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Ecosistema Urbano XVI edizione

Il Rapporto sulle politiche per la sostenibilità urmana di Legambiente: ''Se il Sud va male, la Sicilia va malissimo''

27 ottobre 2009

E' Verbania il capoluogo in pole per politiche mirate all'ambiente davanti a Belluno, Parma, Bolzano e Siena, mentre a Catania va la maglia nera come ultima città italiana per strategie di gestione a favore della ecosostenibilità. Brusca battuta d'arresto in generale nel nostro Paese nelle politiche per la sostenibilità urbana con il Sud che va male e con, in particolare, la Sicilia che va malissimo. Nel Mezzogiorno, inoltre, città come Crotone, Agrigento, Frosinone e Caltanissetta, sono letteralmente "adagiate" sul fondo della graduatoria, mentre piu' attivi risultano i Comuni del Centro-Nord Italia. Questi in sintesi i risultati della XVI edizione di Ecosistema Urbano di Legambiente, rapporto annuale realizzato con la collaborazione scientifica di Ambiente Italia e il contributo editoriale de Il Sole 24 ore.

E' un'Italia "più tartaruga che lepre" sottolinea Legambiente, quella delle città che si impegnano in politiche ecosostenibili. Un'Italia, aggiunge l'associazione ambientalista, "dove si registra una battuta d'arresto nelle politiche ambientali urbane e una scarsa agilità nello sfruttare le opportunità, anche economiche, offerte da una più attenta e lungimirante gestione dei rifiuti, della mobilità, dell'energia". Nel nostro Paese, rileva Legambiente, "è scarsamente attrattivo il trasporto pubblico e gli abitanti dei capoluoghi, in media, fanno solo un viaggio e mezzo a settimana su autobus, tram e metropolitane, le isole pedonali sono praticamente immutate da un anno all'altro (0,35 mq per abitante), le zone a traffico limitato si sono rimpicciolite (da 2,38 mq per abitante dello scorso anno ai 2,08 attuali)".
E non è tutto. Legambiente infatti rileva ancora che la congestione da quattroruote in Italia è identica con circa 64 auto ogni 100 abitanti, mentre sale solo dell'1% l'efficienza della depurazione (dall'88% all'89%), e il parametro migliore alla fine è quello della raccolta differenziata: un +2,79% che però lascia l'insieme delle città ferme al 27,19%, lontano, quindi, dal 50% che andrebbe assicurato entro il 2009. "In questo scenario statico - afferma Legambiente - spiccano le performance di Verbania, Belluno, Parma, Bolzano e Siena, che occupano i primi cinque posti della classifica, così come risaltano, stavolta in negativo, gli eco-risultati di Catania, Crotone, Agrigento, Frosinone e Caltanissetta, adagiate sul fondo della graduatoria".
In particolare, la ricerca di Legambiente vede "primeggiare ancora una volta solo comuni del centro-nord, mentre il Meridione resta ancora indietro, anche se - sottolinea - qualche municipio inizia a muoversi". Tra i primi 42 classificati di Ecosistema Urbano quest'anno si trovano, infatti, quattro comuni del Sud: Salerno (34ma), Campobasso (39ma), Potenza (40ma) e Matera (42ma). In generale, tuttavia, il fondo della graduatoria rimane monopolio del Mezzogiorno, con qualche new entry negativa anche dal Nord, come la lombarda Como (86ma) o la ligure Imperia (87ma).

Nelle ultime venti posizioni della ricerca di Legambiente sono rappresentate ben otto regioni italiane, ma è la Sicilia la maglia nera: tutti e nove i capoluoghi di provincia sono, infatti, piazzati in fondo. Seguono Calabria e Lazio con tre città ognuna, poi con un capoluogo ciascuno Sardegna, Molise, Liguria, Lombardia e Campania con Napoli che si piazza 89ma (era 88ma lo scorso anno).
"Seppur in un contesto generalmente statico, - afferma Legambiente - tra i capoluoghi di provincia possiamo distinguere città lepre, formica o gazzella. Tra le lepri compaiono sicuramente Verbania e Novara che, con percentuali di raccolta differenziata superiori al 70%, hanno già raggiunto con netto anticipo l'obiettivo del 65% fissato per il 2012 dal decreto sul recupero dei rifiuti. A questa coppia si aggiungerà, probabilmente tra pochi mesi, Salerno, che lanciando il porta a porta è riuscita, prima città del Sud, a inaugurare una gestione della spazzatura efficace e sostenibile".
E "leste nell'avviare un ciclo virtuoso nel campo dei rafiuti" per Legambiente sono state anche Asti, Belluno, Rovigo, Gorizia, Lecco, Trento, Bergamo, Treviso, Alessandria, Biella, tutte sopra il 50% di raccolta differenziata, il target da conquistare entro la fine di quest'anno. "Ci sono, poi città, che come formiche - afferma l'associazione ambientalista - hanno saputo costruire, nel tempo, zone a traffico limitato significative, sviluppato una buona mobilità ciclabile, organizzato un servizio di trasporto pubblico che, relativamente al dimensionamento del territorio comunale, offre discrete performance".
Siena soprattutto, ma anche Mantova, Pisa, Verbania e Firenze hanno estese Ztl. Siena, stavolta insieme a Trento e Trieste, riappare anche tra i capoluoghi dove una buona percentuale di abitanti usa il trasporto pubblico. Mentre è tra Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte che si è sviluppata meglio una mobilità ciclistica, vera alternativa all'automobile per gli spostamenti in città: tra le migliori, in questo caso, compaiono le città di Reggio Emilia, Mantova, Lodi, Vercelli, Ravenna, Cuneo, Ferrara, Modena, Piacenza, Cremona e Forlì. Tutte con più di 20 metri equivalenti di ciclabile ogni 100 abitanti.
Merita però secondo Legambiente una citazione anche Bari, prima città meridionale che, pur non fornendo prestazioni analoghe a quelle dei comuni citati, ha avviato un serio e articolato progetto per favorire gli spostamenti a pedali. E arriviamo alle gazzelle, agili nel promuovere lo sviluppo del solare termico o del fotovoltaico, come Siena o Cremona, o nel lanciare politiche locali di efficienza e risparmio energetico, come Terni, Rimini o Livorno.

L'altra faccia dell'Italia, afferma ancora Legambiente, è quella delle tartarughe: quattro citta' siciliane, Messina, Catania, Palermo ed Enna che raccolgono in maniera differenziata un decimo di quello che dovrebbero
. E da questa parte del Paese non mancano neanche le cicale, che, dice l'associazione ambientalista, "cantano annunciando prodigiosi interventi antitraffico ma hanno un trasporto pubblico praticamente inesistente, come Vibo Valentia, Crotone e Latina, zero zone a traffico limitato, una ventina di capoluoghi in tutto, una ciclabilità inesistente o ridotta all'osso, come Napoli o Potenza ad esempio. Per non parlare poi delle città elefanti, legate a filo doppio alle fonti fossili, e qui - avverte Legambiente -, l'elenco è lunghissimo".
"Non investire nella sostenibilità
urbana produce un doppio danno, sia locale che globale - sottolinea Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - nelle città infatti si concentrano le più alte percentuali delle emissioni inquinanti, dei consumi energetici e degli spostamenti: migliorando l'ecosistema urbano, quindi, si offre un ambiente migliore agli abitanti e, nello stesso tempo, si contribuisce alla riduzione dei gas climalteranti che stanno facendo salire la temperatura del pianeta. Proprio dai centri urbani, anzi, in vista del vertice di Copenaghen, potrebbe partire una sfida in tre settori determinanti: edilizia, mobilità e inversione dell'effetto 'isola di calore'". "Tre ambiti dove - continua il presidente di Legambiente - le pubbliche amministrazioni e le imprese devono promuovere innovazione, sostenibilità, riduzione dei consumi e delle emissioni con il coinvolgimento della ricerca, degli urbanisti e, non ultimo, della gente comune, che già esprime questi nuovi bisogni ma, come testimonia anche quest'anno Ecosistema Urbano, troppo di rado trova risposte adeguate sul territorio". [Adnkronos]

IL MEGLIO E IL PEGGIO DELL'ITALIA DELLE CITTA'
Ecco, sinteticamente, alcuni indicatori di Ecosistema Urbano di Legambiente e le performance urbane migliori e peggiori in questi parametri

Pm10 - (media annua in microgrammi/mc)
Le migliori: Siena (20,0), Campobasso (20,0), Imperia (20,6).
Le peggiori: Siracusa (53,2), Frosinone (51,7), Torino (50,8).

Dispersione rete idrica – Differenza tra acqua immessa e acqua consumata (%)
Le migliori: Cremona (9%), Vercelli (9%), Macerata (10%), Piacenza (10%), Milano (10%).
Le peggiori: Cosenza (67%), Potenza (58%), Gorizia (58%).

Capacità di depurazione acque fognarie
Le migliori: Vercelli (100%),Torino (100%), Taranto(100%), Sondrio(100%), Rieti (100%), Pescara (100%), Modena (100%), Lecce (100%), Foggia (100%), Campobasso* (100%), Cagliari (100%), Bolzano (100%), Aosta (100%), Brindisi (100%).
Le peggiori: Imperia (0%), Benevento (22%), Treviso (28%).

Raccolta differenziata dei rifiuti
Le migliori:
Verbania (72,8%), Novara (71,9%), Asti (62,1%).
Le peggiori: Messina**(3,1%), Catania (3,5%), Palermo (4,3%).

Tasso di motorizzazione auto - Auto circolanti ogni 100 abitanti
Le migliori: Venezia (41), Genova (46), La Spezia (49).
Le peggiori: Aosta (208), Viterbo (75), Latina (73).

Isole pedonali - Estensione pro capite della superficie stradale pedonalizzata (mq/ab)
Le migliori: Venezia (4,87), Verbania (2,05), Terni (1,67).
Le peggiori: Viterbo, Trapani, Rovigo*, Rieti, Macerata, Brindisi (0,00).

Piste ciclabili - Indice ciclabilità, misura i metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 ab. (m_eq/100 ab).
Le migliori: Reggio Emilia (32,79), Mantova (28,33), Lodi (24,93).
Le peggiori: Viterbo, Vibo Valentia*, Teramo*, Potenza*, Nuoro, Napoli, L'Aquila* (0,00).

Verde urbano fruibile - Estensione pro capite di verde fruibile in area urbana (mq/ab)
Le migliori: Lucca (53,05), Modena (37,88), Prato (34,80).
Le peggiori: Trapani (0,71), Crotone (1,30), Siracusa (1,61).

N.B.:* dato 2007 (Ecosistema Urbano 2009)
N.B.: ** dati Istat 2008

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27 ottobre 2009
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