Eseguito all'ISMETT di Palermo il primo trapianto combinato di fegato e rene mai realizzato in Sicilia
Continuano i successi dell'ISMETT di Palermo (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione).
Due giorni fa l'equipé medica dell'Istituto ha eseguito un doppio trapianto di fegato e rene per dare una nuova speranza ad una donna siciliana. L'intervento è il primo di questo genere mai realizzato in Sicilia. Il doppio trapianto è stato eseguito su una donna palermitana affetta da cirrosi causata dal virus dell'epatite C e da un'insufficenza renale cronica per la quale era in dialisi da oltre 20 anni. La donna, M. G., era inserita in lista d'attesa già dal 2000; recentemente la sua cirrosi si era aggravata ulteriormente e l'opzione terapeutica del doppio trapianto rappresentava per lei l'unica possibilità di salvezza.
Per eseguire il doppio trapianto, l'equipé di prelievo dell'Istituto Mediterraneo è ''volata'' fino in Sardegna. Gli organi che hanno ridato una speranza alla paziente palermitana ''arrivano'', infatti, da Nuoro. Il trapianto di fegato e di rene, realizzato in sequenza, è durato circa 10 ore. In sala per eseguire il doppio intervento i dottori Bruno Gridelli, Roberto Verzaro e Davide Cintorrino.
La paziente è attualmente ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell'ISMETT e le sue condizioni di salute sono considerate buone. Gli organi trapiantati hanno ripreso a funzionare perfettamente ed il decorso post operatorio procende normalmente.
''Numerosi pazienti presentano contemporaneamente insufficienze terminali di più organi che richiedono trapianti combinati - ha sottolineato il prof. Bruno Gridelli, direttore dell'ISMETT -. Il trapianto contemporaneo di due organi vitali, quali il fegato ed il rene, presenta complessi problemi clinici che richiedono la convergenza di più professionalità. E' un altro importante risultato raggiunto da ISMETT e messo a disposizione dei pazienti Siciliani''.
Un altro importante successo, che va ad arricchire il già lungo elenco e dopo che l'ISMETT ha raggiunto a gennaio 2006 il traguardo dei 400 trapianti eseguiti. Un risultato pregevole ottenuto in pochi anni dall'inizio di attività. Un trend costantemente in crescita che ha visto l'Istituto Mediterraneo diventare dal 2003 ad oggi uno dei centri più attivi per volume di trapianti in Italia (dati Centro Nazionale Trapianti, ndr), diventando polo di attrazione anche per pazienti di altre regioni italiane ed in alcuni casi anche di pazienti che provengono da nazioni differenti rispetto al nostro Paese.
Un traguardo, quello di gennaio, che ha visto registrare all'ISMETT il volume d'attività di trapianti più alto dall'avvio dei programmi. In meno di trenta giorni, presso il centro palermitano sono stati eseguiti ben 19 trapianti, di questi: 13 sono di fegato (di cui 4 da donatore vivente), 3 bipolmonari, 2 di cuore ed uno di rene.
L'intervento n. 400 è stato eseguito il 26 gennaio scorso. Ad essere sottoposto a trapianto di fegato è stato un uomo di 58 anni di Catania, affetto dal virus dell'epatite C. Anche per il quattrocentesimo paziente, l'intervento è stato possibile grazie al gesto di generosità della famiglia di un donatore sardo. ''Negli ultimi due anni i programmi clinici di ISMETT, sia di trapianto che di altre terapie di alta specializzazione sono molto cresciuti - ha detto il direttore dell'Istituto Mediterraneo -. Tutti noi ad ISMETT stiamo lavorando per garantire ai pazienti Siciliani e a pazienti provenienti dal bacino del Mediterraneo cure all'avanguardia per malattie gravi che hanno irreversibilmente danneggiato organi vitali. Ma il nostro altro grande obiettivo è il trasferimento del know-how dell'Università di Pittburgh. Per questo i rapporti di collaborazione con gli Ospedali parnterns, Civico e Cervello, senza i quali i risultati fin qui ottenuti non sarebbero stati possibili, sono sempre più intensi, come pure con gli altri Ospedali e le Università Siciliane, in particolare l'Università di Palermo''. Risultati che dimostrano la crescita dell'ISMETT. Nel corso del 2005, ben il 7 per cento dei ricoveri è stato eseguito su pazienti fuori regione.
www.ismett.edu