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Ex Pip "poveri ricchi": arrivano i primi "licenziamenti"

E scoppia la polemica tra Regione e Comune di Palermo per l'assegnazione di 370 precari

17 marzo 2014

Saranno notificati oggi, lunedì 17 marzo, i primi provvedimenti di revoca del sussidio agli 85 lavoratori precari ex Pip di Palermo che usufruivano dei fondi erogati dalla Regione senza averne i requisiti. I controlli dell'assessorato regionale si concluderanno in settimana.
A denunciare la presenza di precari titolari di redditi e immobili - uno dei quali con un reddito Isee di 150 mila euro e un patrimonio di 1,1 milioni (LEGGI), un altro accusato di mafia e proprietario di due imbarcazioni (LEGGI) - è stato pochi giorni fa il presidente della Regione Rosario Crocetta.
"Siamo a metà lavoro - ha fatto sapere la dirigente regionale Anna Rosa Corsello - ed è probabile che emergeranno altre irregolarità".
Molti sussidi sono stati assegnati sulla base di una semplice autocertificazione.

Sono quasi tremila i cosiddetti ex Pip, nati nel 2001 grazie a un progetto di reinserimento sociale, "Emergenza Palermo", del capoluogo. Inizialmente erano ex detenuti, poi la platea è stata estesa ai "soggetti svantaggiati": ex alcolisti, tossicodipendenti e disagiati, impiegati in lavori di manutenzione delle infrastrutture pubbliche, vigilanza e assistenza nelle scuole.
Durante il governo Lombardo, i quasi tremila soggetti sono passati in carico all'amministrazione regionale, che tuttora li paga con un sussidio di povertà inserito dal governatore Crocetta: la maggior parte è assegnata a scuole, uffici pubblici, aziende private e onlus con ruoli simili a quelli ricoperti in precedenza. Sempre durante l'amministrazione Crocetta, grazie a una norma inserita dal Movimento 5 Stelle nell'ultima Finanziaria, è partita la macchina dei controlli sul reddito: l'Ars ha stabilito che il sussidio non può essere erogato a chi possiede un reddito complessivo superiore ai 21 mila euro. E questa norma ha fatto sì che venissero allo scoperto le oltre 80 persone che percepivano il sussidio senza averne i requisiti.

Ma non tutti gli ex Pip sono attualmente avviati al lavoro: ben 370 sono pagati dalla Regione a vuoto, perché l'assegnazione avviene su richiesta delle amministrazioni o degli uffici. E l'assessore regionale al Lavoro Ester Bonafede, mantenendo il carico della spesa, ha deciso di assegnarli al Comune di Palermo nonostante il rifiuto del sindaco Leoluca Orlando, già alle prese con la grana Gesip e il rischio di esuberi nelle aziende comunali.
E tra Comune e Regione è scoppiata la polemica: "Non so nulla di questa decisione, ma il Comune non è una discarica e i lavoratori non sono rifiuti", ha dichiarato Orlando.

"E' assolutamente corretto che quando la Regione assegna del personale a un ente pubblico come il Comune lo informi e indichi le qualifiche. Io, invece, l'ho appreso quasi per caso da un giornalista ed è alquanto inusuale, direi - ha aggiunto il sindaco - E' anche una forma di rispetto per i lavoratori oltre che per l'amministrazione. Non e' un problema ideologico ma di serietà dell'amministrazione - dice Orlando - Si tratta di una Regione che assegna dei lavoratori, al di là delle necessità di un Comune".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Repubblica/Palermo.it]

- Scontro aperto con la frangia violenta degli ex Pip (Guidasicilia.it, 27/05/13)

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17 marzo 2014
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