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Enzo Fragalà non ce l'ha fatta

L'avvocato e politico di An è morto dopo tre giorni di agonia. E' stato bastonato a morte all'uscita dal suo studio a Palermo

27 febbraio 2010

Dopo tre giorni di agonia si è spento ieri pomeriggio l’avvocato penalista Enzo Fragalà, aggredito a colpi di mazza martedì sera a Palermo da uno sconosciuto col volto coperto da un casco integrale davanti all’ingresso del suo studio legale. Fragalà, 61 anni, era molto conosciuto a Palermo sia per la sua attività professionale sia per il suo impegno politico.
La notizia della sua morte ampiamente anticipata nel primo pomeriggio è diventata ufficiale poco prima delle 19, resa nota dal direttore generale dell'ospedale Civico, Dario Allegra: "Enzo Fragalà è morto alle 16,15 di questo pomeriggio. Il corpo è stato trasportato al reparto di Medicina legale del Policlinico di Palermo per disposizione del magistratura". Il cadavere, oggi, verrà sottoposto all'autopsia.
Appena si è sparsa la voce della morte di Fragalà, una piccola folla si è radunata davanti al reparto di rianimazione dell'Ospedale Civico di Palermo , dove l'avvocato era ricoverato. Davanti all'ospedale, oltre alla moglie e ai due figli del legale, si sono radunati decine di colleghi in lacrime, amici, consiglieri comunali del Pdl e i pm Nino Di Matteo e Carlo Lenzi, titolari dell'indagine.

A far visita a Fragalà anche il presidente del Senato Renato Schifani. "Questa non è la mia città, ho appreso mentre salivo sull'aereo che mi avrebbe portato a Palermo della notizia della morte di Enzo Fragalà, una notizia che non avrei mai voluto apprendere. Con Enzo siamo stati per tanto tempo assieme, fianco a fianco, abbiamo combattuto tante battaglie - ha detto il presidente del Senato - non volevo credere alla sua morte, non riesco ad accettarla. Questi gesti devono essere perseguiti. Sono a Palermo per rappresentare tutti in un momento in cui questa comunità rende omaggio ad un grande uomo. Si è trattata di una barbara vendetta di un mascalzone, che deve vergognarsi di esistere per quello che ha fatto". "Sono affranto da questa notizia - ha poi aggiunto Schifani  - speravo che tutto ciò non avvenisse. In questi giorni drammatici, mi informavo con il prefetto sui vari bollettini medici, per capire le condizioni di Fragalà. Anche se ero a Roma, per il mio impegno politico, la mia testa ed il mio cuore erano qua, a Palermo, accanto all'amico Enzo".
Alla famiglia del penalista palermitano un messaggio da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini: "Ho appreso con profondo dolore la notizia della tragica scomparsa dell'amico Enzo Fragalà, la cui vita è stata stroncata da una violenza barbara e cieca. Con lui scompare un valente parlamentare, deputato nella XII, XIII e XIV legislatura, un illustre giurista e un insigne avvocato penalista. Enzo ha saputo esprimere la sua passione e la sua lealtà alle Istituzioni e ai cittadini con l'impegno politico e con un'intensa attività di promozione dei diritti umani, riconosciutagli a livello internazionale. Auspico vivamente che gli spietati responsabili del suo vile assassinio siano quanto prima assicurati alla giustizia. Desidero far giungere a Lei, Signora Silvana e ai figli Massimiliano e Marzia i sentimenti del più profondo cordoglio mio personale e della Camera dei deputati".

La dinamica dell'agguato e le indagini - Al brutale agguato - l'assassino ha usato una mazza di legno - hanno assistito tre testimoni. Solo l'intervento di uno di loro ha messo in fuga il killer che si è accanito sulla vittima con una ferocia inaudita. Sul caso indagano i carabinieri del reparto operativo coordinati dai pm Nino Di Matteo e Carlo Lenzi e dall'aggiunto Maurizio Scalia. Il fascicolo, a carico di ignoti, originariamente iscritto per tentativo di omicidio, ipotizza l'omicidio volontario. Finora gli inquirenti hanno seguito la pista professionale puntando su quattro o cinque recenti casi trattati dal legale.
Che si tratti di un'indagine difficile lo ammette anche il procuratore di Palermo Francesco Messineo. L'impegno degli inquirenti, promesso ancora una volta dalla magistratura, deve fare i conti con mille interrogativi.
Chi ha ucciso l'avvocato Enzo Fragalà? E perché? La pista professionale, che vede nell'attività del legale la causa del delitto, è ancora quella privilegiata. Ma il coinvolgimento della mafia, inizialmente escluso, torna tra le ipotesi seguite dagli inquirenti. A colpire con una mazza la vittima, secondo gli investigatori, non sarebbe stato un sicario. A impugnare il bastone che ha ucciso il penalista sarebbe stato un uomo - molto alto, lo descrivono le persone presenti - che covava verso Fragalà un odio profondo. Impossibile ricostruire il suo identikit: indossava un casco integrale. Ancora fiù fitto il mistero sul movente dell'omicidio.
Per i carabinieri la causa dell'aggressione va ricercata nell'attività professionale del legale. Un'intuizione che ha indotto i militari a sequestrate fascicoli processuali più o meno recenti trattati dalla vittima e dal suo studio. In particolare gli inquirenti si sono concentrati su alcuni casi relativi a fatti di sangue, e come già detto, la matrice mafiosa, accantonata in un primo momento per le modalità dell'aggressione, ora non è del tutto esclusa. "A Palermo - dicono gli investigatori - tranne che chi ha agito sia un folle, é difficile che un gesto tanto brutale ed eclatante possa essere fatto senza almeno il consenso di Cosa nostra". Una valutazione che potrebbe essere confermata dal silenzio dei detenuti mafiosi. Quando i boss, in passato, hanno voluto prendere le distanze da certi episodi l'hanno fatto. Anche dalle aule di giustizia e in modo eclatante. Questa volta, invece, nessuno ha parlato. Pure le modalità dell'agguato sollevano interrogativi. Il killer ha agito davanti allo studio del legale - dimostrando di conoscere le abitudini del penalista - a pochi metri dal palazzo di giustizia, che in teoria dovrebbe essere strettamente controllato dalle forze dell'ordine. Una zona, quella scelta dall'assassino, molto rischiosa. E poi le bastonate alla nuca: un gesto brutale che sa di avvertimento.

"Manterremo la promessa fatta il giorno dopo l'aggressione davanti agli avvocati: faremo tutto il possibile per trovare l'assassino dell'avvocato Fragalà, un professionista di grande valore e di grande umanità". Così il procuratore di Palermo Francesco Messineo testimonia l'impegno del suo ufficio nella ricerca dell'uomo che ha aggredito il penalista morto ieri dopo tre giorni di agonia. "Partecipando all'assemblea organizzata dai legali - ha aggiunto - ho voluto far sentire la vicinanza mia e dei miei sostituti. Fragalà univa una lunga esperienza forense a una lunga militanza politica. Lavorava con passione e partecipava quasi personalmente ai casi che trattava". Sulle indagini Messineo ha detto: "Stiamo lavorando con impegno anche se questo non garantisce purtroppo il successo. Seguiamo varie piste anche se riteniamo che Fragalà sia stato colpito per la sua attività professionale. E questo è un elemento che allarma gli avvocati: c'è il timore che sempre più spesso la gente non riesca a separare la figura del legale da quella dell'uomo. Se passa questo messaggio distorto, la situazione si fa davvero pericolosa".
Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, da Firenze ha commentato con sgomento la morte di Fragala: "Siamo costernati per tanta violenza che ha sottratto al nostro affetto un uomo che ha contribuito all’affermazione della giustizia attraverso la sua attività di difensore". "La mia conoscenza di Enzo Fragalà - ha ricordato Grasso - risale all’epoca in cui ero giudice a latere nel maxi processo contro la mafia e lui giovane avvocato richiestissimo per la sua vivacità, intelligenza e capacità professionale".

CHI ERA ENZO FRAGALÀ - L'avvocato penalista Enzo Fragalà, 61 anni, era molto conosciuto a Palermo sia per la sua attività professionale sia per il suo impegno politico. Da sempre vicino alla destra, esponente di primo piano del Msi fino all'inizio degli anni '90, Fragalà era stato parlamentare di Alleanza Nazionale dal 2001 al 2006, nella XII, XIII e XIV legislatura e componente della Commissione Giustizia, della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, del Comitato parlamentare per i procedimenti d'accusa e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul dossier Mitrokhin.
Alle amministrative del maggio del 2007 era risultato primo dei non eletti nelle liste di An al consiglio comunale di Palermo, subentrando il 3 settembre ad Alessandro Aricò nominato assessore. Come penalista è stato protagonista di numerosi e importanti processi, anche per mafia, che si sono svolti a Palermo. Fragalà era stato anche docente della Facoltà di Scienze Politiche a Palermo. Lascia la moglie edue figli.
I funerali dell'avvocato Penalista Enzo Fragalà si svolgeranno nella Cattedrale di Palermo alle 12 di lunedì.

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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27 febbraio 2010
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