Fallimento catastrofico. Secondo l'ex comandante delle forze Usa in Iraq questa guerra è ''un incubo senza fine''
La guerra in Iraq si è rivelata in quattro anni e mezzo ''un incubo senza fine'' e ''un catastrofico fallimento''.
E' forse l'attacco più duro alla guerra in Iraq, e nello stesso tempo uno dei più autoreveoli, visto che a pronunciarlo è stato il generale di corpo d'armata Ricardo Sanchez, ex comandante delle forze Usa in Iraq e alto responsabile del Pentagono.
Secondo la sferzante dichiarazione del generale, l'attuale strategia della Casa Bianca nella guerra in Iraq non porterà alla vittoria. Sanchez ha inoltre definito gli attuali leader politici americani ''incompetenti'', ''corrotti'' e ''negligenti nel compiere il loro dovere'', aggiungendo che sarebbero stati portati davanti a una corte marziale se avessero agito così da militari.
Le critiche del generale sono rivolte soprattutto contro l'insieme dell'amministrazione americana, che a suo parere avrebbe dovuto mobilitarsi nella sua interezza per la stabilizzazione dell'Iraq. ''La leadership nazionale continua a credere che la vittoria possa essere ottenuta solo con il potere militare - ha affermato - ma le continue manipolazioni e gli aggiustamenti alla strategia militare non porteranno alla vittoria. Il massimo che possiamo fare con questo approccio difettoso è allontanare la sconfitta''.
Senza citare per nome il presidente George W. Bush, il generale ha definito l'escalation di truppe ''un tentativo disperato da parte di un'amministrazione che non ha accettato la realtà politica ed economica di questa guerra''. ''Non c'è dubbio che l'America stia vivendo un incubo senza fine'', ha aggiunto.
Il generale Sanchez ha comandato la coalizione a guida Usa in Iraq dal giugno 2003 fino al luglio 2004, proprio mentre l'insurrezione anti-Usa si consolidava. E' andato in pensione nel 2006 ed ha detto che è stato lo scandalo degli abusi sui prigionieri ad Abu Ghraib a rovinare la sua carriera.
I suoi attacchi sono diretti soprattutto contro il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, che era guidato dall'attuale segretario di Stato Condoleezza Rice quando lui era in Iraq. Ma Sanchez non ha risparmiato le critiche anche al Congresso, il Dipartimento di Stato e la politica in generale. ''L'America non si è davvero impegnata per vincere questa guerra'', ha dichiarato. ''Politici di entrambi gli schieramenti hanno ostacolato gli sforzi bellici''.
La Casa Bianca non ha voluto commentare direttamente le parole di Sanchez. ''Apprezziamo i servigi da lui resi al Paese'', ha dichiarato la portavoce Kate Starr. Sia l'attuale comandante militare David Petraeus che l'ambasciatore a Bagdad Ryan Crocker, ha aggiunto la Starr, hanno dichiarato che in Iraq ''vi è ancora lavoro da fare, ma vengono fatti progressi''.