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Emergenza rifiuti: una tregua ad orologeria

Per i commissari dell'Amia l'emergenza viene per ora fronteggiata ma dopo l'estate potrebbe riesplodere...

27 maggio 2010

AGGIORNAMENTO
Uno dei tre commissari dell'Amia lascia l'incarico -
Uno dei tre commissari straordinari dell'Amia, ex municipalizzata che a Palermo si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti, il prefetto Giuseppe Romano, ha oggi rinunciato all'incarico conferitogli dal ministro dello Sviluppo Economico il 24 aprile scorso.
Nella lettera di rinuncia inviata al ministero il commissario scrive che "sopravvenuti, pressanti impegni legati all'incarico di Vice Presidente, con rappresentanza legale, dell'ospedale Galliera di Genova, non mi consentono di continuare a svolgere le funzioni di Commissario Straordinario presso l'Amia di Palermo. D'altra parte ritengo che nel breve volgere di pochi mesi sono stati avviati a soluzione alcuni dei tanti problemi che purtroppo affliggono la Società, ancorché, devo rimarcare, permangono forti criticità sulla discarica di Bellolampo". Proprio ieri Romano, con gli altri commissari, aveva convocato una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dell'emergenza rifiuti e lo stato della discarica di Bellolampo. Sulla vicenda della raccolta e del trattamento dei rifiuti sono aperte diverse inchieste dalla procura di Palermo.
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L'emergenza rifiuti è avviata verso un'inversione di tendenza, ma è solo una tregua che durerà fino all'estate, non la risoluzione del problema. Dopo l'estate c'è un "futuro tutto da scrivere". Queste le affermazioni chiarissime di Giuseppe Romano, uno dei tre commissari di Amia, l'azienda di igiene ambientale che sta cercando di uscire da una grave crisi gestionale.
I risultati di questo processo di ritorno alla regolarità del servizio sono stati presentati ieri in una conferenza stampa da Romano e dagli altri commissari straordinari: Sebastiano Sorbello e Paolo Lupi, che hanno spiegato di aver trovato all'Amia un debito di 80 milioni di euro.

Il caso che pone i problemi maggiori è quello della discarica di Bellolampo dove si è formato un "lago" di percolato di vasta estensione che sta provocando un forte inquinamento ambientale.
Le dimensioni del fenomeno, su cui indaga la Procura della Repubblica, non sono ancora chiare. Si pensa che nelle viscere di Bellolampo ristagnino almeno 100 mila tonnellate di percolato. Se ne estraggono ogni giorno 35 tonnellate, ma il deposito si ricostituisce subito dopo. Per definire tempi e modalità di rimozione del materiale l'Amia ha affidato a un'impresa specializzata l'incarico di eseguire trivellazioni: i risultati si conosceranno fra 15 giorni.
L'indagine sarà seguita da un esperto, il professor Federico Vagliasindi. Si tratta, ha avvertito Romano, non di un'emergenza contingente, ma di una "formazione strutturale". Da tempo insomma le falde della città subiscono infiltrazioni e processi di inquinamento. Fra qualche giorno poi si dovrà chiudere la quarta vasca della discarica e da metà giugno potrebbe entrare in funzione la quinta vasca che però, a causa delle dimensioni ridotte, consentirà il conferimento di rifiuti per altri 70 giorni. Dalla seconda metà di agosto nessuno è in grado di prevedere cosa potrà accadere. "Contiamo molto - ha detto Romano - nella collaborazione delle istituzioni e della Protezione civile". Ma non si sa quali potranno essere le soluzioni tecniche.

La preoccupazione dei commissari di Amia è intanto quella di rimettere in sesto l'azienda per consentirle di "stare sulle proprie gambe" e di riuscire a pagare i fornitori. Lo sforzo per equilibrare i conti fa leva sulle anticipazioni per il Comuni e gli Ato che la Regione ha inserito nella finanziaria. Il quadro finanziario del passato, ha precisato Lupi, "resta congelato". Il previsto miglioramento dei conti consentirà all'azienda una maggiore operatività.
E intanto cresce la disponibilità dei mezzi: ai 58 autocompattatori in servizio si sono aggiunti altri due compattatori a noleggio e tre liberati da un vecchio contenzioso. Ma presto arriveranno, per varie strade, altri nove autocompattori mentre per 25 è in corso di pubblicazione un bando di gara.
Un altro punto critico dell'emergenza rifiuti a Palermo è costituito dai modesti risultati della raccolta differenziata: tra il 4 e il 5%. L'Amia ha il progetto di una raccolta porta a porta che entro la fine dell'anno interesserà 130mila abitanti del centro.

Emergenza rifiuti: l'incontro a tre - La situazione dei rifiuti in Sicilia ieri é stata al centro di un incontro tra il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il sottosegretario Gianfranco Miccichè e il presidente della Regione siciliana Raffele Lombardo, "salito" a Roma  insieme agli assessori regionali Titti Bufardeci, Michele Cimino e Piercarmelo Russo.
L'incontro, si legge in una nota, "era programmato per affrontare la delicata situazione nella quale versa la Sicilia in materia di rifiuti. Sono state discusse sia l'esigenza di accelerare i tempi per la realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, sia le problematiche legate alla gestione delle discariche, sia i temi dell'attivazione di un completo e corretto ciclo dei rifiuti. Lunedì mattina a Palermo si svolgerà un ulteriore incontro tecnico di approfondimento su alcuni aspetti legati alla gestione del servizio al termine del quale si assumeranno decisioni operative".
L'occasione della riunione "ha messo anche in luce l'urgenza di porre rimedio alla grave carenza di depuratori idrici, per i quali la commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia. Sono circa 70 gli agglomerati dell'isola che scaricano in mare reflui non depurati. A tale scopo è stato deciso di utilizzare i poteri straordinari già conferiti al Presidente della Regione in materia di tutela delle acque per avviare con celerità la realizzazione dei depuratori".

A Palermo stop agli aumenti della Tarsu - Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato la restituzione agli uffici della delibera inerente il nuovo regolamento Tarsu, già approvato dalla giunta Cammarata e da diversi mesi oggetto di dibattito di Sala delle Lapidi. Ma l'assenza di un accordo tra i consiglieri di maggioranza e opposizione aveva di fatto bloccato i lavori dell'Aula. Il rinvio della delibera agli uffici comporta che rimane in vigore l'ultima aliquota Tarsu applicata. "E' una vittoria per tutta la città - ha detto il consigliere comunale del Pd Davide Faraone - perché in questo modo abbiamo impedito alla giunta di fare una vera e propria sanatoria dell'aumento del 75% approvato nel 2006. Ora chiunque potrà fare ricorso al giudice tributario e ottenere il rimborso dell'aumento anche per gli anni 2007-2008 e 2009".
"Il Consiglio comunale di Palermo con un voto trasversale decide di restituire il regolamento sulla Tarsu agli uffici. Se comprendo la posizione del Pdl, che continua a perdere parti della sua ex maggioranza e che, dopo la fuoriuscita di 5 consiglieri dell'Udc, non aveva più i numeri per imporre quel regolamento che confermava e sanava l'aumento dell'aliquota del 75% della Tarsu, meno comprensibile mi sembrava il voto del centrosinistra che, a mio avviso, ha perduto un'occasione unica per imporre con propri emendamenti l'abbattimento stesso della Tarsu". Lo afferma il capogruppo di 'Un'Altra Storia', Nadia Spallitta. "In altre parole, con la restituzione di questa delibera, la conseguente mancanza di una nuova disciplina regolamentare e di nuovi criteri tariffari da parte del Consiglio, tutto rimane immutato - ha aggiunto - e con le iniquità e le disparità del vigente sistema della Tarsu, in quanto gli uffici continueranno ad applicare le tariffe degli anni precedenti e cioé quelle aumentate del 75% e rapportate ai metri quadrati, indipendentemente dal numero dei componenti dei nuclei familiari. Rimarranno quindi inalterate le ingiustizie del vigente sistema tariffario che non tiene conto neanche della diversa capacità produttiva dei rifiuti e non prevede nessuna premialità per la raccolta differenziata".

A Marineo la differenziata fa il boom grazie anche alle scuole - Per rendere efficace il più possibile la raccolta differenziata il Comune di Marineo ha mobilitato tutta la popolazione, affidando la distribuzione dei contenitori porta a porta anche ai ragazzini. "Sono passati sei mesi dall'avvio del servizio - dice il sindaco Francesco Ribaudo - e abbiamo già raggiunto il 52 per cento di raccolta differenziata. Questo risultato è stato possibile grazie all'impegno straordinario di tutti. Abbiamo coinvolto le scuole, le associazioni, i commercianti, le attività produttive".
I più giovani si sono entusiasmati subito all'iniziativa: "Sono loro i veri protagonisti di questo straordinario cambiamento del modo di gestire i rifiuti - aggiunge il sindaco - Dopo averne preso coscienza, a scuola, grazie all'impegno delle insegnanti che hanno realizzato appositi progetti, i ragazzi hanno stimolato le loro famiglie". Gli studenti sono stati coinvolti nelle fasi di promozione e di diffusione del materiale pubblicitario e nella distribuzione di sacchetti colorati e secchielli per l'umido. Il Comune di Marineo, fino a qualche tempo fa, per lo smaltimento dei rifiuti si affidava al Coinres, consorzio finito nella bufera per l'inefficienza, il debito accumulato e l'assunzione in pianta organica di politici e loro congiunti. "Da quando ho deciso di rescindere il contratto con il Coinres - dice Ribaudo - ho risolto tutti i problemi del mio paese. Abbiamo indetto un'asta pubblica, aggiudicato l'appalto a un'associazione di imprese. Abbiamo ridotto le spesa a 850 mila euro annui, cioè un terzo di quanto spendevamo con il Coinres e abbiamo tolto i cassonetti dalle strade. Oggi il servizio porta a porta riguarda la differenziata e l'indifferenziata".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Ansa, Repubblica/Palermo.it]

 

 

 

 

 

 

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27 maggio 2010
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