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Emergenza rifiuti scongiurata (per ora)

Riaperti i cancelli della discarica di Siculiana, nell'Agrigentino, per i 48 comuni del Palermitano

19 gennaio 2016

Emergenza rifiuti scongiurata per il rotto della cuffia. Ieri pomeriggio si sono riaperti i cancelli della discarica di Siculiana, nell'Agrigentino, per i 48 comuni del Palermitano. Nei giorni scorsi, infatti, la Catanzaro costruzioni, proprietaria dell'impianto, aveva fatto sapere di non poter accogliere la maggiore quantità di immondizia prevista dall'ordinanza del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta - del 14 gennaio scorso - per "questioni ambientali e sanitarie".

Nell'atto firmato dal governatore (dopo il diniego ricevuto dalla Rap, la società che gestisce la discarica di Bellolampo a Palermo, a utilizzare il sito per altri Comuni eccetto che il capoluogo e Ustica)  la discarica avrebbe dovuto ricevere ogni giorno 1.300 tonnellate di spazzatura a fronte delle attuali 800. Il no dell'azienda aveva scatenato la reazione dei sindaci dei comuni del Palermitano. A scongiurare la possibile emergenza è stata una riunione tra l'assessore regionale Vania Contrafatto, il dirigente generale del dipartimento Acque e Rifiuti, Domenico Armenio, e i vertici della Catanzaro. Un incontro durato circa due ore al termine del quale è arrivato il via libera. E già da ieri pomeriggio i comuni del Palermitano hanno ricominciare ad abbancare l'immondizia nella discarica di Siculiana.
"La riunione ha avuto un esito positivo e di questo non possiamo che essere soddisfatti - ha detto l'assessore Contrafatto -. Indiremo entro una decina di giorni una conferenza di servizi con gli organi di controllo per valutare le condizioni dell'impianto e la capacità di ricezione dei conferimenti".

Ma la protesta dei sindaci non si placa. "È inaccettabile che le imprese private, che in Sicilia, gestiscono le discariche continuino a tenere in scacco i Comuni, condizionando negativamente la vita dei nostri concittadini", sottolinea Leoluca Orlando, presidente dell'Associazione dei comuni siciliani. "L'AnciSicilia, già da tempo, denuncia lo stato di calamità istituzionale in cui versa la Regione siciliana - aggiunge Orlando - stigmatizzando la difficile condizione con la quale si trovano costretti a confrontarsi gli amministratori siciliani in alcuni settori vitali per la vita e la salute di intere comunità come quella dei rifiuti. È necessario un intervento urgente che ponga fine alle eterne liquidazioni degli Ato e che avvii, nel più breve tempo possibile, le riforma del Sistema Integrato dei rifiuti".

"Continua questo calvario che vede i comuni siciliani alle prese con la drammatica emergenza rifiuti dove da un lato ci sono i privati, che negli anni hanno acquisito il monopolio delle discariche e dall'altro l'incapacità della Regione siciliana di gestire e programmare la Gestione Integrata dei rifiuti in Sicilia", puntualizza Salvo lo Biundo, vicepresidente di AnciSicilia. "Siamo stanchi di essere gli unici a dover pagare per colpe non nostre - aggiunge Lo Biundo - ci rimettiamo sia in termini di immagine sia per responsabilità personale". Secondo notizie di stampa, infatti, alcuni sindaci sarebbero sotto inchiesta per danni ambientali e per i danni procurati ai cittadini. "Vogliamo chiarezza e garanzie da parte del Governo regionale - aggiunge Lo Biundo - per tutelare i nostri Comuni, ma soprattutto i nostri concittadini".
"L'Ufficio di Presidenza dell'AnciSicilia riunitosi
- conclude il Presidente Orlando - ha chiesto formalmente al Governo nazionale un incontro urgente con Regione e Comuni siciliani affinché si affronti, una volta per tutte, un'emergenza che dura da troppo tempo e che rischia di mettere a repentaglio la salute dei nostri concittadini".

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19 gennaio 2016
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