Ennesima operazione anti pedopornografia online della Procura di Siracusa: un arresto e 38 indagati
Un commerciante 53enne anni di Napoli è stato arrestato ieri nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Siracusa contro la diffusione della pedopornografia: l'uomo è accusato di avere venduto Dvd contenenti 160 mila immagini di rapporti sessuali con bambine di circa 10 anni di età a 38 clienti tra Italia, Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna e Olanda.
Nei suoi confronti il Gip Giuseppina Storaci ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere che ipotizza i reati di produzione e commercio di materiale pedopornografico. Perquisizioni sono state eseguite tra gli acquirenti identificati in Italia, in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Puglia.
L'operazione, soprannominata "Pedo-business", nata da una denuncia di Telefono Arcobaleno, è stata condotta dal Nucleo Investigativo Telematico (NIT) della Polizia Postale, con l'ausilio di carabinieri, guardia di finanza e polizia postale e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa Antonio Nicastro, e ha portato all'identificazione di altre trentotto persone, ora indagate, coinvolte a vario titolo nel traffico illecito.
Gli indagati italiani sono per la maggior parte cinquantenni, imprenditori, dirigenti della pubblica amministrazione, ricercatori universitari, funzionari di banca e artisti. Uno di loro è anche 'recidivo': un dirigente di un comune dell'Abruzzo che in passato è stato denunciato per atti osceni nei confronti di alcune bambine.
Secondo l'accusa avrebbero acquistato i Dvd con contenuto pedopornografico, ricevuto tramite posta, in contanti, o con vaglia postali o carte prepagate, per evitare di lasciare tracce contabili.
Telefono Arcobaleno ha sottolineato che le denunce di casi di pedobusiness sono quadruplicate, avvertendo inoltre che: "L'Europa è al centro del traffico pedopornografico, cresce la domanda e cresce l'offerta".
E mentre l'operazione 'Pedo-business' è stata portata a termine dal Nucleo investigativo telematico, l'associazione ha presentato tre nuove denunce allo stesso Nit relative alla scoperta di tre videoteche pedofile on line. "Il mercato è in crescita, il fenomeno è inarrestabile", ha dichiarato il presidente dell'associazione Giovanni Arena, che ha sottolineato: "Oltre alla segnalazione presentata oggi, 'Telefono Arcobaleno' ha scoperto un nuovo tentacolo del pedobusiness che coinvolge bambini sempre più piccoli, mentre i controlli dei diversi Paesi coinvolti sono sempre meno incisivi."
Di fronte all'incremento del mercato pedopornografico, l'associazione chiede che "alle enunciazioni dei diritti che vengono da tutti i Paesi, si accompagnino azioni concrete". "E' infatti necessario - sottolinea Arena - approfondire la conoscenza di questo triste mercato di bambini che non ha niente di virtuale ma che, al contrario, ha le proporzioni di un vero e proprio dramma dell'umanità, che nasce e si sviluppa in Europa e segue le logiche del mercato come se l'infanzia fosse una merce da esporre o da scambiare". Un primo passo in questa direzione, secondo 'Telefono Arcobaleno', è dare più poteri al Comitato internazionale dei diritti dell'infanzia, che oggi si limita a valutare le relazioni dei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione sui diritti del fanciullo e non ha la possibilità di denunciare inefficienze e inadempienze dei singoli Stati. "Cosa che sarebbe particolarmente importante - sottolinea Arena - se consideriamo che Germania, Russia, Regno Unito, Italia e Francia, esprimono una fortissima domanda di materiale pedopornografico che alimenta il mercato di nuove produzioni."
[Informazioni tratte da La Sicilia.it e da www.vita.it]