Economia siciliana a picco
Dai dati Istat: il prodotto interno lordo è diminuito del 2,7%. In netto calo produzione industriale e spesa delle famiglie
In Sicilia diminuisce il Prodotto interno lordo (Pil) del 2,7%, mentre crollano produzione industriale e spesa della famiglie. E' quanto emerge dai dati Istat sui principali aggregati dei conti economici regionali nel 2009.
Il dato siciliano è in linea rispetto alla media nazionale, che registra il 5% in meno di ricchezza prodotta rispetto allo scorso anno. Durante il periodo di recessione, l'isola ha prodotto beni e servizi per un valore di 68,7 mld di euro, e tra le regioni meridionali risente meno della crisi insieme alla Calabria, dove il Pil prodotto presenta una diminuzione del 2,3%.
Andando ai settori di attività, il valore aggiunto della produzione diminuisce del 12%, restando comunque al di sotto della media nazionale pari a -13,2%. E' l'agricoltura a registrare il dato peggiore: segna -4%, più alta della media nazionale (-1%). Nei servizi, invece, si registra una lieve diminuzione (-0,6%) sul 2008, rispetto a una media nazionale che segna -2,6%. Rispetto al 2008 crescono, invece, redditi da lavoro dipendente del 2,8%, addirittura più della media nazionale, pari a 2,1% e di quella del Mezzogiorno (2,6%). Le famiglie siciliane, infine, consumano meno. La spesa è diminuita, infatti, del 3,1%, circa 49,6 mld di euro, e si colloca sotto la media nazionale, che si ferma a -1,9% rispetto allo scorso anno.
"Al nuovo assessore regionale alla Famiglia chiediamo di affrontare il tema della povertà, con una politica di lungo respiro, e di operare in stretto raccordo con i territori, in sinergia con l'assessorato alla Sanità, ed alle parti sociali per migliorare il sistema del welfare". All'indomani dell'attribuzione delle deleghe del Lombardo quater, e delle ultime notizie sull'indebitamento delle famiglie nell'Isola è questo il messaggio che la Cgil siciliana, con la segretaria regionale Elvira Morana, manda al titolare di Lavoro, politiche sociali e famiglia, Andrea Piraino. La Cgil, nel chiedere un cambio di passo del governo regionale, ricorda che "200 milioni del bilancio regionale destinati alle famiglie sono andati in economia, cioé non sono stati impegnati". "A rischio - aggiunge Morana - sono inoltre 44 milioni di premialità previsti per i servizi per l'infanzia, considerato il rischio che non si raggiungano entro il 2012 i parametri richiesti per questo obiettivo". "Un'approfondita discussione urge - sottolinea ancora l'esponente della Cgil - sui pericoli che incombono in relazione alla definizione dei costi standard, previsti dal federalismo fiscale, per funzioni come l'istruzione e la protezione sociale". Su questi temi la Cgil chiede all'assessore Piraino, "un confronto immediato per definire obiettivi comuni nell'interesse della Sicilia".
[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa]