Emergenza Etna, si apre un nuovo fronte lavico a Nicolosi
Il nuovo fronte lavico sul versante sud di Nicolosi risulta ben alimentato. Il magma sgorga dalla frattura che si è aperta a quota 2.700 metri formando una serie di colate che si dirigono in in direzione di Monte Nero e Monte Vetore. Allo stato attuale i fronti più avanzati, che hanno un'ampiezza di circa 200 metri, sono a quota 2200 metri. Il percorso della nuova colata punta in direzione dell'osservatorio astrofisico Serra La Nave, dal quale dista circa 2,5 chilometri. Alcune piccole "lingue", a quota 2.370 metri, hanno lambito la strada sterrata che collega il rifugio Sapienza alla Montagnola.
Secondo quanto hanno riferito gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, la colata sembra essere ben alimentata anche se non sono visibili importanti canalizzazioni. Sulla frattura apertasi a 2700 metri, prosegue intanto l'attività di "fontane di lava" con lanci di materiale incandescente che raggiungono alcune centinaia di metri. L'attività è accompagnata da una copiosa emissione di cenere che è trasportata in direzione sud sud-est dal vento. Analoghe emissioni di cenere, ma in forma molto più contenuta e sporadica, sono state accertate anche dai crateri laterali.
Continua ad essere alimentata anche la colata che ha raggiunto Piano Provenzana, distruggendo la sede della scuola di sci di fondo e che sta devastando la pineta di Linguaglossa. Fino ad ora ha percorso 100-150 metri il fronte lavico più avanzato del versante di Linguaglossa, che attualmente ha raggiunto quota 1.500 metri, avvicinandosi alla vecchia casa cantoniera dell'Anas di contrada Pitarrona, dalla quale dista circa un chilometro. La sua larghezza è stimata in oltre 200 metri. La colata si affianca ala campo lavico del 1923, che minacciò da vicino Linguaglossa e che si fermò alle porte della frazione di Cerro. L'eruzione continua a distruggere gli alberi della pineta di Linguaglossa che è in fiamme. Per tentare di contenere il danno ambientale nella zona stanno intervenendo i mezzi aeri anti incendio, Canadair ed elicotteri, della Protezione civile e dei vigili del fuoco.
In tutti e due i versanti sono ancora presenti attività stromboliane con emissione di lava incandescente scagliata ad oltre 200 metri d'altezza e con l'emissione di violenti boati. Nella notte è continuato lo sciame sismico, anche se ha fatto registrare eventi di intensità minore rispetto a quelli della notte tra sabato e domenica. Il terremoto di maggiore intensità è stato segnalato alle 03:02 ed è stato di magnitudo 3.8. L'evento è stato avvertito dalla popolazione, soprattutto dei paesi del versante nord-est dell'Etna. Resta ancora alto il tremore interno del vulcano, un dato che segnala come sia ancora elevata l'energia dell'Etna che è nel pieno della fase parossistica.
Etna sorvegliato speciale da parte di ricercatori ed esperti. Funzionari e studiosi del dipartimento di Protezione civile e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, e il prefetto di Catania stanno sorvolando in elicottero le zone scenario dell'eruzione per prepare un piano di intervento. Nella tarda mattinata è previsto un incontro nella prefettura di Catania con i sindaci dei comuni interessati.
Fonte: La Sicilia