FENOMENO EPOCALE
Mentre a Lampedusa sbarca disperazione e speranza, il sindaco dell'isola sogna una 'cittadella dell'accoglienza'
Ritorniamo anche oggi a parlare di Lampedusa e di immigrazione, perché, come ha ricordato ieri il sindaco dell'isola, Dino De Rubeis, dopo l'ennesimo sbarco (LEGGI), l'immigrazione è un fenomeno epocale che non riguarda soltanto le isole Pelagie, e con il quale si devono fare i conti oggi e in futuro, e certo non solo perseguendo la politica dei Centri di immigrazione ed espulsione.
Forse oggi, o al massimo domani, De Rubeis, accompagnato dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, incontrerà Silvio Berlusconi. Al premier vuole presentargli quello che lui 'sogna' realizzare nella sua isola: una "cittadella dell'accoglienza e della speranza" da contrapporre, appunto, a quello che si vuol fare diventare Lampedusa, un'isola lager.
Il sindaco, cha ha già inviato il suo 'piano' (una relazione di cinque pagine) al presidente Lombardo e a quello dell'Ars, Francesco Cascio, chiede la chiusura immediata del Cie di contrada Imbriacola e la sua trasformazione in centro per attività ricreative dei giovani e si rende disponibile a far realizzare, un nuovo centro a Capo Ponente, distante dall'abitato. "Lì - dice De Rubeis - si può garantire maggiore sicurezza per e creare uno spazio per le donne, uno per famiglie, uno per i richiedenti asilo divisi per etnie, un angolo per i minori e una struttura sanitaria per pronto intervento. Una cittadella dell'accoglienza e della speranza, insomma. Non deve essere un Cie - sottolinea - un centro di soccorso e prima accoglienza, una mega struttura con 2mila posti per garantire la prima accoglienza e una permanenza per più giorni".
Dopo gli ultimi sbarchi, a Lampedusa oggi sono presenti complessivamente 650 migranti. "Sono divisi nel centro di contrada Imbriacola - afferma Cono Galipò, amministratore delegato di 'Lampedusa Accoglienza' che gestisce le strutture - e l'ex base Loran (ancora in fase di ristrutturazione, ndr). In contrada Imbriacola fra oggi e domani si dovrebbero concludere i lavori per rimuovere le macerie" residuo dell'incendio nel capannone centrale provocato alcune settimane addietro da alcuni migranti tunisini in rivolta (LEGGI).
"Gli sbarchi a Lampedusa - ha sottolineato ancora il sindaco De Rubeis - ci sono ugualmente nonostante gli accordi presi del Governo: dall'altra parte non li rispettano". Secondo De Rubeis, insomma, si può parlare quasi di un 'fallimento' degli accordi stipulati "nel senso che quando i nostri rappresentati vanno a trattare tornano tranquilli ma gli accordi non reggono".
Il sindaco ha voluto poi replicare al sottosegretario Alfredo Mantovano che ieri, confermando l'intenzione del governo di mantenere in attività il Cie a Lampedusa, aveva ricordato come, in occasione dell'emergenza del 2002 che interessò la sua regione, la Puglia, con le ondate di sbarchi dall'Albania ha affermato: "Devo dire che ci lamentammo un pò di meno...". "La realtà di Lampedusa è diversa - dice De Rubeis - e il sottosegretario la conosce. La nostro isola è di 20 chilometri quadrati ed è tutta a vocazione turistica, non come la Puglia che è più grande...". Il sindaco quindi dice di apprezzare lo stile "di far politica di Mantovano. Solo che evidentemente non conosce ancora la mia relazione ed è rimasto fermo alle proteste. La nostra - ha concluso riferendosi al piano che intende presentare a Berlusconi - è una grande apertura per garantire il benessere di queste persone".
Intanto ieri, i cinque europarlamentari (Giusto Catania, Willy Meyer Pleite, Vittorio Agnoletto, Gabi Zimmer, Roberto Musacchio) che lo scorso 13 e 14 febbraio hanno visitato il Cie di contrada Imbriacola e l'ex base militare Loran, hanno presentato un'interrogazione sui centri di detenzione per migranti di Lampedusa alla Commissione europea. "Vogliamo - si legge nel documento - che la Commissione verifichi, anche alla luce della documentazione fornita, se le condizioni nelle due strutture per migranti di Lampedusa rispettano le direttive europee in materia di accoglienza, e se la situazione da noi riscontrata nel corso dell'ispezione non dimostri gravissime violazioni dei diritti fondamentali di ogni persona, indipendentemente dallo status di migrante irregolare, richiedente asilo, residente regolare o cittadino".
I deputati domandano alla Commissione di accertare anche se "per la costruzione del nuovo centro Loran e per la ricostruzione parziale di contrada Imbriacola siano rispettate le norme europee in materia ambientale e di gare d'appalto". Gli europarlamentari, infine, hanno chiesto anche l'intervento di Thomas Hammargerg, Commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, e del Comitato per la prevenzione della tortura.
[Informazioni tratte da Apcom, La Siciliaweb.it, Corriere.it, Rainews24]
- "Gli sbarchi riprendono e l'isola r-esiste" di F. Vassallo (www.meltingpot.org)