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Esami di riparazione, il no del Senato

Votato all'unanimità l'ordine del giorno di Calderoli: non basta un decreto per reintrodurre gli esami

20 ottobre 2007

Esami di riparazione o recupero dei debiti scolastici? Le polemiche in Senato sembrano non lasciare  spazio al Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e alla reintroduzione dei tanti temuti esami di settembre. Qualche giorno fa, a Palazzo Madama, durante una discussione sulla scuola, l'aula del Senato ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno proposto dal senatore della Lega Roberto Calderoli, che in parole povere ha 'bocciato' il decreto del ministro Fioroni sulle 'prove di settembre'. L'ordine del giorno del senatore Calderoli ha chiesto di mettere a conoscenza del provvedimento le commissioni competenti e l'aula del Senato in maniera tale da poter valutare in diverse sedi se sia il caso o meno di reintrodurre gli esami. 'Il ministro Fioroni - ha spiegato Calderoli - aveva surrettiziamente reintrodotto, chiamandoli in forma diversa, attraverso un semplice atto amministrativo come un decreto ministeriale, gli esami di riparazione, i famosi esami di settembre. Ma gli esami di riparazione sono stati aboliti per legge e quindi chiunque voglia reintrodurli deve far approvare una legge in tal senso da parte del Parlamento, che non può essere espropriato di questo potere decisionale' e poi ha aggiunto - Il mio ordine del giorno ferma il ministro Fioroni sugli esami di riparazione e restituisce la parola al Parlamento. Se il Senato dovesse fare propria la questione il provvedimento potrebbe slittare di un anno'.

Il primo no secco arriva dal senatore dell'Ulivo Andrea Ranieri 'Considero l'utilizzo del termine esame di riparazione improprio rispetto al provvedimento. Non si tratta di esami di riparazione; è una strategia concordata per il recupero dei debiti: non vorrei che questo sia un avallo a che tale fattispecie si chiami d'ora in poi esame di riparazione'. Di linguaggio improprio del senatore Calderoli parla anche il viceministro della Pubblica Istruzione Mariangela Bastico sostenendo che nessuno ha reintrodotto esami di riparazione ma solo l'obbligo del recupero dei debiti. 'Il ministero della Pubblica istruzione – sostiene la Bastico - è sempre favorevole a riferire alle commissioni di merito su materie di propria competenza, per questo si è espresso in modo favorevole. Calderoli parla impropriamente di esami di riparazione. Il decreto ministeriale definisce le modalità e i tempi di recupero dei debiti scolastici, quindi tratta esclusivamente il recupero dei debiti, in ottemperanza con quanto previsto dalla nuova legge di riforma degli esami di Stato, e - stabilisce -  che per l'ammissione di uno studente all'esame di Stato sia necessario il recupero dei debiti contratti negli ultimi tre anni di scuola superiore. Quindi un provvedimento attuativo di quanto il parlamento ha già deliberato'.

Non si fa attendere la rettifica del ministro Fioroni che prontamente fa marcia indietro dichiarando che non è in programma alcuna inversione di rotta riguardo il recupero dei debiti scolastici. 'Gli esami di riparazione sono stati abrogati dalla legge n.352/1995 ed è grave che in questa Camera o nel Senato si possa ignorare che il ripristino dell'esame, che prevede direttamente la commissione giudicatrice delle prove prescritte e carica sulle famiglie le spese delle ripetizioni, potesse essere reintrodotto se non per legge' ha dichiarato Fioroni cogliendo l'occasione per 'fare chiarezza sull'informazione distorta e su affermazioni e strumentalizzazioni prive di ogni fondamento che dipingono il decreto per il recupero dei debiti come la reintroduzione degli esami di riparazione'. Le modalità previste per l'accertamento del debito, spiega il ministro, 'sono quelle previste dalla vigente normativa sia sul piano delle verifiche, che per quanto riguarda i corsi di recupero' e ha poi spiegato che le norme  'sono già entrate in vigore dal 3 ottobre e non ci sarà nessuno slittamento nè ci potrà essere alcuna inversione di rotta'. 

Dunque secondo questo controverso decreto, contro il quale sono scesi in piazza circa 300mila ragazzi, durante l'anno gli studenti effettueranno delle verifiche e a giugno il consiglio di classe stabilirà se i debiti formativi sono superati o meno. In caso contrario  si darà  l'opportunità di fare un'altra verifica a settembre, dopo la quale il consiglio di classe stabilirà se lo studente potrà essere ammesso all'anno successivo o bocciato. E qui c'è un altro elemento di polemica: se dopo un'estate passata a studiare, un ragazzo non ha recuperato i debiti e dovrà essere bocciato, a quale norma dovranno riferirsi i professori? A quella che a gennaio 2007 riformò gli esami di stato o al decreto in questione?

- Il ministro Fioroni reintroduce gli esami di riparazione, ma gli studenti lo bocciano (Guidasicilia, 11/10/07)

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20 ottobre 2007
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