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Ecosistema Bambino 2007. Presentato il rapporto sulle politiche per l'infanzia delle città capoluogo di provincia

09 gennaio 2007

E' la rivincita delle grandi città. Mantengono forse i tratti dell'insostenibilità per via degli eccessi di traffico, smog e rumore, ma cercano di compensare i loro difetti dandosi da fare per l'infanzia, promuovendo con forza politiche a misura di bambino. Torino, Firenze e Roma si piazzano, infatti, tra i primi quattro capoluoghi di provincia di Ecosistema Bambino 2007, l'annuale ricerca di Legambiente sulle politiche per l'infanzia, presentata com'è tradizione alla vigilia dell'Epifania.
In buona posizione anche Genova e Napoli, a conferma del trend positivo delle ''grandi''. Ma il Paese è sempre più spaccato: ad eccezione del capoluogo partenopeo e di Caltanissetta, il meridione non ce la fa, penalizzato dai tagli alle politiche per l'infanzia degli scorsi anni.

La classifica di Ecosistema Bambino viene stilata in base ai dati - relativi al 2005 - che le stesse amministrazioni forniscono rispondendo al questionario redatto da Legambiente, che valuta le forme di partecipazione avviate per favorire un ruolo attivo dei bambini nella città, le strutture dedicate alle politiche per l'infanzia, il rapporto di collaborazione tra amministrazione comunale e associazioni no profit, i servizi e le iniziative di aggregazione e di animazione culturale. Nella calza di Legambiente, dunque, caramelle e cioccolatini per le amministrazioni che si sono distinte nell'attenzione per i cittadini più piccoli.
Gli incontri con il sindaco (il 58% delle città ha appuntamenti periodici tra primo cittadino e bambini), i consigli comunali dei ragazzi (56%) e la consultazione dei ragazzi sulle politiche urbane (45%) sono gli strumenti di partecipazione più utilizzati dalle amministrazioni per dar voce ai giovanissimi. Sul fronte delle strutture e dei progetti culturali si prediligono le ludoteche (71%) e le mostre (58%) mentre tra le iniziative di comunicazione e di gioco ci sono feste all'aperto (77%), rassegne di cinema e teatro (76%), corsi e laboratori (77%).

''Il diritto di partecipazione dei giovanissimi in qualità di cittadini è sancito dalla convenzione Onu dei diritti del fanciullo, ratificata dall'Italia 15 anni fa - ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - ma si stenta ancora a considerare il bambino un cittadino attivo, portatore di opinioni e proposte che non siano confinate a temi infantili. Monitorare ogni anno il rispetto dei diritti dei bambini, e in particolare il diritto di essere e di sentirsi cittadini è l'obiettivo che Legambiente persegue da dieci anni, ormai, con Ecosistema Bambino. Per mantenere alta l’attenzione sui comportamenti delle amministrazioni locali ed evitare il rischio che i più giovani siano soltanto i 'cittadini di domani' ma contribuiscano sin dall’infanzia a costruire il futuro delle loro città''.

La classifica di Ecosistema Bambino anche quest'anno vede la prima fascia, corrispondente all'ottimo, vuota. Non esiste, infatti, nessuna città veramente a misura di bambino. Partecipazione, aggregazione e strutture dedicate agli under 14 sono la ricetta del successo delle prime in classifica, nell'ordine Torino, Ravenna, Firenze e Roma. Seguono nella fascia più alta (buono) ben 9 città: Pesaro, Genova, Modena, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Piacenza, Napoli e Udine.
Da sottolineare anche il balzo in avanti di Napoli - dodicesima nella fascia del buono dalla cinquantatreesima posizione dello scorso anno - grazie all'avvio di progetti di partecipazione e di cittadinanza attiva degli under 14. Sono 12 le città nella fascia del discreto, tutte del nord e del centro, ad eccezione di Caltanissetta, contro le 31 della scorsa edizione. A dimostrazione, secondo Legambiente, della forbice acuita dalla politica dei tagli, ma anche dello scarso impegno delle amministrazioni comunali del sud. E' sintomatica, in questo senso, la retrocessione di Caltanissetta (da decima a venticinquesima) sempre ben posizionata in passato e fiore all'occhiello del meridione.
Deludenti Palermo, che fornisce dati incompleti, e Catania, che perde la posizione in fascia sufficiente dello scorso anno a causa del mancato invio delle risposte.

L'elenco delle peggiori, senza punteggio e rigorosamente in ordine alfabetico, comprende infine 42 capoluoghi: i 20 insufficienti, gli 8 che hanno dato risposte incomplete al questionario di Legambiente e i 14 che hanno preferito non rispondere affatto.

I dati dei capoluoghi siciliani
Nella tabella dei 'DISCRETO': CALTANISSETTA al 25 posto con 70,32 punti
Nella Tabella degli 'INSUFFICIENTI': AGRIGENTO, RAGUSA, TRAPANI
Nella Tabella degli 'INCOMPLETI': PALERMO, SIRACUSA
Nella Tabella dei 'NON DISPONIBILI': ENNA, CATANIA, MESSINA

- Il dossier ''Ecosistema Bambino 2007''

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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09 gennaio 2007
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