Ferrandelli ha proprio vinto
Riconteggiati i voti e confermato il vincitore delle primarie del centrosinistra a Palermo: 151 i voti in più rispetto alla Borsellino
Il riconteggio dei voti delle primarie di Palermo ha confermato Fabrizio Ferrandelli vincitore per 151 voti in più su Rita Borsellino: su 29.747 votanti, ha ottenuto 9.943 preferenze (33,76%) contro i 9.792 (33,25%) dell'avversaria. Davide Faraone si attesta a 7.972 (27,07%), Antonella Monastra a 1.741 (5,91%).
Nel precedente conteggio la distanza tra Ferrandelli e Borsellino era di 148 voti. Dal momento della proclamazione ufficiale, avvenuta stamane da parte del presidente della commissione per le primarie, Meni Perrone, scattano 48 ore per eventuali ricorsi da parte dei candidati.
"Riconosco la vittoria di Ferrandelli, non ci sono dubbi", ha dichiarato Rita Borsellino. "Io non ho chiesto alcun riconteggio dei voti. E non contesto il risultato. Terrò fede a ciò che ho firmato, sosterrò lui, intanto riprenderò il mio lavoro al Parlamento europeo".
Borsellino esclude di poter correre a sindaco, nonostante la sconfitta: "Assolutamente no. Le ipotesi fatte e che leggo non mi riguardano". Riguardo alle polemiche sulle presunte irregolarità nel voto osserva: "Siccome sono state riscontrate alcune criticità, il tavolo tecnico ricorre al Comitato dei garanti del partito. Ma non sono io che ricorro".
Poi una critica a Fabrizio Ferrandelli: "Ha avuto un percorso abbastanza altalenante, era nell'Idv quindi all'opposizione del governatore Lombardo. Poi è uscito dall'Idv, ha accettato l'appoggio di chi appoggia Lombardo, poi ha detto che non era vero, queste posizioni più morbide forse lo hanno favorito. Lo conosco da tempo ma se qualcuno si deve ammantare di 'candidato dei movimenti', quello sono io. Io da 20 anni mi occupo di movimenti, ho cofondato Libera con don Ciotti, non si tratta di mettersi vestitini o etichette. Ho l'impressione che sia stia facendo una catalogazione".
Infine le ripercussioni del voto di Palermo sul segretario del Pd che l'aveva designato: "Non ho sentito Bersani al telefono. Lo sentirò. Non è la sconfitta di Bersani, Palermo non è una situazione marginale nel Paese, è la quinta città d'Italia. E' stata data una valenza nazionale, ma non è propriamente così".
Fabrizio Ferrandelli, forte dei risultati del riconteggio, ha detto: "Io non mi stanco, non mi smonto, non deludo. Lavoro con la passione e sto al fianco degli ultimi nel disagio sociale che allaga questa città". E aggiunge: "Non farò mai accordi elettorali con Raffaele Lombardo".
Ferrandelli si dice onoratissimo di aver ricevuto l'appoggio di Cardinale, Cracolici, Lumia, Sonia Alfano e Crocetta e sottolinea di essere stato lui a "indicare la strada, a decidere di disobbedire a Leoluca Orlando. Mi aveva chiesto di fare un passo indietro. Ne ho fatto uno in avanti".
E riguardo alle polemiche sui voti degli immigrati che avrebbero partecipato alle primarie, rimanda le accuse al mittente. "Questa trasversalità è la mia forza, come si vedrà alle elezioni. E la sinistra la deve smettere di considerare impuro chiunque stia tra la gente. Proprio questo atteggiamento vecchio ed elitario è la causa di molte sconfitte. Bisogna rinnovarsi".
Ferrandelli ha infine detto: "Sono lieto che il Comitato dei Garanti delle primarie abbia fatto le dovute verifiche e, sancendo questa mattina la mia ufficiale vittoria, abbia fugato ogni dubbio su possibili irregolarità. Ringrazio per la lealtà la Monastra che ha riconosciuto le regole delle primarie e la mia vittoria. Ringrazio anche per la convergenza il segretario del Pd Di Girolamo con il quale ho avuto stamane una piacevole conversazione. Ho apprezzato inoltre le parole della Borsellino che ha dichiarato che mi sosterrà lealmente. Non ho mai dubitato della sua correttezza e onestà, e queste sue parole non fanno che confermare lo spessore umano di Rita". "Mi trovo comunque costretto a ribadire - ha aggiunto - che il sostegno di una parte del Pd non fa di me il candidato di Lombardo che dal canto suo ha già fatto la sua scelta, sostenendo Massimo Costa. Ricordo che tutto il Pd al Governo regionale sostiene Lombardo, lo stesso Pd di Lupo che appoggiava la Borsellino, e lo stesso Pd di Faraone, anche lui candidato alle primarie. Mi auguro di non dover tornare più sull'argomento e che queste voci, messe in giro solo per screditare una candidatura forte, cessino definitivamente. È arrivato il momento di ritrovare l’unità e iniziare un percorso comune per il bene di Palermo, per ridarle lustro e garantire un futuro a tutti i palermitani. La grande affluenza di partecipanti alle primarie mi ha fatto capire che è rinata la voglia di partecipazione, che i cittadini sono stanchi delle decisioni prese dalle segreterie di partito e che quando vengono interpellati, rispondono con numeri da record. Un trend positivo iniziato già con gli scorsi referendum. Il mio appello va a tutti i candidati e a tutte le forze politiche perché solo uniti potremo tornare a governare questa città e a strapparla una volta e per tutte dalle grinfie di un centrodestra che ha causato solo danni".
Le fratture del centrosinistra - Le primarie a Palermo non servivano solo per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, ma anche per testate equilibri e alleanze nell'area dei democratici. Così, a risultato quasi acquisito, non si sono fatti attendere le reazioni politiche.
Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all'Ars e sostenitore di Ferrandelli, ha subito riggettato ogni accusa sui brogli: "Adesso basta veleni: tentare di sporcare queste primarie sarebbe un 'omicidio politico. L'ho detto in tempi non sospetti e l'ho ripetuto più volte durante tutta la campagna delle primarie: chiunque avrebbe vinto sarebbe stato il mio candidato. Sono sicuro che adesso sarà così per tutti, dirigenti ed elettori, perchè questo è il vero spirito delle primarie". "Non sono un tagliatore di teste, ma il segretario del Pd Giuseppe Lupo - ha aggiunto - tragga le dovute conseguenze dal risultato delle primarie. Domenica è convocata l'assemblea regionale del partito per discutere la mozione di sfiducia presentata a prescindere dalle primarie, speriamo che non si svolga e che prima accada qualcosa".
Secondo il il vicesegretario nazionale del Pd, Enrico Letta, "l'alleanza solo con Sel e Idv non basta, è un accordo del passato". "I nostri elettori e militanti a Palermo ci hanno chiesto altro, un accordo di altro genere, che guardi al centro", ha sottolineato Letta, per il quale "è cambiato tutto, dopo Monti nulla è come prima. Le alleanze e il futuro si costruiscono sulle cose da fare".
Per Orazio Licandro, ex deputato siciliano e coordinatore nazionale della segreteria nazionale del Pdci non ci sono dubbi: "Dopo Napoli, in un'altra grande capitale del Suditalia, le Primarie sono uno strumento che rimane invischiato nei giochi torbidi dei trasversalismi, degli inciuci e delle clientele. Nonostante il ricontaggio sacrosanto c'è un punto politico: le altre forze del centrosinistra hanno evidentemente trattato non con un solo Pd, ma con due, di cui uno dei due è uno stretto alleato di Raffaele Lombardo. Esponenti di primo piano di quel partito hanno mandato sms, non per sostenere uno dei due candidati democratici, ma un terzo, cioè Ferrandelli, fuoriuscito dall'Idv. Infine se ci fosse ancora qualche dubbio sull'ambiguità della candidatura di Ferrandelli, la patente prontamente datagli da Miccichè fuga ogni sorta di dubbio".
Sonia Alfano, europarlamentare dell'Idv che ha appoggiato Ferrandelli, nonostante l'indicazione a livello nazionale fosse quella di sostenere la candidatura di Rita Borsellino, ha detto: "Ho sentito il presidente Di Pietro e mi ha detto che bisogna prendere atto della vittoria e che bisognerà fare quadrato attorno a Fabrizio Ferrandelli".
Il senatore del Pd, Giuseppe Lumia, tra i sostenitori di Fabrizio Ferrandelli, rivendica la sua scelta: "La base del Pd ha deciso di sostenere Fabrizio Ferrandelli, la segreteria di Bersani e quella di Lupo non hanno capito e adesso devono mettersi in sintonia col territorio. Adesso ascolteremo la base e decideremo se dobbiamo chiedere le dimissioni di Bersani oppure no".
Nicola Latorre, vicepresidente del Gruppo Pd al Senato, difende Bersani a spada tratta: "È indecente l'uso strumentale che si fa delle primarie per attaccare Bersani, sia da parte di avversari politici e sia da alcuni esponenti del nostro partito. Non c'è dubbio che il risultato di Palermo, come anche quello di Genova, imponga una seria riflessione sulla capacità di cogliere le sensibilità e gli umori degli elettori e di saperli interpretare al meglio senza per questo affidarsi a un approccio burocratico che si sta rivelando perdente. Ma la vera sorpresa è il risultato di Davide Faraone, unico iscritto al Pd che contro tutto e tutti ha registrato un risultato straordinario", ha aggiunto. "Il dato politico che ne emerge è che se si sommano i voti della Borsellino e di Faraone, si certifica una chiara bocciatura dell'attuale governo Lombardo da cui il Pd regionale mi auguro prenda al più presto le distanze. Questi motivi tuttavia non devono in alcun modo mettere in discussione il nostro pieno sostegno al candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli per vincere tutti insieme le prossime elezioni", ha concluso Latorre.
Pier Luigi Bersani e le regole da cambiare nelle primarie - "In Sicilia ci sono problemi politici che le primarie non risolvono. E' la politica che deve risolverli". Pier Luigi Bersani commenta così l'esito delle primarie a Palermo che stanno agitando il Pd. Il segretario del Pd difende lo strumento delle primarie che sono "una risorsa". Certo, aggiunge Bersani, possono e devono essere migliorate. Ad esempio valutando se non sia il caso di evitare che ci siano più candidati del Pd. "Avere in pista più candidati del Partito democratico credo che debbano esserci solo in situazioni straordinarie".
Per Bersani quanto accaduto a Palermo non è stato determinato dalle primarie ma "da problemi politici". Secondo il segretario del Pd è la politica ad essersi dimostrata debole. "Le primarie favoriscono un rapporto diretto con i cittadini e ovunque si sono fatte, Palermo compresa, sono state un successo. Le primarie sono una risorsa ma non risolvono i problemi politici. E' la politica che deve riappropriarsi di uno strumento che la arricchisce". "Le primarie - prosegue Bersani - non sono un pranzo di gala ma non possono essere nemmeno una resa dei conti". Per questo, sottolinea, vanno migliorate, magari facendo in modo che la presenza di più candidati del Partito democratico ci sia solo "in situazioni straordinarie". Bersani porta l'esempio di Parma dove c'erano più candidati del Pd ma "lì c'erano problemi politici zero. Dove invece la presenza di più candidati del Pd può mettere a rischio un profilo politico, allora la politica deve decidere".
Bersani dice che il Pd sosterrà il vincitore delle primarie a Palermo e rivendica la scelta di Rita Borsellino senza la quale le primarie di Palermo avrebbero perso un tributo importante. Infine il segretario del Pd rivendica come "quest'anno su 23 primarie in 23 Comuni capoluogo, 18 sono state vinte da candidati del Pd. O uno non fa le primarie di coalizione ma se le fa, allora, può capitare che vinca un candidato diverso da quello del Pd".
"Ferrandelli, giovanotto spregiudicato" - "Soltanto uno stolto o un bugiardo può immaginare che la risicatissima vittoria di Ferrandelli alle primarie palermitane non porti con sé il tentativo di legittimare l’accordo di potere che il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo a stipulato con l’ala consociativa del Partito Democratico locale. Gli sponsor politici di Ferrandelli, Lumia e Cracolici, sono anche gli orgogliosi padrini di quell’operazione e la candidatura di Rita Borsellino, da sempre schierata contro l’inciucio alla Regione siciliana, era fumo nei loro occhi". Questo è quanto ha scritto il coordinatore della segreteria nazionale di Sel, Claudio Fava, su Facebook.
"Con Ferrandelli, giovanotto spregiudicato e già di antico pelo (ha cambiato quattro partiti in cinque anni), vince Lombardo. E con Lombardo vince la politica di rapina che ha portato al saccheggio organizzato della Sicilia e delle sue risorse a beneficio di un conclave di pochissimi (primo fra tutti, naturalmente, il governatore: che è riuscito a piazzare famigli, segretari personali e ciambellani politici alla guida di tutti i centri di potere politico ed economico, dagli ospedali alle aree di sviluppo industriale)". "Solo uno stolto o un bugiardo – continua Fava – può immaginare che, fatte queste premesse, occorra prender atto del risultato e dei rapporti di forza reali che esistono nel centro sinistra siciliano e amen. Perché queste non sono state primarie del centrosinistra. Non ci riferiamo tanto alle schede contestate (che, quando si vince per una manciata di voti, sono già un elemento di grave opacità sulla legittimità del risultato finale) ma al fatto che la geografia del voto palermitano racconta una partecipazione organizzata ben più trasversale e massiccia di ciò che rappresenta il centrosinistra in quella città. Nei quartieri della cintura palermitana, quelli in cui la politica è più slabbrata e il voto meno libero, gli stessi quartieri in cui il Pd e il centrosinistra affondano a ogni elezione, ieri hanno moltiplicato per dieci i propri elettori alle primarie: da cinquanta a cinquecento. In quei diecimila voti in più rispetto alle scorse primarie c’è una quota di cresciuta partecipazione spontanea, ma ci sono soprattutto vagonate di voti che di spontaneo e di partecipato non hanno nulla. E che poco o nulla hanno a che fare anche con il Pd".
"Solo uno stolto o un bugiardo può stupirsi di tutto ciò - ha rincarato la dose l’ex eurodeputato – in ballo non c’erano solo le carriere di Lumia e soci. In ballo, pesantemente in ballo, c’era Lombardo. Che per sopravvivere deve continuare a poter contare sull’appoggio del Partito Democratico siciliano. A Catania il suo processo butta male, il cambio al vertice della Procura ha impedito l’affossamento del’indagine sulle sue frequentazioni mafiose e c’è il rischio che per quelle storie Raffaele Lombardo sia chiamato a pagar pegno alla giustizia. Se avesse vinto la Borsellino (e il rigore politico che la sua candidatura evoca, il bisogno di limpidezza istituzionale che la sua storia reclama) Lombardo avrebbe cominciato a pagar pegno anche alla politica. Meglio evitarlo. Ad ogni costo".
"Infine – ha concluso Fava – solo un fesso o un ipocrita può sperare di ritrovare, nella foto degli abbracciamenti a Ferrandelli ieri notte, una traccia delle battaglie civili e politiche di questi anni. In prima fila, avvinghiati al giovanotto, c’erano l’ex sindaco di Gela Crocetta, l’ex grillina Sonia Alfano, l’ex di tante cose Beppe Lumia. Ciascuno di loro ha costruito un fortunato percorso politico in nome dell’antimafia. Adesso si ritrovano, felici come descamisados peronisti, a festeggiare la sconfitta di Rita Borsellino e la celebrazione delle presenti e future intese con Lombardo. Sul quale pesa l’accusa circostanziata d’aver scambiato voti con Cosa Nostra. Ma si sa, nella vita c’è un tempo per tutto. A questo punto poco importa quante schede siano state materialmente taroccate nelle primarie palermitane. E’ stato taroccato il senso politico di queste primarie. Esattamente com’era avvenuto a Napoli un anno fa. Spetta a Rita Borsellino, a cui va intatto il nostro affetto e il nostro sostegno, decidere cosa fare. Se io fossi al posto suo, andrei avanti".
L'eurodeputato del Partito Democratico ed ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta, ha risposto subito a Claudio Fava. "A me sembra che per le Primarie di Palermo qualcuno abbia perso la testa, scambiando lucciole per lanterne. Il candidato che ha vinto non è Lombardo e non è il candidato del terzo polo, né mi sarebbe mai interessato sostenere Ferrandelli, per quel che mi riguarda, se solo si fosse ipotizzata tale ipotesi politica". "Ma cosa c’entra scomodare l’antimafia davanti ad un ragazzo che ha un vissuto coerente, pulito e una scelta netta di campo per liberare Palermo, interpretando la voce di cambiamento dei giovani palermitani? Io sono convinto, come Fava, che ci sarà un’altra Napoli a Palermo. Ma questa Napoli è rappresentata proprio da Fabrizio Ferrandelli. Chi dice a Rita Borsellino di proseguire sulla propria strada, rischia di lavorare scientificamente per fare del male a Rita, che vogliamo bene probabilmente molto più di Fava, e al centro sinistra. Io non mi sarei mai più fidato delle primarie se avessi ritenuto che i miei interlocutori potevano rappresentare progetti diversi da quelli del centro sinistra, se non si è fatto ovviamente è perché ci sta dentro un percorso politico".
"C’è un dato da osservare, ci siamo confrontati democraticamente, ognuno di noi ha scelto una posizione politica e un candidato. Se ognuno poi pretende di rappresentare il bene e di vedere un male in tutti coloro che hanno l’ardire di candidarsi come alternativa partecipando alle Primarie, questo è un sistema che non farà bene nè al proprio equilibrio nè alla società. Io restituisco al mittente le accuse di Fava, non son abituato ad accusare gli altri di nulla, quando ne riconosco il valore e la coerenza e ho sempre rispettato altre scelte, ricordo tra l’altro che quando Fava stesso era candidato mi sono battuto per lui così come ho fatto per la candidatura alle regionali di Rita Borsellino. Con Ferrandelli oggi è un’altra storia, non era in campo 'l’accordo con Lombardo' e sicuramente non ho mai partecipato ad una sua convention a cui si vedesse partecipare Carlo Vizzini, che sembra che sia indagato per alcuni reati a cui fa riferimento lo stesso Fava, che evidentemente si scandalizza in maniera unilaterale. Ferrandelli non c’entra niente con queste cose, e si cerchi una volta tanto – conclude Crocetta - si credere nel centro sinistra e nella città di Palermo in un’occasione unica per contribuire ad una vittoria che avrebbe oggi un valore nazionale".
Anche Giuseppe Lumia ha commentato la nota di Fava. "Se Claudio Fava spendesse lo stesso impegno che spende nella denigrazione per fare politica non commetterebbe simili svarioni e non scadrebbe nell’insulto alla persona. Screditare gli altri non va bene, il confronto deve essere mantenuto sulle idee-progetto che a Palermo hanno premiato Fabrizio Ferrandelli. Capisco l’amarezza per un risultato non previsto da Fava, ma bastava essere un po' più presenti in città per capire che la parte più dinamica e innovativa della società palermitana si è ritrovata su Fabrizio Ferrandelli. Una realtà che merita rispetto, come meritano rispetto tutti i candidati e soprattutto i 30 mila cittadini che hanno scommesso sulle primarie".
E intanto Vittorio Sgarbi candida Rita Borsellino a sindaco di Salemi - Vittorio Sgarbi propone a Rita Borsellino, sconfitta alle Primarie di Palermo, la candidatura a sindaco di Salemi dove si andrà al voto il prossimo maggio a causa delle anticipate dimissioni del critico d'arte.
"La sconfitta della Borsellino - dice Sgarbi - è una sconfitta della Sicilia migliore. Dispiace che chi, con tanta convinzione, ha combattuto la mafia, e nonostante l’appoggio di Leoluca Orlando, si ritrovi travolta da una Sicilia che mostra di creder in altri valori. La lotta alla mafia evidentemente non appare la priorità". "Per questo - dichiara Sgarbi - propongo a Rita Borsellino di candidarsi a sindaco di Salemi nelle liste del «Partito della Rivoluzione». La Borsellino potrà a Salemi combattere con ottimi risultati la sua battaglia per la legalità. Mi auguro che al cartello che candida la Borsellino aderisca anche il Pd".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]