Entusiasmante avvistamento a Lampedusa. Il Canale di Sicilia: una nursery per le balenottere mediterranee
Anche oggi parliamo di Lampedusa ma nella maniera più bella, quella che la tragedia dell'immigrazione clandestina, purtroppo, mette sempre di più nell'ombra: parliamo delle meraviglie ambientali della ''Perla nera del Mediterraneo'' e in particolare di una famiglia di balenotteri avvistata tra sabato e domenica a largo dell'isola siciliana.
Una mamma con il suo cucciolo si trovavano a 19 miglia a nord-est di Lampedusa mentre la seconda coppia di balenottere a 22 miglia a sud (circa una quarantina di chilometri dalle coste). Un evento di "importanza unica" che mette il sigillo ambientale su una zona di estremo rilievo naturalistico: il Canale si Sicilia, quello che divide l'Italia dall'Africa.
Una “fetta di mare” che, dopo l'avvistamento, si candida a nursery per le balenottere mediterranee. Ma non solo nascite. Quest'area si presenta anche come serbatoio di alimentazione invernale per questi animali con la presenza di miliardi di esemplari di krill, i piccoli crostacei importanti organismi che compongono lo zooplancton, cibo primario di balene, mante, squali balena, pesce azzurro e uccelli acquatici.
"La presenza di queste balene riveste un'importanza unica. I piccoli misurano intorno ai 7 metri e quindi questo significa che sono nati tra ottobre e novembre confermando la teoria per cui sono venuti alla luce in queste acque e che ora si stanno spostando verso Lampedusa per mangiare", ha spiegato Silvio Greco, responsabile scientifico del progetto sulla biodiversità nel Canale di Sicilia finanziato dal ministero dell'Ambiente e in collaborazione con l'area marina protetta di Lampedusa e l'Università di Siena.
L'avvistamento, secondo Greco, dimostra che "il Canale di Sicilia si conferma non solo una nursery per le balene ma anche una zona di alimentazione invernale". L'ipotesi è che non ci sia collegamento con i gruppi che si riuniscono nel Santuario dei cetacei situato tra Italia, Francia e Principato di Monaco.
Il gruppo di ricercatori guidato da Greco ha raggiunto ieri sera Lampedusa dove si imbarcherà su pescherecci per andare a marcare queste balenottere. "Sappiamo che lì c'é una nursery ma ancora - ha sottolineato Greco - dobbiamo capire da dove arrivano e soprattutto dove vanno". L'obiettivo è quello di marcare una decina di esemplari che verranno non solo seguiti negli spostamenti ma anche analizzati da un punto di vista tossicologico, da qui la collaborazione con l'Università di Siena.
Questi ultimi avvistamenti "valorizzano in modo particolare il Canale di Sicilia - ha detto ancora Silvio Greco - che si caratterizza come luogo dei cambiamenti climatici". In questo tratto di mare, ha sottolineato infatti l'esperto, si è registrato un aumento di 0,4 gradi della temperatura profonda e un picco di 34 gradi di quella delle acque superficiali. In queste acque sono presenti 50 specie "straniere", quindi non del Mediterraneo mentre rappresentano anche un'area importante per lo squalo bianco e per la Caretta caretta. Insomma, ha affermato Greco, "un vero e proprio paradiso per gli zoologi per il cui mantenimento della biodiversità è opportuno ora più che mai che si proceda sulla strada dell'istituzione di un santuario ad hoc".