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Era il marzo del 1669 quando un fiume di lava inghiottì e distrusse Misterbianco, paese ai piedi dell'Etna...

06 settembre 2006

L'11 marzo del 1669 dopo numerosissime scosse di terremoto si aprì una enorme fessura alla base  dell'Etna. Altre cinque voragini si aprirono durante quel giorno, e alla sera una sesta e più grande voragine si aprì.
Dopo alcune ore, da questa bocca cominciò ad uscire un fiume di lava. Il 29 marzo due grandi bracci di lava accerchiarono il paese di Misterbianco e lo distrussero interamente.
Poche cose furono risparmiate dalla devastante furia della lava: una casetta con due cisterne, un piccolo querceto, ''U Campanarazzu'', ossia il campanile della Chiesa Madre, alcuni muri della imponente chiesa di San Nicolò e la chiesetta rurale della Madonna degli Ammalati.
Durante l'esodo per sfuggire al fuoco dell'Etna, i Misterbianchesi si fermarono ai piedi di un robusto ulivo e vi appesero la pesante campana di ''18 Cantara'' dell'antica Chiesa Matrice affinché con i suoi rintocchi chiamasse a raccolta quanti, atterriti e disorientati per quella immane catastrofe, vagavano sperduti per le campagne. A quel poderoso ulivo fu dato l'appellativo ''Aliva 'Mpittata'' (ulivo robusto)...
 
Un milione e tredici mila euro: è la somma che permetterà di completare il progetto dei lavori di scavo e di messa in luce dell'antica Chiesa Madre di Misterbianco di contrada Campanarazzu, inghiottita da quell'antica eruzione dell'Etna. Il finanziamento che rientra nell'ambito dei contributi comunitari del Programma Operativo Regionale (POR), è stato concesso dall'assessorato regionale ai Beni culturali.
''Il recupero e la riqualificazione dell'importante sito archeologico di Campanarazzu - ha spiegato il sindaco di Misterbianco, Ninella Caruso - è stato uno dei punti più importanti che l'amministrazione da me guidata ha sempre tenuto in grande considerazione. Passa dalla valorizzazione della nostra storia e di tutto ciò che ha riguardato il passato la crescita culturale di una comunità''.

I lavori sino ad oggi fatti a Campanarazzu hanno permesso di riportare alla luce le vestigia dell'antica chiesa alle quali è legata la storia dell'attuale comune e di alcuni manufatti di rilevante interesse storico e artistico. Il progetto di completamento, presentato anche dall'assessore regionale Lino Leanza e dal sovrintendente ai Beni culturali Maria Grazia Branciforti, prevede il restauro, il consolidamento e la messa in sicurezza del sito e di tutti i reperti portati alla luce.
Ultimo passo sarà l'apertura dell' area archeologica e la fruibilità dell'intero sito che comprende oltre alla chiesa, il vicino bosco di querce e delle cisterne secolari.
Adesso l'ultima parola spetta all'assessorato regionale con la presentazione del progetto esecutivo, prevista nei prossimi 15 giorni e con l'emissione del decreto di finanziamento singolo. I lavori appaltati, che avranno la durata di un anno, saranno completati entro giugno 2008. [La Sicilia]

Foto e introduzione tratte dal sito del Comune di Misterbianco

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06 settembre 2006
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