Feste amare per i 1.400 lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese
Per lo stabilimento di Termini Imerese altre tre settimane di cassa integrazione
Feste amare per i 1.400 lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.
L'azienda ha comunicato ai sindacati che scatteranno altre tre settimane di cassa integrazione, questa volta dal 20 dicembre al 9 gennaio.
Una Natale e un Capodanno quindi densi di interrogativi e paure, quelli che attendono le tute blu che già ora sono costrette ad un stop forzato: sono infatti in cassa integrazione dal 15 novembre e il rientro è fissato per il 5 dicembre.
Appena due settimane di lavoro, poi ancora una volta dovranno appendere le tute al chiodo. Con quelle annunciate, diventano ben 10 le settimane di Cig imposte alla fabbrica siciliana da agosto a oggi: nel dettaglio una ad agosto, una a settembre, due a ottobre, tre fra novembre e dicembre e altrettante tra dicembre e gennaio.
"La situazione sta diventando pesante, innanzitutto in termini economici", spiega Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil. "Ora la gente che lavora in Fiat e all'indotto dovrà gestire con sempre maggiori difficoltà uno stipendio ridotto al lumicino".
Ma non c'è solo il nodo economico. "Non si può più aspettare - avverte Mastrosimone - non si può non vedere che se si continua così, ci ritroveremo nella stessa situazione di due anni fa. La politica non può limitarsi ad attendere". Anche per Vincenzo Comella della Uilm "l'assenza totale delle istituzioni fa preoccupare: c'è troppo silenzio. E, a fronte di tutte le parole dette, l'unica cosa vera è che non si lavora più".
Venerdì è fissato un coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm: "Serve una strategia unitaria e occorre trascinare in questa vertenza anche i governi nazionale e regionale - ripetono i sindacati - altrimenti diventerà sempre più chiaro che il dramma è solo rinviato".