Fermato commando mafioso a Palermo
Bloccati due uomini su un'auto rubata. Nel bagagliaio armi e passamontagna
Risvolti inquietanti dopo l'arresto di due giorni fa a Piazza Lolli, quando due uomini sono stati trovati con passamontagna ed armi nel bagagliaio. Due ipotesi sul bersaglio: uno spacciatore con interessi nella zona o qualcuno per vendicare l'omicidio di Giuseppe Di Giacomo alla Zisa. La mafia stava per tornare a sparare. Sarebbe stato il secondo omicidio nel giro di pochi giorni, dopo quello di Di Giacomo alla Zisa. Non stavano preparando una rapina, ma erano stati inviati dai boss del mandamento Porta Nuova per regolare i conti. I due uomini arrestati due giorni fa a piazza Lolli, mentre si trovavano a bordo di un'auto rubata con passamontagna e pistole cariche e pronte a sparare, aspettavano qualcuno. Ma una segnalazione al 113 è servita a scongiurare il peggio.
Diversi erano gli elementi che lasciavano intendere come i due stessero preparando un agguato. E la tesi è stata confermata non appena la polizia ha scoperto l'identità dei due arrestati: Fabio Pispicia (43 anni), fratello di Salvo, considerato uno dei boss del mandamento Porta Nuova ed attualmente detenuto in carcere, e Sergio Giacalone (44 anni), meccanico della zona. Entrambi erano incensurati. Non è ancora chiaro chi stessero cercando i due, e probabilmente si trattava di qualcuno che aveva interessi economici nella zona, magari uno spacciatore. Proseguono su due piste le indagini, entrambi connesse all'omicidio della scorsa settimana, quando Giuseppe Di Giacomo è stato ucciso da due sicari in via Eugenio l'Emiro, mentre viaggiava a bordo di una Smart con il nipotino. I due del commando attendevano qualcuno collegato a Di Giacomo, e che magari assieme a lui si era macchiato di qualche "grave errore", oppure erano stati inviati per vendicare l'omicidio della Zisa?
A sostegno della prima ipotesi ci sarebbe il collegamento del fratello di Fabio Pispicia, Salvo, cognato di una persona sospettata di essere uno dei nuovi capi della mafia del centro città. In entrambi i casi i risvolti dell'arresto di piazza Lolli lasciano intendere che il mandamento di Porta Nuova sia in "fibrillazione", o almeno questo è il termine utilizzato dagli investigatori che indagano sui clan interessati. Le armi custodite nell'auto rubata, senza sicura e con la matricola abrasa, saranno a breve analizzate per scoprire se c'è un collegamento con i colpi esplosi alla Zisa nell'ultimo omicidio di mafia. (Scritto da Riccardo Campolo per Palermotoday.it)