Elezioni regionali il 28 ottobre
Il Governatore dimissionario, Raffaele Lombardo, ha fissato la data delle elezioni siciliane
Dopo l'accordo tra l'Udc e il Pd sul nome di Crocetta, che al momento chiude ad accordi con l'Mpa e il Nuovo Polo, il governatore Raffaele Lombardo lancia a Palermo il Partito dei siciliani e fissa la data delle elezioni il 28 ottobre. Prendendosi così più tempo per trattare e provare ad allargare l'alleanza. Il suo interlocutore privilegiato, adesso, è Micciché. Lombardo riunisce a Palermo il vertice dell'Mpa e detta la linea, dopo aver subìto l'accordo tra l'Udc e Crocetta. Fino all'ultimo il governatore ha cercato di tenere aperta una finestra di dialogo con l'ex sindaco di Gela, ma da Roma Pier Ferdinando Casini ha messo il veto sull'Mpa e, in Sicilia, nel Pd l'ala D'Antoni-Crisafulli ha deciso di sostenere Crocetta a patto che non faccia nessun accordo con i lombardiani. Così, con Crocetta che a mezzo stampa prende le distanze dal governatore dicendo di "non conoscerlo", Lombardo torna pienamente in campo. In mattinata fa fissare alla giunta la data delle elezioni, accantonando l'ipotesi del 7 ottobre: troppo presto, in queste condizioni di alleanze incerte che vedono isolato il Nuovo Polo.
La data sarà il 28 ottobre. E adesso ci sono almeno due settimane per trattare. Nel frattempo lancia messaggi al veleno a Crocetta: "Dice di non conoscermi? Questa vigilia elettorale è la fiera della bugia. Gli ho dato in affitto il mio appartamento di Bruxelles in rue de la Bontè al numero civico 2/a e gli ho fatto anche un buon prezzo". La replica dell'europarlamentare arriva a stretto giro: "Ho preso in affitto una casa tramite una mia amica di Gela che lavora a Catania, in un momento in cui non sapevo ancora dove andare a vivere a Bruxelles, casa intestata a una donna - dice Crocetta - e ho pagato tra condominio e affitto circa 1.200 euro al mese che non sono pochini per 60 metri quadrati, tutti dimostrabili con le ricevute. Poi ho scoperto che la proprietaria era la moglie di Lombardo, quindi ho cambiato casa".
Il botta e risposta è il segnale che il filo di dialogo al momento è interrotto. A questo punto, nel pomeriggio, Lombardo incontra a Palermo i vertici dell'Mpa. "Da ora ci chiameremo Partito dei siciliani, prepariamoci ad andare da soli con il Nuovo Polo", dice Lombardo. "Il nostro candidato è Massimo Russo, dentro il Nuovo Polo c'è anche Fabio Granata - aggiunge il senatore Giovanni Pistorio - e questo può essere un ottimo ticket per governare la Regione". Pistorio non esclude il dialogo con le altre forze politiche "purché condividano il nostro programma che si basa sulla difesa dell'autonomia e sullo sviluppo dei territori, al di fuori degli schemi dei partiti tradizionali".
Lombardo però lavora a trovare una sponda non solo per le regionali ma anche per le prossime elezioni politiche, per poter così eleggere deputati nazionali. Non a caso, accantonata per il momento l'ipotesi di convergere su Crocetta e sul Pd, punta a dialogare con Micciché. I due in questi giorni si sono sentiti più volte. E in casa azzurra, oltre al sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, anche l'ex ministro Stefania Prestigiacomo fa da sponda: "Se Micciché sarà il candidato del centrodestra, dovrà verificare subito la possibilità di una convergenza quanto più ampia possibile sul programma - dice la Prestigiacomo - perché è sbagliato escludere a priori alcuno dei possibili contributi. E per parte mia non considero uno scandalo l'apertura al Mpa. Da ministro dell'Ambiente più di una volta mi sono scontrata con il governatore Lombardo, che però adesso è uscito di scena avviando un processo di rinnovamento del partito e dei suoi uomini. L'Mpa è una realtà importante della politica siciliana, più affine a noi di quanto l'Udc possa esserlo con il Pd".
Ma nel Nuovo Polo non tutti sono d'accordo a convergere su Micciché. In particolare i finiani. Lo stesso presidente della Camera avrebbe escluso questa ipotesi, anche in vista della costruzione della nuova casa moderata con Casini a Roma. "O troviamo un accordo con Crocetta oppure andiamo da soli con Lombardo", ha detto Fini ad alcuni alti dirigenti siciliani di Fli. Rimane però il veto dell'Udc a Lombardo e ai lombardiani: uno stop che in casa Fli in molti leggono come un tentativo di indebolire la pattuglia finiana in Sicilia anche per far perdere peso al partito a livello nazionale. E Fini in queste ore proverà ancora a convincere Casini ad aprire al Nuovo Polo. Lombardiani inclusi. [Articolo di Antonio Fraschilla - Repubblica/Palermo, 11 agosto 2012]