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Ecosistema Scuola 2008. Le scuole italiane? Ancora vecchie, senza manutenzione, non a norma...

14 marzo 2008

Prato si conferma la città italiana con le scuole migliori dal punto di vista della sicurezza degli immobili e della qualità dei servizi offerti agli studenti e anche quest'anno si piazza al primo posto della classifica di “Ecosistema Scuola 2008” di Legambiente, seguita da tutta una serie di Comuni del centro e del Nord.

“Ecosistema Scuola 2008”, rapporto di Legambiente sull'edilizia e i servizi scolastici nel nostro Paese, giunto alla sua ottava edizione, in assenza dei dati dell'Anagrafe Nazionale dell'edilizia scolastica, è l'unica indagine sullo stato degli edifici scolastici italiani, realizzata tramite questionari ed ha elaborato i dati forniti da 94 amministrazioni comunali (che hanno competenze sulle scuole dell'obbligo) e 51 provinciali (che hanno competenze sugli istituti superiori).
I dati raccolti riguardano tre principali parametri: la qualità della struttura degli edifici in termini di età e idoneità all'attività scolastica, i servizi e le buone pratiche ambientali e infine i rischi ambientali ai quali sono esposti gli edifici.
I dati complessivi segnalano che uno studente che oggi entra nel mondo della scuola ha grosse possibilità di ritrovarsi in un edificio vecchio (il 52,82% è stato costruito prima del 1974, anno in cui la legge ha stabilito i criteri di edilizia antisismica), privo di manutenzione (solo il 47,11% ha goduto d'interventi di cura straordinaria negli ultimi cinque anni e il 23,62% necessita d'interventi urgenti) e con bassa possibilità di avere strutture sportive (gli edifici privi di questo tipo di strutture sono ben 36,57%, a fronte del 15,71% del 2006).

In tre casi su quattro la scuola è collocata in una zona ad alto rischio sismico (75,04%) e la metà delle volte non ha il certificato di agibilità statica né quello di prevenzione incendi. Sarà però assai probabile trovarsi di fronte a buone condizioni igieniche, visto che tre volte su quattro la scuola possiede il certificato igienico-sanitario e anche gli impianti elettrici non saranno un rischio elevato (a norma nell'85,61% dei casi). L'uscita dall'edificio in caso di pericolo sarà abbastanza sicura (porte antipanico presenti nell'85,10% degli istituti, scale di sicurezza nel 54,72%) e provata più volte nel corso delle esercitazioni (il 79,96% delle scuole ha svolto prove d'evacuazione).
Tanti studenti invece hanno a che fare con il rumore: si trovano a meno di 200 metri da una fonte d'inquinamento acustico il 2,63% delle scuole dell'obbligo e l'11,5% degli istituti superiori.
Sempre alto il rischio amianto e radon: infatti malgrado si provveda di anno in anno ad attivare opere di bonifica, sono in aumento, rispetto alle passate edizioni, le strutture con casi di amianto certificati (13,00% rispetto al vecchio dato del 2006 del 6,93%) e con casi certificati di radon (2,37% rispetto al precedente del 2006 dello 0,02%). Dati allarmanti, che probabilmente derivano dall'attivazione di monitoraggi da parte delle amministrazioni rispetto alla presenza negli edifici scolastici di questi inquinanti.

“Ci aspettavamo qualche miglioramento in più rispetto agli anni scorsi - ha dichiarato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezzae invece non è andata così: nonostante i 250 milioni di euro previsti dall'ultima finanziaria per il triennio 2007-09, l'edilizia scolastica continua a rimanere la cenerentola delle politiche locali. Eppure, se ragioniamo per un momento sui numeri del settore ci troviamo di fronte a ben 42.000 edifici su tutto il territorio nazionale, con una popolazione di 9 milioni di cittadini. Sono le cifre di una grande “metropoli”, dove però non si riescono a programmare politiche coordinate e coerenti. Dovremmo invece, ragionare sul valore didattico e concreto che potrebbero avere grandi interventi sulla sostenibilità dell'edilizia scolastica”. Legambiente sottolinea soprattutto il mancato sviluppo dell'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica, che avrebbe dovuto fornire una serie di dati aggiornati sullo stato degli edifici scolastici e l'assenza di un monitoraggio costante del patrimonio edilizio che oltre ad essere bene materiale, è anche bene educativo e sociale.

Tra le note positive di Ecosistema Scuola 2008 c'è la crescente capacità delle scuole di rinnovarsi nell'ottica della sostenibilità, questo anche grazie alle opportunità offerte dall'ultima finanziaria in materia energetica: mentre rimane stabile rispetto agli scorsi anni, il dato relativo all'uso di fonti d'illuminazione a basso consumo (quasi il 50% delle scuole italiane), subiscono il raddoppio rispetto al 2006 gli edifici scolastici che utilizzano fonti di energia alternativa (dal 3,98% al 7,45%) e quelli in cui si praticano forme di risparmio energetico (dal 7,06% al 16.49%).

- Tutti i risultati di "Ecosistema Scuola 2008"

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14 marzo 2008
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