Enna come riferimento di riflessione per il centrosinistra siciliano?
Nel mare delle cifre del voto siciliano emergono due dati. Da una parte c'è la Sicilia che assegna il 53% a Cuffaro e il 41,7% alla Borsellino; dall'altra abbiamo Enna, che capovolge i numeri, riconoscendo al primo il 39% ed a Rita il 56,5%.
Sono due facce di una stessa medaglia (la Sicilia)? Si tratta di una sorprendente anomalia? E' strabismo politico? La politica è vissuta con modi del tutto diversi?
Le domande sono tante, ma le risposte non è detto che debbano essere in egual misura. E' più utile, infatti individuare le ragioni di fondo, quelle forti che fanno da spartiacque in questa contraddizione nel voto siciliano.
Il centrosinistra ad Enna, è solidamente radicato in tutti i comuni; presiede i gangli centrali della vita pubblica; esprime gruppi dirigenti attivi e motivati; riesce a coinvolgere fasce elettorali, a partire da quelle giovanili e studentesche. Inoltre sa essere protagonista nel momento in cui esplodono fatti sociali ed economici rilevanti. Fa testo l'impegno intenso per l'università Kore. Va aggiunto che il centrosinistra non disdegna commistione di potere, favoritismi e clients che, dalle nostre parti sono ritenuti, sbagliando, una necessità da chi fa politica e organizza i consensi.
Il centrodestra, invece, stenta balbetta sui grandi appuntamenti ennesi col risultato di soffrire un pesante deficit di credibilità. Al suo interno non emergono leaders che, nel bene nel male, danno coesione e spessore ai loro partiti. Non ha purtroppo, cultura di governo del territorio. Infine, Alleanza Nazionale e UDC sono strozzate, spiace dirlo da una grave crisi di identità e di ruolo.
Eppure, una forza di opposizione carica di idee, programmi e coerente col suo dire serve più che mai alla vita pubblica e politica provinciale. Il sistema dell'alternanza funziona ovunque al meglio se sono assicurati pesi e contrappesi.
Tornando al centrosinistra, va sottolineato che ad Enna ha saputo vincere ancora una volta con sapienza in nome della Borsellino. I suoi partiti l’hanno sostenuta con convinzione, a differenza di quelli delle province metropolitane, liberando voti d’opinione e di libera scelta. Il 28 maggio Enna e Palermo si sono contrapposte come un piccolo Davide e un gigante Golia. Ha vinto Palermo Golia. A questo punto, il Davide Enna può, almeno essere un riferimento di riflessione per il centrosinistra siciliano? In ogni caso per loro non sarebbe un male ne una perdita di tempo.
Vincenzo Cimino
Fonte: ViviEnna.it