El abrazo partido - L'abbraccio perduto
La storia di un rincontro tra un padre e un figlio. La ricerca di un passato che ci giustifichi un abbraccio ritardato
Noi vi segnaliamo...
EL ABRAZO PARTIDO (L'abbraccio perduto)
di Daniel Burman
"Ho questa unica immagine di mio padre.
E' un video fatto in casa, ma si vede abbastanza bene. Sta insieme allo zio Eduardo, dietro al rabbino. Mi circoncidono con allegria e orgoglio.
L'audio non è molto buono, però si sente il mio pianto, tra le urla degli invitati. Il giorno dopo papà se ne è andato in Israele, a combattere in guerra.
La guerra poi è finita, ma lui non è tornato. Arrivano alcune lettere,e a volte chiama.
A mia madre tutto questo sembra normale e per mio fratello, Joseph, la cosa non merita alcun commento. Io non li capisco.
Uno non va a tagliare il pene ai figli per poi sparire vent'anni, così come se niente fosse. Non è giusto.
Io lavoro con mia madre in una galleria del quartiere di Once. La galleria è il mio universo, un universo in estinzione.
La mamma ha un negozio di biancheria intima femminile. Lavoro con lei immaginando i corpi nudi delle donne che vengono a comprare minuscoli capi di vestiario.
Mio fratello Joseph lavora in un negozio giù in fondo, vende e compra cose. Di fronte si trova il negozio di Osvaldo, che è in vendita, e più in la ci sono i coreani e il negozio della famiglia Saligani, che riparano le radio, e si urlano in italiano,
Per fortuna c'è anche il negozio di Rita, che è come una fidanzata, più o meno.
I genere cambiano genere di commercio.
I miei amici diventano persone diverse.
Alcuni si sposano, altri si trasformano, e la maggior parte cerca la salvezza di un passaporto europeo.
Aron è già francese, Pedro spagnolo e io sarò presto un uomo polacco.
EL ABRAZO PARTIDO è la storia di un rincontro tra un padre e un figlio. E' la ricerca di un passato che ci giustifichi, il ritratto di un abbraccio ritardato"
Distribuzione Luce
Durata 119'
Regia Daniel Burman
Con Daniel Hendler, Sergio Boris, Adriana Aizenberg
Genere Drammatico
Orso d'Argento per il Miglior Attore (Daniel Hendler) e Gran Premio della Giuria al 54mo Festival del Cinema di Berlino (2004).