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Ferragosto e caro benzina: come una tradizione...

Il prezzo dei carburanti continua a salire, i consumatori insorgono e i petrolieri dicono che la colpa è dei mercati internazionali

06 agosto 2009

Ancora aumenti, dopo quelli degli ultimi giorni, per i carburanti. Ieri la Shell ha superato tutti gli altri marchi e con un rincaro di 3,5 centesimi per la benzina, ha sfiorato quota 1,35 euro al litro (1,349 euro). Le altre compagnie si sono allineate più o meno al livello raggiunto l'altro ieri dall'Agip, intorno a 1,34 euro. Shell, oltre a ritoccare il prezzo della benzina, ha anche rivisto al rialzo quello del gasolio, portandolo a 1,169 euro al litro (+3 centesimi). Api-Ip portano la verde a 1,339 (+2 cent) e il gasolio a 1,161 (+2,2); Erg vara un aumento di 3 centesimi per la benzina (a 1,339) e di 1,9 centesimi per il diesel (1,158); i rincari di Esso sono di 2 centesimi per entrambi i carburanti, con la verde che sale a 1,339 e il gasolio a 1,163; Q8 aumenta la benzina di 2,2 centesimi (a 1,335) e il diesel di 2,3 centesimi (a 1,161); i rialzi di Tamoil sono rispettivamente di 2,4 cent (a 1,339) e di 2,2 cent (a 1,161); Total, infine, corregge al rialzo di 2 cent la verde (1,339) e di 1,5 cent il gasolio (1,158).
Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia, gli aumenti sono praticamente generalizzati, con l'eccezione dell'Agip.

Intanto insorgono i consumatori, mentre l'Unione Petrolifera replica che le variazioni dei listini in Italia riflettono quelle che si stanno verificando sui mercati internazionali. La novità è rappresentata dall'intervento deciso del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, che ha annunciato "l'ultimo giro per i furbi". Il governo, ha spiegato, "sta monitorando con attenzione la situazione e intensificando i controlli perché sarebbe intollerabile verificare comportamenti speculativi in piena crisi economica e alla vigilia dell'esodo vacanziero".
Per Adusbef e Federconsumatori, l'aumento dei prezzi deciso dall'Agip rappresenta "la dimostrazione lampante dell'inaccettabile meccanismo speculativo di doppia velocità di adeguamento dei carburanti, pronti a scattare al rialzo non appena le quotazioni del petrolio accennano ad aumentare, ma lentissimi ad adeguarsi quando queste ultime sono in ribasso". Secondo il Codacons, questo aumento "è incredibile, perché l'Agip dovrebbe mostrare un comportamento più responsabile, sapendo che poi le altre compagnie si adeguano ai suoi aumenti". E l'associazione dei consumatori chiede quindi al Governo di convocare "i vertici dell'Eni per avere chiarimenti, considerato che gli ultimi aumenti sono del tutto ingiustificati". L'Unione Petrolifera risponde colpo su colpo: nella definizione del prezzo dei carburanti "si conferma l'assoluta correttezza di comportamento delle aziende, il cui riferimento restano i mercati internazionali", hanno spiegato i petrolieri in una nota, sottolineando che "queste e non altre sono le motivazioni alla base dei recenti aumenti dei prezzi dei carburanti, sistematicamente ignorate dalle associazioni dei consumatori". A ben vedere, secondo l'Up, l'andamento dei prezzi in Italia è stato "più cauto" di quello sui mercati internazionali, con rialzi inferiori a quelli visti in Europa. Quello che è certo è che il prezzo della verde è aumentato di oltre 7 centesimi dai valori di metà luglio. Il riflesso sul pieno è di quasi quattro euro (3,8 per il diesel e 3,6 per la verde), ma in periodo di esodo vacanziero il conto sul portafogli degli automobilisti rischia di diventare più pesante.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha convocato per oggi pomeriggio al Ministero le compagnie petrolifere per esaminare l'andamento dei prezzi dei carburanti.

Ed è Napoli la città dove si spende di più per un pieno di benzina, mentre per risparmiare qualcosa conviene andare a Trieste. A stendere la mappa dei prezzi dei carburanti è la Staffetta Quotidiana, che si basa sui listini rilevati in alcune città giorno dopo giorno. Secondo la ricerca, a Napoli la verde costa 1,374 euro, cinque centesimi in più rispetto a quanto si spende a Trieste (1,324). Le grandi città si trovano a metà classifica: a Roma la benzina costa 1,338 euro, a Milano 1,341. Forti differenze anche nel gasolio: in questo caso è Potenza la città più cara (1,171 euro al litro), seguita a un passo da Palermo (1,170). E' invece ancora Trieste quella più economica, con il diesel fermo a 1,144 euro al litro. Differenze minime tra Roma e Milano: nella capitale il gasolio costa 1,163 euro, nel capoluogo lombardo 1,164. Ma spostarsi lungo la Penisola alla ricerca del distributore più economico è complicato. Una soluzione per risparmiare può essere rivolgersi alle cosiddette pompe 'bianche', vale a dire quelle non appartenenti alle grandi catene: la benzina qui costa appena 1,236 euro al litro e il gasolio 1,052 euro. Qualche convenienza, infine, c'e' anche con i prezzi self service sulle autostrade. [Informazioni tratte da ANSA]

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06 agosto 2009
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