Eros
Un omaggio al grande vecchio del cinema italiano. Un trittico sull'eros firmato da Kar Wai, Soderbergh e Antonioni
Noi vi segnaliamo...
EROS
di Wong Kar Wai, Steven Soderbergh, Michelangelo Antonioni
In omaggio a Michelangelo Antonioni, Wong Kar Wai e Steven Soderbergh si confrontano con uno dei temi più cari al maestro: l'erotismo, appunto. Ognuno affronta l'eros con il proprio stile.
Kar Wai sceglie un racconto licenzioso, che non rinuncia però alla commozione. La mano è ambientato nella Shanghai dei primi anni 60, dove un sarto si innamora delle misure di Miss Hua, una splendida prostituta d'alto bordo.
Soderbergh mette in scena una commedia ironica e maliziosa nella New York del 55, Equilibrium, dove un pubblicitario è ossessionato da un sogno ricorrente: una donna che conosce ma che non riesce a ricordare al risveglio.
Mentre Il filo pericoloso delle cose di Antonioni è un dramma erotico tratto da una serie di racconti contenuti nel suo libro "Quel Bowling sul Tevere". Una coppia di quarantenni in crisi, decide di fare una breve gita al mare per ritrovare un po' di magia nel loro rapporto. La passione del marito, invece, sembra risvegliarsi grazie all'incontro con una giovane donna dallo spirito libero...
Equilibrium
di Steven Soderbergh con Alan Arkin, Robert Downey Jr., Ele Keats
La mano
di Wong Kar Wai con Gong Li, Chan Chen
Il filo pericoloso delle cose
di Michelangelo Antonioni con Christopher Buchholz, Regina Nemni, Luisa Ranieri
Distribuzione Fandango
Durata 80'
Genere Erotico
Curiosità
L'amore ai tempi della Sars
"Girare questo corto è stata un'esperienza molto particolare - racconta Kar Wai - abbiamo iniziato a lavorare al progetto nel 2003, in piena epidemia Sars. Il nostro piano originario, girare a Shanghai, è andato a monte. Gli unici luoghi in cui potevamo fare le riprese erano Hong Kong e Macau con una troupe ridotta perché molti erano partiti. Abbiamo girato in fretta. Gli ultimi due giorni la lavorazione è andata avanti a oltranza per 48 ore. Ogni giorno cominciavamo il nostro rituale giornaliero: pulirci a fondo le mani e indossare le maschere. Seguendo il consiglio dei medici, abbiamo evitato ogni contatto fisico tra di noi. Questa situazione mi ha ispirato l'idea di fare un film sul tatto".
Raccordi d'autore
Per i raccordi tra i tre corti Tonino Guerra ha suggerito alla produzione di ingaggiare l'illustratore Lorenzo Mattotti. Fortuna ha voluto che Mattotti stesse lavorando sul tema dell'erotismo già per conto suo e ormai da un anno. Il suo lavoro sul film è stato quello di adattare il suo stile a quello dei tre diversi autori. Le immagini di Mattotti sono accompagnate da una canzone originale di Caetano Veloso intitolata Michelangelo Antonioni.
La critica
'' 'Il filo pericoloso delle cose' di Antonioni chiude il tanto atteso "Eros" su una nota dissonante, un equilibrio ricomposto ma precario, forse a ricordarci che il dio del titolo non conosce quiete. Gli altri due episodi sono più finiti, meno allarmanti. Nel più sensuale (anzi: tattile), 'La mano', Wong Kar Wai riprende seduzioni e languori di 'In the Mood for Love' in un rapinoso susseguirsi di inquadrature, posture, dettagli (...) Meno bollente ma esilarante l'episodio di Soderbergh, satira definitiva di ogni film o lettura psicoanalitica. (...) Con tempi comici degni di Billy Wilder e un sottotesto da far invidia a Hitchcock. Magistrale. Come i bellissimi disegni di Lorenzo Mattotti, in tre diversi stili, che collegano i tre episodi e sono quasi un film a sé."
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 settembre 2004
"Come spesso succede, però, alle operazioni troppo premeditate, il film non è risultato all'altezza delle ambizioni e in assenza di un filo conduttore creativo o espressivo toccherà al lanternino personale d'ogni spettatore farsene una ragione: se gli infiniti risvolti dell'argomento non potevano certo esaurirsi nell'occasione, è certo che gli esploratori dell'enigma amoroso saranno ancora più disorientati al termine della proiezione. (...) Wong Kar Wai è come al solito insuperabile nell'attorniare gli amanti sfortunati di luci ambigue, piogge opprimenti, echi di canzoni strazianti, ma questa volta lo stile impressionistico arriva a mangiarsi l'anima del racconto, a renderlo simile a un'auto-citazione d'impeccabile manierismo. (…) 'Equilibrium' di Steven Soderbergh è ancora meno significativo, (…) Michelangelo Antonioni ritorna con 'Il filo pericoloso delle cose' alla scomposizione poetica delle immagini. (…) Peccato che la sequenza, oltre a dover subire il discutibile timbro dello sceneggiatore Tonino Guerra, finisca col suggellare l'intero film in chiave di forzature estetizzanti e pretestuoso poeticismo."
Valerio Caprara, 'Il mattino', 11 settembre 2004
"Tre luoghi, tre epoche, tre registi e tre episodi raccontati dai disegni di Lorenzo Mattotti e dalla voce di Caetano Veloso: un tema, l'erotismo. (...) Il complesso però denuncia la tipica velleitarietà di quelle operazioni una volta di moda (ricordate 'Tre passi nel delirio?'), che giustappongono grandi nomi senza produrre un'identità d'insieme."
Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 11 settembre 2004
Steven Soderbergh ha sostituito Pedro Almodovar che ha rinunciato perché occupato con il suo film ''La Mala Educacion'' - Presentato Fuori Concorso alla 61ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2004).