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Egregio direttore mi trovo al 41 bis...

Il figlio di Nitto Santapaola si sfoga scrivendo una lettera al quotidiano La Sicilia

10 ottobre 2008

"Egregio direttore mi trovo in un carcere di massima sicurezza al 41 bis e da 11 anni giro vari prigioni in attesa di processi" perchè "porto un nome pesante, discusso, odioso e chiacchierato" e i "mass media mi indicano come un mafioso, come delfino, come erede di mio padre".
Sono alcuni dei passaggi di una lettera inviata al quotidiano La Sicilia di Catania (pubblica ieri, giovedì 9 ottobre 2008) da Vincenzo Santapaola, figlio del capomafia Benedetto 'Nitto'.

Nella missiva il figlio del boss etneo legato ai "corleonesi" rivela di essere stato due mesi in coma dopo un incidente stradale e di avere trascorso sei mesi paralizzato dalla vita in giù.
"C'è gente - ha scritto ancora Vincenzo Santapaola - che mi giudica e mi considera in base a ciò che si è detto e scritto su di me, additandomi come un criminale. Ci sono altri che usano il mio nome in modo scellerato per i loro loschi interessi. Questi ultimi sono quelli che più mi danneggiano e che contribuiscono in modo determinante a far sì che il 'mito Santapaola' resti sempre in vita, mio malgrado".
"Sono Vincenzo Santapaola - conclude la missiva - un uomo che vuole vivere una vita da uomo qualunque, perchè nel mio spirito, nel mio intimo, nel mio essere, io sono e mi sento un uomo qualunque".

Secondo Claudio Fava, coordinatore nazionale di Sinistra Democratica, con la pubblicazione della lettera da parte del quotidiano, Santapaola ha trovato il modo "per aggirare l'isolamento e farsi beffe della giustizia". La pubblicazione della lettera "senza un rigo di commento" - ha ribadito Fava - rappresenta "un atto di subalternità grave, in violazione della legge che per Santapaola, come per il padre Nitto, prescrive l'assoluto isolamento carcerario". Fatto "ancora più grave - aggiunge Fava - perché si consuma grazie alle cortesie di un giornale siciliano, in una terra che ha già contato otto giornalisti ammazzati dalla mafia: uno di loro, certamente, per opera della famiglia Santapaola".

"In ordine a quanto apparso sul quotidiano 'La Sicilia', il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) comunica che sono in corso gli opportuni accertamenti per verificare con quali modalità sia stato possibile che la lettera di una persona detenuta al 41 bis sia stata pubblicata sul quotidiano".
Il quotidiano catanese ha però precisato che "la lettera di Vincenzo Santapaola è stata consegnata a La Sicilia dagli avvocati Francesco e Giuseppe Strano Tagliareni, che sono i suoi legali".

Vincenzo è figlio di Nitto Santapaola, 70 anni, padrino mafioso condannato, tra l'altro, definitivamente quale mandante dell'omicidio del giornalista Giuseppe Fava, il 5 gennaio 1984, padre dell'eurodeputato e coordinatore di Sd, Claudio.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa.it]

- "Arrestato il figlio di Nitto Santapaola" (Guidasicilia.it, 04/12/07)

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10 ottobre 2008
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