".
[Informazioni tratte da La Sicilia.it e Adnkronos/Ign]