Federalismo... la magica parola
''Il federalismo rappresenta per il nostro Paese una svolta epocale...''
Dall'alto Veneto alla profonda Sicilia, passando per l'insulare Sardegna, non si sente parlare d'altro e la parole magica rimane sempre una: Federalismo Fiscale.
"Il federalismo rappresenta per il nostro Paese una svolta epocale. La costituzione federale, infatti, permette di creare una nuova triade politica basata su: autonomia, solidarietà e responsabilità".
Queste le parole del presidente del Senato, Renato Schifani, ieri nel corso di un convegno a Cortina d'Ampezzo, organizzato dal gruppo regionale del Pdl. Il siciliano presidente del Seneto ha parlato di "un nuovo disegno di assetto istituzionale del Paese, nell'ambito del quale le regioni possano vedere, non soltanto salvaguardato, ma anche valorizzato il loro ruolo di governo e di responsabilità", perché "l'organizzazione federalista segna la complessiva trasformazione del sistema politico e istituzionale sulla base del principio di responsabilità".
Insomma, la chiave per sciogliere le difficoltà fin qui incontrate sulla strada del federalismo, ha sottolineato Schifani, è stata quella del federalismo fiscale: "Solo dando alle Regioni autonomia finanziaria sul versante delle entrate e della spesa, garantendo alle stesse il potere tributario sulle basi imponibili locali e ancorando il tributo alla territorialità, sia per quanto riguarda i tributi istituiti dalle Regioni sia per quanto riguarda l'attribuzione di quote del gettito degli altri tributi, è possibile valorizzare il principio di responsabilità [...] La responsabilità politica indotta dal federalismo fiscale potrà permettere di raggiungere altri tre obiettivi: in primo luogo, favorire lo sviluppo di politiche realmente rispondenti alle preferenze dei cittadini. In secondo luogo, creare una sorta di competizione virtuosa tra Regioni. In terzo luogo, come conseguenza delle spinte precedenti, ci sarà un disincentivo nei confronti delle pratiche amministrative inefficienti e dello spreco di risorse pubbliche".
L'eco della parola "federalismo", profferta ieri dalla seconda carica dello Stato e scesa dalle alte Dolomiti, è stato sentito, più e più volte, già il giorno prima alzarsi dalla Sardegna. Nella giornata in cui si sono tenute le celebrazioni per i 60 anni dell'Autonomia dello Statuto sardo, a parlare di autodeterminazione regionale e cooperazione è stato Raffaele Lombardo, governatore dell'altra grande regione autonomistica d'Italia, la Sicilia.
Sardegna e Sicilia, sessant'anni di autonomia regionale alle spalle e un'idea comune: una proficua collaborazione in vista del confronto Stato-Regioni in materia di federalismo.
Questo il passaggio chiave emerso durante il convegno "Gli Statuti di autonomia nell'Europa delle Regioni". Numerosi gli spunti di interesse e le proposte per un cammino comune.
Il presidente della Regione Sardegna Renato Soru, ha accolto favorevolmente l'invito rivolto da Lombardo, a rilanciare la Conferenza delle Regioni a Statuto speciale, quale motore propulsore del tavolo attorno al quale dovranno sedere tutte le Regioni italiane prima del confronto con il Governo.
Le due regioni insulari dell'Italia centro-meridionale Sardegna e Sicilia hanno un "rapporto naturale di alleanza" che consente loro di presentarsi insieme per un confronto con l'Italia e l'Europa. Una convinzione, quella di Lombardo, che ha permesso l'ottenimento negli anni di una forma avanzata di federalismo, e l'esigenza che le due isole portino avanti rivendicazioni comuni su alcuni obiettivi che si prefiggono di raggiungere con la bozza Calderoli. "Occorre un patto di alleanza - ha sottolineato Lombardo - tra Sardegna e Sicilia, che parlano la stessa lingua sotto il profilo autonomistico e presentano alcune differenziazioni rispetto alle Regioni del nord Italia. Il federalismo è una sfida che ci costringe a intraprendere un percorso virtuoso, archiviando la pagina dell'assistenzialismo che tanti danni ha prodotto nel Mezzogiorno. Ma occorre una grande mobilitazione politica e sociale".
Il presidente sardo, Renato Soru, ha rivolto un appello "a tutto il popolo sardo: mettiamo da parte le divisioni interne e cerchiamo di acchiappare una speranza del passato, che oggi è a portata di mano. Il nuovo patto con lo Stato può essere fatto anche di alcune piccole sconfitte: non possiamo spaventarci di fronte a qualche sentenza della Corte Costituzionale, o dinnanzi ai contrasti che ci sono stati e ci saranno. Dobbiamo stare insieme, all'interno delle cornici nazionale ed europea. Bene ha detto Lombardo: basta con l'assistenzialismo. Ma io dico basta anche al paternalismo dello Stato: noi possiamo occuparci meglio dei nostri problemi e con un minore spreco di risorse".
Raffaele Lombardo, spostandosi poi da Cagliari a Napoli, dove si è festeggiata ieri la Festa nazionale dell'Mpa, durante il suo discorso ha detto: "La stagione del Federalismo deve segnare la sconfitta della criminalità organizzata, non solo il contrasto". "Ora è il momento della Campania e di Castelvolturno - ha aggiunto il governatore della Sicilia - non posso che guardare con favore a questo intervento dello Stato che mi auguro sia forte, decisivo e ovunque però: in Sicilia, coma in Puglia, Calabria e Campania. Mi auguro che questa stagione del Federalismo ci porti, non a continuare a combattere la criminalità, ma a registrarne la sconfitta definitiva".
E anche il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha aderito alla proposta di un fronte unico delle regioni del Sud al tavolo del federalismo che, a questo punto, è diventata a tutti gli effetti la piattaforma programmatica del presidente della Regione siciliana.
Un idea lanciata lo scorso giugno dal presidente dello Svimez, Nino Novacco, in occasione della annuale presentazione del report sull'economia delle regioni del sud. Lombardo, che fu relatore al convegno Svimez, da quel momento si è fatto promotore della costituzione di una vera e propria conferenza permanente dei presidenti delle regioni meridionali, ne ha a lungo parlato con gli altri governatori, e adesso arrivano le adesioni: prima quello di Soru, poi quello di Bassolino. "Abbiamo molto da lavorare insieme - ha detto Lombardo -, superando steccati e barriere ideologiche. Esattamente come accade tra le regioni del Nord".
La questione delle accise sulla raffinazione del petrolio - "La Sicilia e tutte le altre Regioni avranno la possibilità di trattenere le accise sulla raffinazione dei prodotti petroliferi, ma a condizione che i Governatori prendano in carico altre funzioni". Il ministro leghista Roberto Calderoli ha anticipato così la proposta che porterà giovedì prossimo al tavolo della conferenza Governo-Regioni-Enti locali, per sbloccare il nodo che sta creando tensioni tra le Regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale, in particolare la Sicilia.
Sulle polemiche sorte proprio in questi giorni, Raffaele Lombardo da Cagliari aveva detto: "Se è vero che alcune regioni non vogliono riconoscere il sacrosanto diritto della Sicilia e della Sardegna a riscuotere parte delle accise sulla raffinazione del petrolio, che si prendano le raffinerie: nessuna quota di denaro, nessuna cifra mai potrà restituirci l'integrità del territorio". "Esiste - aveva detto ancora Lombardo - un principio cardine del federalismo: a nuove competenze, nuove risorse. La bozza Calderoli va proprio in questa direzione quando prevede per la Sicilia e la Sardegna, che ospitano la maggior parte delle raffinerie italiane, la possibilità di incassare una parte delle accise sul petrolio raffinato nei rispettivi territori. Non si tratta - aveva affermato - di un regalo, ma dell'individuazione delle risorse necessarie a coprire le nuove competenze che saranno trasferite dallo Stato".
Per il presidente della Regione siciliana, "chi fa ostruzionismo o non ha letto il testo della proposta o è in malafede. I presidenti di tutte le altre regioni italiane dovrebbero invece approfittare del fatto che Sicilia e Sardegna, forti delle rispettive autonomie costituzionali, abbiamo ottenuto che questo principio fosse messo sul tappeto, per chiederne l'applicazione".
[Informazioni tratte da AGI, Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Il Sussidiario.net]