Fatta l'Europa, fatti gli europei... L'uso e l'abuso delle droghe nell'Unione Europea
Dal rapporto annuale sul consumo delle droghe nell'Ue. Aumenta il consumo della cocaina
In Europa ci si droga, e parecchio. Dalla Relazione annuale 2005 dell'Agenzia europea per le droghe (Emcdda) di Lisbona, presentata la scorsa settimana a Bruxelles è risultato che la prima droga ed essere consumata nell'Ue è la cannabis, seguita dall'ecstasy e dalla cocaina, che però ha avuto un vero e proprio boom di consumo specie tra i giovani, soprattutto in Gran Bretagna e Spagna, ma anche in Italia.
Cocaina. Secondo gli esperti Ue, ''sta diventando la droga preferita dei giovani europei'' e in particolare di britannici, spagnoli e italiani. ''Gli indicatori sul traffico e consumo di cocaina - si legge nella relazione - mostrano un imponente aumento di importazione e consumo di questa sostanza, mentre sempre più dati dimostrano l'esistenza di problemi di salute legati alla cocaina''.
Dopo Regno Unito e Spagna, l'Italia è il paese Ue in cui si registra il maggior consumo di cocaina sia tra i giovani adulti di età compresa tra i 15 ed i 34 anni (2,2% circa) con un maggiore aumento tra i maschi della stessa fascia di età (2,6%). Il record europeo di consumo spetta ai giovani maschi tra i 15 e i 34 anni britannici e spagnoli (6,2%). Circa 3-3,5 milioni di persone (1% di tutta la popolazione adulta) ha consumato cocaina nel corso dell'ultimo anno. Risulta molto elevata anche la percentuale di persone che hanno assunto cocaina nel corso dell'ultimo mese: circa 1,5 milioni di persone, pari allo 0,5% della popolazione adulta.
Il consumo di cocaina varia considerevolmente da paese a paese. La Spagna, il Regno Unito e l'Italia registrano i massimi livelli di diffusione, con rispettivamente il 4,8%, il 4,2% e il 2,2% dei giovani adulti ad averla assunta nell'ultimo anno.
Aumentano anche in Europa le domande di trattamento per problemi legati alla cocaina, che rappresentano ormai il 10% circa delle richieste di trattamento per problemi di tossicodipendenza.
Cannabis. L'erba e il ''fumo'' (hashish) si confermano le sostanze stupefacenti più diffuse nell'Ue con oltre il 20% della popolazione adulta che ammette di averne fatto uso almeno una volta nella vita. La sua incidenza però ''precipita'' al 6% degli adulti se si considera il consumo nell'arco dell'ultimo anno, e al 4% negli ultimi 30 giorni.
La forte differenza tra consumo saltuario e consumo corrente indica che l'uso di cannabis ''tende a essere occasionale o che prima o poi viene interrotto'', si legge nel rapporto. Le indagini evidenziano che il consumo è più diffuso tra gli uomini (fino a sei consumatori per ogni donna) e riguarda prevalentemente le zone urbane densamente popolate.
L'uso di cannabis è più comune tra i giovani (tra i 15 e i 34 anni) con una percentuale compresa tra l'11% e il 44% di consumatori occasionali. Nel complesso, secondo la relazione, ''da una stima rudimentale si potrebbe concludere che un giovane europeo su 10-20 fa uso attualmente di cannabis''. In Italia secondo i dati relativi al 2003, il 12% circa dei giovani tra i 15 ed i 24 anni ha consumato cannabis nel corso dell'ultimo mese, una quota tra le quattro più elevate d'Europa dietro a Gran Bretagna (16%), Spagna (14%) e Germania (13%).
Droghe sintetiche. Anche il consumo di ecstasy è in aumento e ha superato quello delle anfetamine, piazzandosi al secondo posto dopo la cannabis.
Resta basso invece il consumo di sostanze allucinogene come l'Lsd, mentre cresce tra gli studenti delle superiori la tendenza a sperimentare allucinogeni naturali come i ''funghi magici''.
Il consumo di ecstasy ha avuto un aumento costante e si stima che attualmente circa 2,6 milioni di persone in Europa (0,8% della popolazione di età compresa tra i 15 e i 34 anni), ne abbiano fatto recentemente uso. Le percentuali più elevate sono state registrate in Gran Bretagna (6,9%), Repubblica Ceca (5,9%), Spagna (3,8%) e Estonia (3,7%). In Italia meno dell'1% del campione dichiara di aver fatto recentemente uso di ecstasy.
Una ''giovine Italia'' che fuma in abbondanza. Dal dipartimento nazionale per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, le notizie che arrivano si sposano bene a quelle Europee. Da una ricerca recente, infatti, risulta che in Italia l'età del primo contatto con la droga si è sensibilmente abbassata: il gruppo più interessato è quello tra i 14 e i 19 anni, che attraverso il 'passaparola' con i compagni di scuola prova per la prima volta uno spinello o una delle cosiddette 'sostanze ricreazionali', espressione tecnica quanto ambigua che indica ecstasy, anfetamina e in generale le pasticche che si consumano in discoteca o nel weekend.
Il 32,1% dei giovani dai 14 ai 24 ha fatto uso di cannabis e il 4,8 di cocaina, uno o più volte nella vita. E cambia la natura stessa delle droghe: oggi, nella cannabis e nei suoi derivati, che arrivano soprattutto dal Nord Africa, la percentuale di principio attivo può arrivare fino al 15%, mentre negli anni Settanta, quando gli spinelli diventarono di moda, non si superava il 2-3%. I ragazzi che vanno regolarmente a scuola, comunque, sono più protetti.
Ma chi sono i ragazzi 'protetti'? E quali quelli più a rischio? La relazione del Dipartimento indica la conoscenza del rischio come l'elemento più importante per non diventare dipendenti. Ma solo il 10% degli italiani ritiene che le droghe leggere (un'espressione rifiutata come troppo generica dagli uffici governativi) comportino un rischio. Un buon livello di scolarità è il secondo strumento per proteggersi, mentre chi fuma o abusa di alcol corre più rischi di utilizzare anche droghe.