Fazio elogia la Sanità siciliana... No, la critica e l'attacca
Nel giro di otto giorni il ministro della Salute ha totalmente cambiato parere sulla politica sanitaria siciliana
Lo scorso 11 maggio, esattamentte otto giorni fa, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha elogiato la politica regionale siciliana che vuole rimettere a posto in conti pubblici della Sanità. "Ci sono alcune regioni che stanno dimostrando di procedere secondo i piani di rientro. Lazio e Sicilia sono sicuramente fra queste così come sta andando bene anche l'Abruzzo. L'idea è quella di portare tutte le regioni a livello di quelle che hanno le buone pratiche, come questo avviene è irrilevante. La filosofia dei costi standard non parte dal costo ma dalla qualità e quindi dalla riduzione degli sprechi e dal governo dell'adeguatezza".
Quelle dichiarazioni, però, non sono piaciute ai deputati del Pdl siciliano che subito hanno diffuso una nota congiunta. "La dichiarazione del Ministro Fazio sulla condizione della sanità in Sicilia è priva di elementi importanti sul piano di rientro - hanno scritto i deputati del Pdl Nino Germanà, Giuseppe Marinello, Alessandro Pagano, Vincenzo Fontana e Vincenzo Garofalo - La Regione Siciliana non ha implementato nessuna delle attività previste dal piano di rientro, non ha provveduto al riequilibrio della rete ospedaliera né è stata avviata quella per le malattie rare; non è stato esercitato il controllo sulla spesa farmaceutica, né sulla spesa di funzionamento del 118; non sono state presentate le piante organiche delle Aziende Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Territoriali, ed inoltre non sono state avviate né la rete per la protezione dei soggetti più deboli, né la rete RSA nel territorio delle province di Trapani, Palermo, Agrigento, Enna e Siracusa".
La nota dei componenti del Pdl siciliano continuava segnalando altre mancanze e fallimenti raggiunti dall'assessore alla Salute Massimo Russo, e quindi del governo Lombardo. Che dire? E' giusto che ognuno esprima il proprio punto di vista. Evidentemente, le cose viste dal ministro Fazio sul percorso intrapreso dalla Sanità in Sicilia gli sono sembrate buone...
E invece no. O meglio, e in vece non più! Infatti, stando alle parole che ieri ha espresso sulla sanità siciliana, intervenendo in Parlamento al question time, sembra proprio che il lavoro fatto dall'assessorato siciliano alla salute sia veramente deprecabile: "Cinquecento milioni di euro nel 2011 potrebbero essere sottratti alla sanità regionale siciliana, e quindi la garanzia dei livelli essenziali di assistenza (Lea) è destinata ad altre voci del bilancio regionale con possibili ripercussioni sulla tutela della salute dei cittadini siciliani". "Sulla garanzia dei Lea - ha affermato il ministro - pesa fortemente un'incognita; un'incognita rappresentata dalla recente decisione della Regione di ridurre, sulla base di un'interpretazione quanto meno discutibile della normativa vigente, la compartecipazione al fondo sanitario regionale dal 49% al 42,5%". Questo significa, ha spiegato Fazio, "che almeno 500 milioni di euro nel 2011 potrebbero essere sottratti alla sanità regionale; dunque, la garanzia dei Lea è destinata ad altre voci del bilancio regionale, con possibili ripercussioni sulla tutela della salute dei cittadini".
Secondo il ministro, il sistema sanitario regionale della Sicilia è caratterizzato da "perduranti criticità. In un nostro documento del marzo 2011 si evidenziano la bassa percentuale di assistenza domiciliare agli anziani, la bassa disponibilità di strutture residenziali per anziani non autosufficienti e l'esistenza di elevati indici di inappropriatezza come, ad esempio, in relazione ai parti cesarei". Ma anche "alcuni impegni della regione contenuti nel piano di rientro - ha precisato il ministro - restano caratterizzati da elevata criticità e le iniziative per rimediare agli inadempimenti degli anni 2007/8/9 sono state definite dal Tavolo previsto insufficienti".
Fazio ha inoltre sottolineato come la percentuale dell'assistenza ospedaliera risulti "elevata" e sul 118, ha detto, "permangono forti dubbi in ordine ai chiarimenti richiesti sullo schema di riordino del sistema di emergenza-urgenza". Quanto alla spesa farmaceutica territoriale, ha rilevato, "è superiore al tetto normativo di riferimento del 13,6%".
Dunque, ha assicurato il ministro, "continueremo a vigilare seriamente, insieme al ministero dell'Economia, sui piani di rientro, affinché le perduranti criticità possano venire risolte".
Insomma, esattamente il contrario da quanto detto otto giorni fa... Secondo il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, le parole di Fazio sono in realtà parole di qualcun altro. "Qualcuno si illudeva che il ministro Fazio avesse libertà di pensiero e di parola. In effetti, dopo avere elogiato solo pochi giorni fa la sanità siciliana, è stato richiamato all'ordine dai vice ascari isolani, in arte parlamentari del Pdl, e ha invertito la rotta di 180 gradi. Parlando stavolta al contrario del nostro sistema sanitario, ne ha esaltato le criticità". "Anche il riflesso condizionato dei vice ascari - ha aggiunto il governatore - non si è fatto attendere: da Buzzanca a Marinello, da Caputo a Germanà, inguaribili nostalgici del sistema sanitario modello Salemi e dintorni, è partito il coro 'Russo deve dimettersi'. In effetti, a ben considerare l'incredibile performance del ministro, un siciliano con un minimo di dignità e orgoglio per lo straordinario impegno profuso dall'assessore Massimo Russo, nel riformare un vecchio sistema sanitario di cui c'è poco da rimpiangere, dovrebbe chiedere le dimissioni del ministro per ragioni di coerenza e serietà".
[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it]