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Fannulloni fuorilegge

Approvato il ''decreto Brunetta'' sulla Pa: immediato lo scontro tra governo e sindacati

13 maggio 2009

Il Consiglio dei ministri di venerdì scorso (8 maggio 2009) ha approvato il cosiddetto "decreto Brunetta" sulla Pubblica amministrazione. L'approvazione del decreto ha scatenuto subito la polemica tra governo e sindacati.
Lo schema di decreto legislativo, che dà attuazione alla delega contenuta nella legge n.15 del 2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, dovrà passare ora al vaglio delle parti sociali, attraverso il Cnel, della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari per il parere previsto, ma le organizzazioni sindacali già lo hanno bocciato.

"L'approvazione dello schema di decreto delegato di attuazione della legge Brunetta da parte del Consiglio dei Ministri è avvenuta in assenza di qualsiasi confronto con le Organizzazioni Sindacali" ha denunciato il responsabile del dipartimento Settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, che ha chiesto "un confronto necessario per un provvedimento che è destinato a stravolgere il sistema di relazioni sindacali e contrattuali, con effetti sulla efficacia delle Pubbliche Amministrazioni tutti da verificare". "Chissà - ha aggiunto Gentile - se tutti i ministri interessati dal provvedimento ne hanno preso conoscenza o se, invece, siamo alla ripetizione del famoso consiglio dei ministri dei 9 minuti e mezzo dello scorso anno e che poi portò ad un provvedimento nefasto ed emanato molto tempo dopo".
Anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha invitato il governo a "tornare indietro" sullo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. "Le riforme nel lavoro e nel pubblico impiego si fanno attraverso discussioni trasparenti tra governo e sindacato - ha detto Bonanni - o Berlusconi torna indietro o noi protesteremo fortemente contro questa iniziativa arbitraria". "Siamo molto irritati per questa invasione di campo della politica, che, su una partita come quella del pubblico impiego se la canta e se la suona" ha aggiunto il segretario della Cisl. "Se il governo ha interesse a modificare l'andamento del pubblico impiego deve avviare una discussione trasparente, e non procedere con proclami e decreti".

Proteste anche da parte delle sigle sindacali che rappresentano le forze di polizia. "No al tentativo del ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, di limitare il nostro ruolo". Ad affermarlo sono stati i sindacati di polizia Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Consap, Coisp e Uilps. "Dopo aver dichiarato guerra ai sindacati, alla libertà dei lavoratori e alla democrazia delle rappresentanze - hanno denunciato i sindacati - Brunetta intende passare ai fatti: con la proposta di modifica dell'impianto della 195/95, che contiene le norme base per l'esercizio dell'azione sindacale, il ministro propone la durata di tre anni sia per il rinnovo della parte economica che per quella normativa, e, soprattutto, l'anticipo del 90% di quello che il Governo ritiene debba essere l'aumento retributivo in caso di vacanza contrattuale superiore a 60 giorni. Questo - hanno sottolineato - vuol dire che, passati i 60 giorni dalla scadenza del contratto che regola gli stipendi degli operatori di polizia, il Governo decide da solo quale debba essere l'aumento, e di questo aumento "concede" il 90% all'operatore di polizia. Lasciando che il sindacato lotti con ogni mezzo nella speranza di strappare una "mancetta" superiore al restante 10%".

Per il ministro Renato Brunetta l'approvazione del decreto è stato invece "una rivoluzione copernicana al servizio del cittadino, che potrebbe essere operativa già da giugno. Valutazione, contrattazione, dirigenza, class action - ha detto Brunetta - sembrano cose lunari; invece sono legge dello Stato". Per Brunetta, il decreto significa "trasparenza, valutazione, merito, nuovo tipo di contrattazione, azione collettiva nelle mani dei cittadini per controllare l'operato della pubblica amministrazione". "Lo abbiamo approvato oggi - ha aggiunto Brunetta -, ora inizia l'iter parlamentare con i pareri della conferenza Stato-Regioni, Cnel, parti sociali, poi tornerà per la valutazione definitiva in consiglio dei ministri e conto che entro giugno sia operativo così da partire". [Informazioni tratte dal Corriere.it]

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13 maggio 2009
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