Ennesima tragedia nel mare di Lampedusa. Si allunga il triste elenco di immigrati morti nel Canale di Sicilia
Si aggiungono altre due vittime al lunghissimo elenco di immigrati morti nel Canale di Sicilia quest'estate: sono una donna e un bambino annegati ieri davanti agli occhi dei compagni con cui si erano messi in viaggio verso le coste siciliane.
Il barcone si è rovesciato a largo di Lampedusa e loro non ce l'hanno fatta. Salvi gli altri clandestini a bordo: in tutto 21 persone, soccorse da un peschereccio mazarese.
A dare l'allarme, via radio, è stato l'elicottero AB 212 della Marina Militare di istanza sulla nave Libra che, in volo per un pattugliamento di routine, ha visto alcuni uomini in acqua che chiedevano aiuto. L'equipaggio ha immediatamente lanciato in mare 30 salvagenti. A raccogliere la segnalazione è stato un peschereccio di Mazara del Vallo, l'Ofelia, impegnato in una battuta a largo delle coste dell'isola delle Pelagie. Il comandante ha diretto l'imbarcazione verso il punto indicato dalla Marina: in acqua, travolti dalle onde di un mare forza 4, erano in 21. A qualche metro c'era anche il barcone, un piccolo legno, rovesciato.
L'equipaggio dell'Ofelia è riuscito a issare a bordo tutti i clandestini. Stanchi, disidratati, sotto shock, gli immigrati hanno raccontato di avere visto sparire tra le onde una donna e un bambino, loro compagni di viaggio. Dalla Libra è stato trasbordato sul motopesca un medico che ha visitato i naufraghi: le loro condizioni sarebbero buone. Le ricerche dei due dispersi sono terminate nel pomeriggio, quando gli uomini della Guardia Costiera, che intanto aveva mandato sul posto due motovedette, sono riusciti a recuperarne i corpi. La donna avrebbe circa 30 anni.
Il comandate del peschereccio verrà interrogato dagli uomini della Guardia Costiera sulla dinamica del salvataggio. Ma quello finito in tragedia non è l'unico sbarco di ieri in Sicilia. Quattro imbarcazioni hanno raggiunto le coste del siracusano e del ragusano: in tutto sono arrivati sull'isola circa 90 clandestini. Nella zona di Pozzallo sono state intercettate due imbarcazioni. Una con 30 persone, tra cui 3 donne, era incagliata tra gli scogli. Il natante di circa 6 metri, in vetroresina, è stato trasportato in porto e i clandestini scortati a terra. Un gommone con 18 persone a bordo è stato, invece, intercettato dalla Guardia di Finanza. I clandestini, trasbordati su una motovedetta, sono stati portati a Pozzallo. E altri due barconi sono giunti nel siracusano. Uno ha raggiunto la spiaggia. Quindici immigrati sono stati fermati da polizia e carabinieri subito dopo essere approdati, 9 sono riusciti a fuggire. Una seconda imbarcazione con 17 persone è stata, infine, intercettata nelle acque davanti Portopalo e segnalata alla Guardia Costiera. I clandestini - tutti tunisini e palestinesi - sono stati fatti salire a bordo della motovedetta cp 279 e portati a terra. [l'Unità, 25/09/06]
Nel 2004 i clandestini sbarcati in Italia sono stati 13mila; l'anno successivo l'ondata è arrivata a 23mila e nei primi sei mesi del 2006, gli immigrati clandestini sono stati già 11mila. Un esercito disperato disposto ad attraversare il deserto africano e il Mediterraneo per raggiungere un sogno in Italia. Uomini e donne derubati dei loro risparmi da organizzazioni criminali che fatturano 300 milioni di euro l'anno. Pagano il controvalore di 2.000 euro per raggiungere l'Italia via mare dalla Libia; 700 euro per sbarcare dal Marocco le Canarie; 600 via terra per la Spagna.