Fermate tra lo Stretto di Messina e il mare di Siracusa due grosse navi ''madre'' per lo sbarco degli immigrati
Un grosso peschereccio di trentina di metri e un drammatico inseguimento che si è protratto per circa 5 miglia nelle acqua al largo di Marzameni (Sr). Poi la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera sono riuscite a fermarlo, dopo aver dovuto sparare in aria alcuni colpi d'arma da fuoco a scopo intimidatorio. E' la cronaca dei fatti che si sono svolti la notte scorse per fermare l'ennesima grande nave 'madre' per lo sbarco di clandestini.
I finanzieri sono entrati in azione dopo che era stata segnalata la presenza di una cinquantina di migranti appena sbarcati a terra. A conclusione dell'inseguimento, a bordo dell'imbarcazione sono stati trovati 47 extracomunitari.
La nave 'madre' è stata quindi scortata fino a Portopalo di Capo Passero, dove si sono svolte le procedure di identificazione e le indagini per risalire ai componenti dell'equipaggio.
Tra i cinquanta clandestini bloccati a terra dalle forze dell'ordine, quattro sono stati ricoverati nell'ospedale di Noto. Le ricerche sono andate avanti per tutta la mattinata lungo il litorale siracusano per rintracciare altri extracomunitari, che sarebbero riusciti a sbarcare.
Gli scafisti della nave ''madre'' sarebbero già stati individuati dagli investigatori.
Ed un altro motopesca, con 150 clandestini a bordo, è stato intercettato a sud dello Stretto di Messina dalla nave ''Prometeo'' della Marina militare, che era diretta verso il porto di Augusta. Quest'altra imbarcazione, quasi certamente un'altra nave ''madre'', era diretta molto probabilmente verso le coste calabresi. L'avvistamento è avvenuto al largo della costa di S. Teresa di Riva.