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Emergenza e preoccupazione

Sono oltre 2800 i migranti presenti a Lampedusa, mentre gli sbarchi continuano senza sosta. A Mineo arrivati i primi richiedenti asilo

18 marzo 2011

Dopo due giorni senza arrivi di immigrati a causa delle cattive condizioni del mare sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa. La scorsa notte poco dopo l’una sono arrivati 38 tunisini, tra i quali tre donne. Erano su un piccolo scafo che ha raggiunto la costa senza essere stato avvistato. Questa mattina un altro barcone è approdato a Lampedusa con altre 38 persone a bordo, portando a 76 il numero di migranti arrivati oggi nell'isola. Intanto, nel Canale di Sicilia sono state avvistate altre sette barche, a una distanza superiore alle trenta miglia da Lampedusa.
Sull’isola la situazione resta critica, con la presenza di oltre 2.800 persone, delle quali 2.600 nel centro di accoglienza che dispone di solo 800 posti, e le restanti 200 nella "Casa della fraternità" della parrocchia di San Gerlando.
Ieri sono giunti a Lampedusa i primi militari dell’esercito e il personale della Protezione civile incaricato di realizzare due tendopoli per gli immigrati. Una decisione del governo che ha suscitato le proteste della popolazione. Ieri in piazza si era tenuta una manifestazione con il tricolore a mezz’asta e listato a lutto.
Le tendopoli verranno realizzate nei pressi della chiesa San Gerlando e nell'ex base militare Loran dell'isola. Per realizzare la tendopoli nell'ex base militare ci vuole più tempo, perché la zona va bonificata dalla presenza di numerose barche in legno e altro materiale. Soltanto dopo si potrà allestire una tendopoli che potrà accogliere centinaia di migranti. Invece la tendopoli davanti alla Chiesa potrà essere sistemata nelle prossime quarant'otto ore.
"Improponibile ed inaccettabile il progetto di realizzare a Lampedusa una megatendopoli dove concentrare le migliaia di persone che sono giunte in questi giorni" ha detto la responsabile di Legambiente nell'Isola, Giusi Nicolini, che giudica questa ipotesi "gravemente lesiva dei diritti dei migranti ed offensiva della dignità degli isolani: da luogo di accoglienza e primo soccorso, Lampedusa verrebbe trasformata in recinto per il concentramento a tempo indeterminato di migliaia di migranti". "L'interruzione dei ponti aerei per il trasferimento dei migranti sulla terraferma - ha aggiunto - è inspiegabile e rischia di esasperare il clima finora civile ed accogliente garantito dalla popolazione locale e dai migranti stessi".
"Il disegno del governo nazionale - ha detto Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente - si fa sempre più chiaro: concentrare e trattenere a Lampedusa i migranti provenienti dal Nordafrica, per difendere la Padania e la Francia di Marine Le Pen dalla temuta 'invasione maghrebina'. La strategia di nascondere la polvere sotto il tappeto è già sintomo della totale incapacità di affrontare il problema sul piano politico. Quando la polvere da nascondere è fatta di esseri umani, la riprovazione morale nei confronti di un tale disegno non può che essere unanime e assoluta".

A Lampedusa, di questi tempi, il sentimento predominante è la preoccupazione. Preoccupazione per la permanenza di centinaia di immigrati tunisini che fanno esplodere il centro di accoglienza; preoccupazione che l'immagine di un'isola al collasso diffusa dalle tv danneggi irreparabilmente la stagione turistica, linfa vitale per la piccola economia locale.
Il Comune ha denunciato un danno stimato già in 4 milioni di euro, un bilancio che molto probabilmente potrebbe essere ancora provvisorio. "La stagione è alle porte - dice l'assessore al Turismo Pietro Busetta - e che questa situazione scoraggia i nostri visitatori, tanto che il vettore Astreus con il tour operator Holding Turismo ha deciso di annullare i voli per Pasqua, programmati dal 23 aprile da Bergamo. I voli sono stati riprogrammati per il 28 maggio con la perdita per il periodo di Pasqua di circa 7 mila posti corrispondenti a 42 mila presenze, considerato che la durata dei soggiorni è di sei notti". "Aggiungendo gli arrivi della tratta sociale da Palermo e Catania e i passeggeri che sarebbero venuti con la Siremar, si può stimare che le presenze in quel periodo si raddoppino. A cinquanta euro al giorno parliamo di una perdita netta per l'economia isolana di quattro milioni e duecentomila euro. Si spera - ha concluso Busetta - che gli organi regionali e nazionali affrontino l'emergenza non facendo pesare tale costo sull'economia dell'isola".
Ieri, giorno della Festa per i 150 anni dell'Unità d'Italia, a parte una messa alla 'Porta d'Europa', il monumento che ricorda proprio il sacrificio delle migliaia di migranti che sono passati e continuano a passare da qui, e l'invito a esporre bandiere sui palazzi, a Lampedusa non ci sono stati festeggiamenti ufficiali: le energie - soprattutto delle forze dell'ordine, che non si risparmiano, 24 ore su 24 - sono state tutte impegnate a gestire la crisi-immigrazione. Nessuno sembra avercela con i tunisini che dal centro di accoglienza si riversano alla spicciolata nella centrale via Roma, ma, piuttosto con l'Italia che sembra aver gettato sulle spalle della piccola isola il peso di questa massa umana in fuga dal proprio Paese.
"Noi non ce l'abbiamo con questa gente - dice Lucia, che ha un negozio di prelibatezze locali - li abbiamo sempre accolti bene, io addirittura anni fa cucinavo al centro d'accoglienza. Ma c'è rabbia, perchè noi viviamo di turismo, e se il governo non porta via questa gente, un sacco di gente cancellerà le prenotazioni. Molti già telefonano per sapere se la situazione è pericolosa".
Non ci sono stati problemi seri, finora, ma una qualche tensione serpeggia: ragazzi tunisini dicono qualcosa a due ragazze in motorino che replicano urlando: "vaff... a Tunisi". E si vuole manifestare contro la prevista tendopoli nell'ex base Usa, tra voci che parlano di un possibile sciopero generale, se non verranno trasferiti gli immigrati in eccesso.
"Il problema è non farli arrivare - spiega concitato Giuseppe, che guida un furgoncino che d'estate porta i turisti negli alberghi - ma lì in Tunisia c'è una corruzione totale, basta tirar fuori mille euro, e ti portano dove vuoi. La gente qui si sente abbandonata dall'Italia, che non fa nulla per non farli venire qua, ma anche dall'Europa. Ecco perchè nessuno pensa a festeggiare". Un singolare momento patriottico c'è stato ieri quando, al centro di accoglienza, un ragazzo tunisino ha issato sulle sue spalle un compagno che, baciando una bandiera italiana, ha gridato un "vive l'Italie".
Eppure, anche senza tripudi tricolori, i lampedusani danno in queste settimane un esempio pratico di quella che è una storica e riconosciuta caratteristica italiana: l'accoglienza e la solidarietà umana. "Guardi - dice Loredana, funzionaria al comune - non credo che si possa dare un esempio di unità maggiore. Noi accogliamo queste persone, le sfamiamo, le curiamo. L'unità è nei fatti". In quest'ultimo lembo a sud d'Italia in mezzo al mare, il Paese che ieri ha compiuto 150 anni dà forse il meglio di sè.

Intanto, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha inviato "un dossier informativo delle iniziative adottate dall'Italia per fronteggiare l'ondata migratoria dal Nord Africa e le richieste di intervento all'Unione europea". E' quanto ha dichiarato, in una nota, la portavoce del ministro dell'Interno, Isabella Votino, riferendo che ieri mattina "c'è stata una telefonata tra il ministro e la commissaria europea agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom". "Il ministro Maroni e io abbiamo trovato un'intesa comune, che dobbiamo prepararci per ogni possibile scenario, finanziariamente così come con misure operative concrete" ha affermato da parte sua la Malmström al termine della telefonata. Maroni ha informato la Malmström degli ultimi sviluppi degli sbarchi in corso sulle coste italiane. "Siamo d'accordo che la nostra risposta comune dovrà essere basata sul principio di solidarietà Ue con il Nord Africa così come tra gli stati membri dell'Ue", ha confermato la commissaria, dicendosi "molto preoccupata" per la piega che gli eventi stanno prendendo "nella regione" e che Bruxelles "sta monitorando attentamente". La Malmström ha quindi assicurato che "a seconda delle circostanze cui dovranno far fronte gli stati membri", su richiesta dei paesi in difficoltà e a seconda della prontezza degli altri a fornire il necessario sostegno operativo, "le risorse umane e tecniche di Frontex potrebbero essere aumentate a seconda dei bisogni futuri". Allo stesso tempo la Commissione, ha confermato la commissaria, "sta anche analizzando come fare il miglior uso possibile dei fondi di emergenza già disponibili a livello Ue". Questi dovrebbero ammontare a circa 25 milioni di euro complessivi per tutta l'Unione.
Bruxelles ha però ricordato all'Italia l'obbligo al rispetto della protezione che deve essere accordata ai migranti in difficoltà. "Come ho sottolineato durante la mia conversazione con il ministro Maroni, gli obblighi di protezione restano fondamentali", ha affermato la Malmström, sottolineando che "per questo dobbiamo prestare particolare attenzione alle persone vulnerabili e quelle che hanno bisogno di protezione internazionale nel quadro di una risposta europea, a cui dobbiamo assicurare la protezione a cui hanno diritto sotto le leggi internazionali ed europee". In particolare, ha messo in chiaro la Malmström, "dobbiamo garantire che ci sia il rispetto del principio di non respingimento". Allo stesso tempo la commissaria ha "accolto con favore" gli "sforzi che l'Italia ha fatto negli ultimi giorni per evacuare cittadini di paesi terzi, principalmente di nazionalità eritrea, dalla Libia".

E a Mineo apre ufficialmente il "Villaggio della Solidarietà" - Oggi sono giunti nel "Villaggio della solidarietà" di Mineo, in provincia di Catania, i primi 57 migranti richiedenti asilo che provengono dal centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Caltanissetta. Gli extracomunitari sono arrivati a bordo di due pullman.
Prima dell'arrivo dei due bus hanno fatto il loro ingresso altri tre immigrati richiedenti asilo, giunti in auto dal Cara di Trapani. Uno di essi, Mahmud Osmay Abderrazak, somalo, di 33 anni, ha mostrato ai giornalisti il cartellino con il numero 1.
In tutto sono 200 gli immigrati richiedenti asilo che oggi arriveranno nel "Residence degli aranci". Nei prossimi giorni sono in programma altri arrivi di richiedenti asilo provenienti da Trapani, Crotone e Foggia.
I migranti sono ospitati nel 'Residence degli aranci', un villaggio realizzato su circa 18 mila metri quadrati in contrada Cucinella di Mineo, nella piana di Catania che può ospitare diverse migliaia di persone in case dove per un decennio hanno vissuto i marines degli Usa in servizio nella vicina base di Sigonella e le loro famiglie. Al suo interno ci sono anche strutture sportive, per l'aggregazione, e i locali per un supermercato per ospitare i migranti.
Il sindaco di Mineo Giuseppe Castania, che ha accolto, insieme con il vicesindaco Maurizio Siragusa, l'arrivo dei primi immigrati ha detto: "Questo territorio difficilmente potrà dare risposte agli immigrati richiedenti asilo, tranne che il governo non vari un programma strutturale che dia grandi opportunità qui di lavoro non solo a loro ma anche alle popolazioni locali". "Queste persone, dopo le prime settimane in cui questo posto sembrerà un paradiso - ha proseguito Castania - sicuramente cominceranno a chiedersi 'ora uscirò ma quali saranno le mie aspettative di integrazione, di avere un lavoro, una famiglia?'". "I timori della popolazione riguardano una percentuale che il governo ha quantificato intorno al 30 per cento delle persone ospitate nei Cara - ha continuato Castania - che non riesce a concludere il percorso per l'ottenimento dello status di rifugiato politico. Qualcuno viene colto in flagranza di reato e viene rimpatriato, altri fuggono e non si trovano più". "Il trenta per cento di duemila è seicento persone; un numero che prospetta un problema di ordine pubblico. Tutto dipende - ha concluso Castania - dal numero di migranti che saranno ospitati, da come saranno assistiti in questo villaggio : chi si sente trattato bene e intravede la possibilità di un processo di inclusione ed integrazione non ha motivo di delinquere".
Contrario alla creazione del centro, il sindaco di Caltagirone Francesco Pignataro: "Ribadiamo la nostra contrarietà a questa iniziativa. Non è così che si costruisce l'integrazione, così si realizzano le condizioni di 'riserva indiana'". Pignataro aggiunge: "Dato che il governo ha deciso di andare avanti l'augurio è che sia data alle autorità locali la possibilità di accesso alla struttura per vigilare sulle condizioni in cui si troveranno gli immigrati e che sia data ai tanti piccoli operatori economici della zona la possibilità di essere presi in considerazione per le piccole opportunità che possono aprirsi nell'ambito della ospitalità da dare alle forze di polizia". [Vedi il servizio di Stefania Petyx andato in onda nella puntata di Striscia la notizia di mercoledì 16 Marzo 2011]

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it]

 

 

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18 marzo 2011
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