Estate, tempo (anche) di meduse
Presenza ormai fissa nei nostri mari, è indispensabile fare la loro conoscenza per difendersi nella giusta maniera
Punta da una medusa bimba rischia di annegare - Se l'è vista brutta nei giorni scorsi una bambina di 7 anni di Vicenza in vacanza a Palermo. La piccola, infatti, ha rischiato di annegare mentre faceva il bagno a mare insieme ai genitori, dopo essere rimasta ustionata dai tentacoli di una medusa. Il dolore per le forti bruciature le hanno fatto perdere la calma e la bambina ha cominciato a bere acqua e ad annaspare. Le urla del padre e della madre hanno fatto intervenire personale dell'Ufficio marittimo che hanno soccorso la bambina e l'hanno tratta in salvo...
All'inizio di luglio l'Assessorato regionale alla Sanità ha promosso un progetto pilota per prevenire e mitigare le possibili conseguenze sanitarie causate dalla presenza delle meduse nei mari della Sicilia: su precise indicazioni dell'assessore Massimo Russo, sono state messe a punto alcune importanti misure per contenere i danni per la salute dei bagnanti, per suggerire comportamenti adeguati nella balneazione, ridurre i rischi di esposizione e minimizzarne le conseguenze.
La sperimentazione è partita nelle zone balneari a più alta densità, dove è stata valutata la sostenibilità dell'intervento articolato in due fasi principali: un primo momento formativo che ha coinvolto figure chiave come gestori dei lidi, assistenti bagnanti e soccorritori ai sono stati illustrati alcuni aspetti riguardanti la caratterizzazione delle specie di meduse a maggiore rischio e i relativi suggerimenti su come comportarsi e su quali medicinali è necessario avere a disposizione per un efficace intervento immediato; la seconda fase è stata incentrata alla informazione dei bagnanti attraverso la predisposizione di opuscoli e di manifesti che indicano con estrema semplicità cosa fare in caso di contatto con le meduse.
Informazioni dettagliate sono anche contenute sul sito internet dell'assessorato regionale alla Sanità (www.regione.sicilia/sanita) con le immagini delle principali specie di meduse e con la specificazione dei rischi per la salute che ciascuna specie può causare ai bagnanti.
Il progetto pilota è stato portato avanti in collaborazione con il Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico e con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
L'invasione delle meduse nei mari italiani è un fenomeno che si è sviluppato negli ultimi anni per una serie di concause (ecologiche, biologiche, ambientali) e sulle quali è possibile intervenire solo a medio e lungo termine. La maggior parte delle meduse che popolano i mari siciliani non è particolarmente pericolosa e la loro presenza, anzi, è indice di un mare pulito e pescoso: il contatto con la medusa può provocare dolore, bruciore intenso, pomfi ma senza effetti sistemici. Negli ultimi tempi però sono state avvistate nel mediterraneo alcuni esemplari di meduse più pericolose, tra cui la "caravella portoghese" e la "pelagia noctiluca", che a seconda della quantità di tossina, della durata e della intensità del contatto e anche della sensibilità personale, può provocare conseguenze più serie che richiedono appunto un intervento sanitario più accurato.
"Dopo il contatto con le meduse - suggerisce il prof. Mario Aricò, ordinario alla clinica dermatologica dell'Università di Palermo che ha collaborato al progetto - occorre uscire dall'acqua e neutralizzare la parte interessata con una soluzione di solfato di magnesio o con soluzione di acido acetico o ammoniaca. E' indispensabile essere nelle migliori condizioni di intervento terapeutico per una eventuale reazione anafilattica che può sopraggiungere all'improvviso: nei casi gravi è necessario l'uso di corticosteroidi, antistaminici ed eventuale terapia specifica".
Se le meduse invadono la... cucina mediterranea - Le meduse tanto temute dai bagnanti arrivano nel piatto. Succede in Spagna, a Sant Pol de Mar vicino a Barcellona, dove una chef catalana ha pensato di usarle come ingrediente di aperitivi e insalate e come guarnizione di piatti freddi. Unica al mondo a vantare cinque stelle Michelin, riferiscono i media spagnoli, Carme Ruscalleda ha scoperto cinque anni fa il gusto della medusa, durante un viaggio in Giappone. E' rimasta affascinata dal suo sapore a metà strada tra l'ostrica e un crostaceo e così aveva pensato di importare le meduse asiatiche. "Era una provocazione e un divertimento", ha spiegato la Ruscalleda, sottolineando che la medusa non sopporta la cottura. Dopo diverse sperimentazioni con una varietà di medusa mediterranea non urticante, però, la chef catalana è rimasta sorpresa e delusa di sapere che la Ue non permette la commercializzazione di questo nuovo prodotto.